Sui titoli di testa del Casanova, Fellini voleva che la musica andasse più veloce. Visconti, durante il mixage di Ludwig, chiese invece di ripristinare le pause originali delle musiche di Schumann. Per L’eclisse, niente musica: Antonioni fece registrare minuti e minuti di flebili suoni urbani nel quartiere romano dell’Eur. Sono alcune delle imprese che Federico
Regista prolifico e facilmente riconoscibile dal punto di vista stilistico, quindi altrettanto facilmente etichettabile e immediatamente etichettato (e travisato), Mauro Bolognini è stato invece una personalità contraddittoria, moderna a dispetto delle apparenze. È il regista dello scorrere del tempo, delle età di crisi, ma soprattutto una figura centrale per la nostra cinematografia, e non solo:
È dedicato a una delle più importanti registe del nostro cinema il numero 604 di “Bianco e nero” appena uscito, intitolato “Liliana racconta Cavani” e curato da Enrico Magrelli, anche autore della lunga intervista che di Liliana Cavani ci offre un triplice ritratto: quello dell’artista, dell’intellettuale e della donna. Un’intervista che è tappa preziosa di un nuovo viaggio alla
Over thirty years have passed since its first Italian-language publication, and Paolo Cherchi Usai’s Study Guide for Silent Film has long become an international classic in film studies, an invaluable introductory overview of the early days of film heritage preservation and restoration. Drawing on his decades-long research in film libraries and festivals across the world,
Nonostante una carriera eccezionale, oggi pochi ricordano Carlo Ludovico Bragaglia (Frosinone, 8 luglio 1894 – Roma, 3 gennaio 1998), forse il più versatile artigiano del cinema italiano di ieri; dei suoi film si ricorda più facilmente un interprete, un titolo, raramente il regista: un vero peccato, perché nei suoi oltre sessanta film – di tutti i generi,
ll numero 603 di “Bianco e nero” è dedicato a una coppia di artisti che sono entrambi glorie del CSC (come diplomati e come insegnanti) e hanno reso grande il cinema italiano degli ultimi trent’anni: Francesca Calvelli, montatrice e docente di riferimento del corso di montaggio al Centro Sperimentale, e Marco Bellocchio, diplomato del CSC e regista fra
Il cinema e il suo rapporto con l’ecologia. Un titolo – il titolo italiano di un vecchio film – ci ha guidati verso il tema dell’ecologia: 2022: i sopravvissuti (Soylent Green, Richard Fleischer, 1973). Nell’anno 2022 New York è immersa in un’insopportabile calura, le risorse naturali si stanno esaurendo e i suoi quaranta milioni di
Presentazione[1] della trasposizione filmica “Ballo Excelsior”, celebrazione dell’età del progresso di fine Ottocento, affidata al regista Luca Comerio dall’editore musicale Lorenzo Sonzogno nel 1913, spettacolo e di Luigi Manzotti e Romualdo Marenco nell’edizione dello scenografo e costumista Luigi Sapelli, detto Caramba, con i costumi da ballo disegnati in chiave simbolista e influenze dello stile dell’art