Al cinema Trevi incontro con Luc Merenda. Modera Marco Giusti
03 Maggio 2018 - 03 Maggio 2018
giovedì 3
ore 17.00 Milano trema: la polizia vuole giustizia diSergio Martino (1973, 103′)
«Nella Milano dei tempi di Calabresi, Luc Merenda è un ispettore radiato dalla polizia per i suoi metodi sbrigativi e per il suo anticomunismo. Ma seguita a lottare contro i malviventi e scopre un giro capeggiato da un alto funzionario della Questura e da un editore fascista. I due cercano di corromperlo perché vada dalla loro parte, ma Merenda spara. Verina Glassner al tempo sul “Monthly Film Bulletin” lo bollò di fascismo alla Callaghan facendo notare certe battute di Merenda sugli anarchici e sui comunisti. Per far parlare una ragazza le mostra la foto di una donna incinta morta commentata da un terribile “Ti piace l’inizio della rivoluzione? Non è certo una gran bella bandiera per il Cremlino”. […] La risposta del tempo di Martino: “Sono stato tra i primi a fare un film sulla polizia, un film che conteneva anche dei riferimenti all’attualità, al caso Calabresi. Ma il valore politico di questi film è sempre abbastanza relativo, hanno sempre una matrice qualunquista, di destra, cioè si vede il poliziotto, il commissario che in uno stato democratico è molto limitato, non gli vengono dati mezzi adeguati. E allora cerca di farsi giustizia da sé e ci riesce”» (Giusti). Con Luc Merenda, Richard Conte, Silvano Tranquilli, Carlo Alighiero, Martine Brochard.
ore 19.00 Incontro moderato da Marco Giusti con Luc Merenda
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Luc Merenda La mia vita a briglie sciolte, a cura di Marina Crescenti (Bloodbluster, 2017).
ore 20.00 Pensione paura di Francesco Barilli (1978, 95′)
«È una storia di mostri, gli adulti; contro una ragazzina che passa da un’adolescenza tutta incanti agli incubi di una maturità forzata. Ed è anche una storia di violenza, che partorisce violenza, ambientata nel ’45, con un apologo che riguarda, ahimé, anche il presente. La guerra sta per finire: in un piccolo albergo sulla riva di un lago, ai confini con la Svizzera, i prototipi dell’Italia sbandata consumano la loro violenza oziosa e crudele contro la figlia dell’albergatore, che aspetta un mitico padre partito per la guerra. Ci sono uomini inquietanti e pericolosi nascosti in soffitta, antiche bellezze, mantenuti; e corridoi bui, grida soffocate, canzoncine spensierate che accompagnano l’angoscia delle notti» (Barilli). «Francesco [Barilli, n.d.r.] sì che seguiva gli attori, con lui c’era uno scambio continuo di idee e sensazioni. Sapeva esattamente sia quello che voleva dall’attore – e la cosa mi giungeva piuttosto nuova – sia se gli ingredienti concordati venissero fuori o no dal personaggio» (Merenda).
ore 21.45 Napoli si ribella di Michele Massimo Tarantini (1977, 95′)
Il commissario Mauri, appena trasferito a Napoli, indaga su un furto nelle cassette di sicurezza di una banca, coadiuvato da un simpatico maresciallo (ovviamente interpretato da Cannavale). Le sue indagini si concentrano sull’attività di un boss, il quale è sempre riuscito a farla franca grazie al sostegno legale del suo avvocato. Non mancano colpi di scena e omicidi, ma il poliziesco sta già “degenerando” verso la commedia e Cannavale, in mancanza di Bombolo e Milian, è costretto a duettare con Merenda, l’uno “estroverso”, l’altro “accigliato”, come scrisse Giovanni Grassi sul «Corriere della Sera», bollando il film.