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Aggettivo donna. Il cinema di Annabella Miscuglio
Scena. Spazio Cinema, Roma - 19 Novembre 2022 - 19 Novembre 2022
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Il 19 novembre Scena Spazio Cinema presenta Aggettivo donna. Il cinema di Annabella Miscuglio, una giornata di proiezioni a cura di CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Filmstudio dedicata alla regista, operatrice culturale e militante femminista Annabella Miscuglio. Figura di spicco nel cinema e nell’audiovisivo indipendente e sperimentale dalla fine degli anni ’60 in poi, Miscuglio è stata fondatrice, insieme ad Americo Sbardella e Paolo Castaldini nel 1967, di Filmstudio 70, il primo filmclub italiano a stampo underground.  Nel corso degli anni ’70 inizia la sua attività di filmmaker e attivista, prendendo parte ai primi collettivi e film femministi italiani, e nel 1976 organizza con Roni Daopoulo Kinomata, il primo convegno-rassegna internazionale di cinema delle donne di Roma. Contemporaneamente, si concede la libertà creativa e produttiva del super8, realizzando delle piccole opere sperimentali. Alla fine degli anni ‘ ’70 sceglie di dedicarsi completamente alla regia, lavorando principalmente per la televisione; uno dei pochissimi ambiti produttivi in cui le donne, seppur limitatamente, hanno avuto degli spazi di agibilità. Un’attività, quella di Miscuglio, intensa e sfaccettata, ma sconosciuta ai più, data l’invisibilità a cui spesso ancora oggi è condannata la creatività femminile – soprattutto se realizzata in contesti indipendenti.  L’iniziativa vorrebbe, seppur parzialmente, mostrare e raccontare proprio questa creatività, a partire dai materiali che compongono il fondo della regista conservato e digitalizzato dal CSC-Cineteca Nazionale. Tutte le proiezioni della giornata saranno introdotte da Anna Maria Licciardello, responsabile Area Diffusione Culturale al CSC – Cineteca Nazionale.

Ore 17
“Aggettivo donna”, Collettivo di Cinema Femminista di Roma (1971, 54′)
Nato come film di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roni Daopoulo, viene realizzato collettivamente da un gruppo di donne che frequentavano i primi collettivi femministi di Roma (tra queste Annabella Miscuglio). È considerato il primo film femminista italiano e mette a fuoco alcuni temi fondamentali (il lavoro, la famiglia, la sessualità, l’aborto, l’educazione), intrecciando interviste a donne nelle diverse situazioni alle posizioni del collettivo promotore del documentario, espresse dalla voice-over che accompagna le sequenze.

“La lotta non è finita” (1973, 28′, Copia proveniente dall’Archivio AAmod)
Realizzato da sole donne, il film affronta la problematica delle pratiche di lotta e di presenza del movimento femminista nello spazio pubblico a partire dal confronto delle manifestazioni per l’8 marzo del 1972 e del 1973. Il dibattito è contenuto in una cornice in cui un gruppo di donne si traveste canta balla e gioca sui cliché in maniera ironica.
Copia proveniente dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

Dalle ore 19 
“Puzzle Therapy” (1973-76, 12′) 
“Fughe lineari in progressione psichica” (1973-76, 8′) 
“Maitreya” (1973-76, 5′) 
“Rony” (1973-76, 4′) 
“Paola” (1973-76, 4′) 
“Anna’s Textures” (1973-76, 4′) 
“Grazia a Grazia” (1973-76, 24′) 
“Canti Illuminati” (1973-76 12’)

Serie di cortometraggi girati in super8 da Annabella Miscuglio in una manciata di anni, in cui la ricerca visiva, l’intimità tra sé e il soggetto filmato e la libertà del gesto stesso del filmare diventano centrali, ritrovando la lezione del cinema underground che la regista aveva amato e aiutato a promuovere nel suo impegno nel Filmstudio 70 e nella distribuzione alternativa.
Per la prima volta viene presentato il cortometraggio Canti illuminati, ritratto del musicista e compositore Alvin Curran che ne ha curato la colonna sonora.

20,30 
“Frammenti di una vita di eroina” di Rony Daopoulo, A. Miscuglio, Paola De Martiis, Maria Grazia Belmonti, Anna Carini (1979, 45’)
Patrizia Vicinelli, poetessa bolognese, tossicodipendente da alcuni anni e in quel momento ancora latitante, cerca di smettere di drogarsi e lascia che un gruppo di amiche videomaker la filmi, registrando il suo racconto crudo e il suo volto, quasi sempre in primo piano, segnato dai sintomi dell’astinenza, in un’unica giornata.

21,30
“I fantasmi del fallo” di Annabella Miscuglio e Rony Daopoulo (1980, 55′) 
Realizzato all’interno della serie sul tema sessualità e costume dal titolo L’inconscio e i suoi rituali, il documentario è dedicato al cinema pornografico che viene analizzato e scoperto attraverso l’esposizione della sua produzione.

“Percorsi metropolitani” di Annabella Miscuglio (1983, 30′) 
La giornata di due tipi diversi di giovani donne all’inizio degli anni Ottanta in una grande città, in questo caso Roma: da una parte una ragazza militante in un gruppo della sinistra extraparlamentare e dall’altro quattro ragazze punk.

Date di programmazione