Cinema iraniano: “Uno sguardo allindietro. Lesperienza della guerra”
04 Ottobre 2012 - 06 Ottobre 2012
La rassegna costituisce un punto di vista inedito in Italia per comprendere in che modo gli iraniani hanno percepito la trasformazione di se stessi e della loro società attraverso lo sguardo crudo e insieme poetico del cinema su uno degli eventi più traumatici della loro storia recente. Otto anni (1980-1988) di un conflitto non voluto, “imposto” secondo la dizione ufficiale, che la macchina da presa di dilettanti e di registi affermati ha restituito sotto forma di grande epopea identitaria ma anche di memoria collettiva sugli effetti tragici che la guerra comporta per tutti coloro che vi sono coinvolti.
La proiezione dei quattro film selezionati sarà preceduta da un incontro su “letteratura e cinema di guerra”, con la partecipazione di Felicetta Ferraro (Ponte33 Edizioni), Bianca Maria Filippini (Università della Tuscia), Marina Forti (Il Manifesto). L’evento è stato promosso dall’Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia e dalla Cineteca Nazionale.
Rassegna a ingresso gratuito – Tutti in film sono in versione originale con sottotitoli in italiano
giovedi 4
ore 17.00
Saluto di Ghorban Ali Pourmarjan, direttore dell’Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia
a seguire
Tabl-e bozorg zir-e pa-ye chap (A passo di marcia, 2004)
Regia: Kazem Mazoumi; fotografia: Ali Loghmani; musica: Madjid Entezami; montaggio: Sohrab Mirsepassi; interpreti: Hossein Mahjub, Hamid Farrokhnejad, Babak Hamidian, Ali Ahmadi; origine: Iran; durata: 84′
Due soldati, di cui uno gravemente ferito ad una gamba, ed il comandante che li ha trascinati in una situazione disperata per vanagloria personale, si confrontano in una trincea tra loro stessi e con un invisibile nemico arroccato nella trincea di fronte. Alla fine, stremati dalla sete, scopriranno che il nemico è uno solo, assetato e disperato come loro. Quando il comandante, che nel frattempo gli ha sparato uccidendolo, scoprirà questa verità, deciderà di espiare tutti i suoi errori.
ore 19.00
Incontro su Letteratura e cinema di guerra con Felicetta Ferraro, Bianca Maria Filippini, Marina Forti
ore 21.00
Otobus-e shab (Pullman notturno, 2007)
Regia: Kiomars Pourahmad; soggetto e sceneggiatura: Hasan Shekari, Habib Ahmad Zadeh, K. Pourahmad; fotografia: Mehdi Jafari; costumi: Abdolhamid Ghadirian, Ali Morabi; musica: Fardin Khalatbari; montaggio: Bahram Dehghani, K. Pourahmad; interpreti: Khosrow Shakibai, Mohammad Reza Forutan, Mehrdad Sedighian, Elnaz Shakerdust; origine: Iran; durata: 90′
Capolavoro del cinema di guerra iraniano girato in un nitido bianco e nero che esalta l’ambiente angusto del pullman dove si svolge quasi tutta l’azione e l’asprezza del deserto nel quale il mezzo avanza faticosamente. Due soldati, di cui uno poco più di un ragazzino, incaricati di scortare 38 iracheni dalla prima linea ad un campo di prigionia dell’interno, scoprono di condividere con questi uomini le ansie e le preoccupazioni di chi combatte in nome della difesa della patria, ma anche l’appartenenza ad una cultura ed in definitiva ad una umanità che un confine non basta a separare.
venerdi 5
ore 17.00
Tabl-e bozorg zir-e pa-ye chap (replica)
ore 19.00
Ashk-e sarma (Lacrime di ghiaccio, 2004)
Regia: Azizollah Hamidnejad; interpreti: Parsa Piruzfar, Golshifteh Farhani, Ali Ruintan; origine: Iran; durata: 96′
Un soldato dell’esercito iraniano esperto nello sminamento e una ragazza curda che sembra preoccupata solo della salvezza del suo gregge, ma che in realtà appartiene alla resistenza, intrecciano i loro destini e si innamorano sullo sfondo di un conflitto che il freddo pungente di un lungo inverno di montagna e la crudele topografia delle mine rendono ancora più drammatico. Ambientato nel Kurdistan iraniano durante il 1980, Lacrime di ghiaccio è un bellissimo racconto di amore, tradimento e devozione ai propri ideali, premiato dal pubblico del Festival di Chicago del 2004 per il messaggio di tolleranza e umanità che trasmette.
ore 21.00
M mesl-e madar (M come madre, 2007)
Regia: Rasoul Molla Gholipour; fotografia: Shapoor Pooramin; scenografia: Farhad Vilkiji; costumi: Farhad Vilkiji; musica: Arya Aziminejad; interpreti: Golshifteh Farhani, Hossein Yari, Jamshid Hashmepour; origine: Iran; durata: 113′
In una Teheran che ha ormai lasciato la guerra alle spalle, una giovane coppia benestante, lui diplomatico, lei musicista, aspetta un bambino. La felicità si trasforma in tragedia quando si scopre che il bambino nascerà gravemente menomato a causa del gas mostarda inalato dalla madre durante uno dei tanti bombardamenti chimici effettuati dagli iracheni sulla popolazione civile. Abbandonata dal marito che vorrebbe ricoverare il nascituro in un istituto, e dalle autorità distratte da altri problemi, la donna porterà a termine la gravidanza e combatterà per dare al figlio una vita normale, prima di soccombere ad un cancro che il gas le farà esplodere molti anni dopo la contaminazione. Il film tocca un tema che continua ad essere in Iran di triste attualità e sul quale il mondo non ha mai abbastanza riflettuto.
sabato 6
ore 17.00
M mesl-e madar (replica)
ore 19.00
Otobus-e shab (replica)
ore 21.00
Ashk-e sarma (replica)