Cinema e psicanalisi: Un mondo precario
31 Gennaio 2015 - 31 Gennaio 2015
Cinema e Psicoanalisi hanno diversi punti in comune: nati e sviluppatisi nello stesso periodo storico, hanno continuato ad influenzare, con la propria ricerca, la cultura e l’arte da versanti diversi. Partendo da un incontro fecondo d’interessi, la Società Psicoanalitica Italiana e il Centro Sperimentale di Cinematografia hanno da alcuni anni avviato delle iniziative comuni, tra cui il ciclo “Cinema e psicoanalisi”, articolato con delle proiezioni mensili al Cinema Trevi, giunto alla quinta edizione. Il tema della programmazione 2015 è un argomento di drammatica attualità: la precarietà.La psicoanalisi se, da un lato, si è sviluppata partendo dallo studio dei processi psichici che strutturano la nostra vita mentale, d’altra parte ci interroga anche su come certe condizioni di disagio, anche esterno, finiscono per interagire con i nostri livelli più profondi in un rimando tra realtà interna e mondo reale. Con tali presupposti il tema della precarietà verrà affrontato nei diversi terreni in cui emerge come la vecchiaia, la sessualità, la malattia, l’adolescenza, ma anche nelle situazioni sociali legate alle difficoltà nel mondo del lavoro e in quello dei migranti. Parteciperanno agli incontri (introdotti e coordinati da Fabio Castriota, Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana) registi, critici e psicoanalisti.
ore 17.00 Umberto D di Vittorio De Sica (1952, 90′)
Un anziano impiegato ministeriale vive solo con il suo cagnolino in una stanza in subaffitto. Conduce una vita segnata non solo da gravissime ristrettezze economiche ma soprattutto da una grande solitudine. «Rivedendolo a cinque anni di distanza, il significato fondamentale di Umberto D. sembra consistere in una affermazione di vita, l’affermazione che la vita vale la pena di essere vissuta sempre e comunque, l’affermazione della dignità della persona umana e del suo affaticarsi su questa terra. Il nucleo poetico, il motivo ispiratore di tutto il film consiste nell’attaccamento alla vita e a una disperata volontà di vivere sino in fondo la propria esistenza terrena che, così spogli di ogni prospettiva metafisica, costituiscono la vera forza di Umberto D» (Spinazzola).
ore 19.00 I giorni contati di Elio Petri (1962, 99′)
«Una mattina a Roma in tram Cesare, idraulico di 55 anni, vede morire un uomo e va in tilt. Smette di lavorare, deciso a godersi la vita, ma anche questa svolta si rivela una sconfitta. Il 2° film di E. Petri, e uno dei suoi migliori in assoluto, nasce da un’insolita contaminazione: un tema esistenziale inserito in un contesto neorealistico con un linguaggio che risente della lezione di Rossellini, ma anche di Antonioni e del primo Godard. Un racconto di dolente verità, uno straordinario S. Randone. Scritto con Tonino Guerra. 1° premio al Festival di Mar del Plata» (Morandini).
ore 20.45 Incontro moderato da Fabio Castriota con Luisa Cerqua, Diego Mondella
a seguire Compagna di viaggio di Peter Del Monte (1996, 109′)
Una ragazza di circa vent’anni, Cora, dal carattere ribelle e indipendente, vive da sola e senza alcun affetto. Un giorno le viene offerto uno strano lavoro: deve assistere un vecchio professore in pensione che spesso ha vuoti di memoria, ma senza che lui se ne accorga. La ragazza segue il professore in una sorta di vagabondaggio che li porterà prima a Carpi, poi a Forte dei Marmi, quindi per le campagne dell’Italia centrale, un po’ in corriera e un po’ a piedi, perdendosi e ritrovandosi. «Un vecchio professore e una ragazza, un’esistenza conclusa e una vita sconnessa, un viaggio senza itinerario e senza scopo lungo le vie della memoria perduta e dell’esperienza mancante, attraverso persone e paesaggi d’una Italia mai vista (non tragica né ridicola, non devastata né intatta, squallida per una povertà diversa dalla carenza di soldi) fotografata benissimo da Beppe Lanci. L’incontro di due diversi smarrimenti, il contrasto tra indifferenza e impazienza, approda a una specie di affetto» (Tornabuoni).
Ingresso gratuito