Capolavori restaurati
24 Maggio 2015 - 24 Maggio 2015
ore 19.00 Intrigo internazionale di Alfred Hitchcock (1959, 131′)
Scambiato per un agente fantasma inventato dal controspionaggio americano,
il tranquillo Thornhill (Cary Grant) viene ingiustamente accusato di omicidio e inseguito per mezza America. Solo l’aiuto di un’affascinante doppiogiochista lo trarrà d’impaccio. Di tutti i capolavori hitchcockiani, è quello che meglio coniuga umorismo sottile, suspense, maestria della composizione d’immagine. Ed è quello che più rispecchia l’idea della Guerra Fredda nell’immaginario “pop” americano. Entrate da subito nella storia due sequenze, a vario titolo imitate da molto cinema a seguire: il lungo inseguimento del biplano e l’arrampicata della coppia di protagonisti sui volti giganteschi dei presidenti Usa scolpiti sul monte Rushmore. Per non dire dell’allusione erotica finale che Hitchcock definì «la sequenza più impertinente che abbia realizzato». Molto della riuscita si deve all’alchimia tra i due interpreti: la perfezione da “everyman” di Grant, la splendida ambiguità di Eva Marie Saint (voluta a tutti i costi da Hitchcock, contro la MGM che gli aveva imposto Cyd Charisse). Nel suo rituale cameo, Sir Alfred è un passeggero d’autobus.
il tranquillo Thornhill (Cary Grant) viene ingiustamente accusato di omicidio e inseguito per mezza America. Solo l’aiuto di un’affascinante doppiogiochista lo trarrà d’impaccio. Di tutti i capolavori hitchcockiani, è quello che meglio coniuga umorismo sottile, suspense, maestria della composizione d’immagine. Ed è quello che più rispecchia l’idea della Guerra Fredda nell’immaginario “pop” americano. Entrate da subito nella storia due sequenze, a vario titolo imitate da molto cinema a seguire: il lungo inseguimento del biplano e l’arrampicata della coppia di protagonisti sui volti giganteschi dei presidenti Usa scolpiti sul monte Rushmore. Per non dire dell’allusione erotica finale che Hitchcock definì «la sequenza più impertinente che abbia realizzato». Molto della riuscita si deve all’alchimia tra i due interpreti: la perfezione da “everyman” di Grant, la splendida ambiguità di Eva Marie Saint (voluta a tutti i costi da Hitchcock, contro la MGM che gli aveva imposto Cyd Charisse). Nel suo rituale cameo, Sir Alfred è un passeggero d’autobus.
Prezzo unico: 4 euro