Cinema Trevi: In ricordo di Raffaele Andreassi. Giornata di proiezioni e alle 20.30 incontro con Luca Andreassi, Adriano Aprà, Callisto Cosulich, Paola Scremin, Sergio Toffetti.
27 Gennaio 2009 - 27 Gennaio 2009
Dopo l’incontro di dicembre, una seconda giornata di omaggio a Raffaele Andreassi. Giornalista. Poeta. Regista. Soprattutto di documentari. Nella sua filmografia si contano pochi lungometraggi a soggetto, ma nel documentario ha realizzato quasi duecento corti e mediometraggi, di cui oltre cinquanta documentari d’arte. Andreassi, fin dagli anni ’60, è stato anche sceneggiatore, direttore di fotografia e montatore dei suoi film. Paola Scremin scrive: «Alla fine degli anni ’40, Andreassi approda alla poesia e alla letteratura e, di lì a pochi anni, inizia la sua ricerca in campo fotografico. Siamo nell’epoca d’oro del documentario d’arte. Registi, anche alle prime armi, sono intenti a girare sui quadri (ottimo pretesto per tarare la tavolozza cromatica delle prime pellicole Ferraniacolor), mentre gli storici dell’arte scoprono un nuovo strumento di divulgazione e, all’interno del dibattito teorico, fanno la voce un po’ grossa verso i primi per ribadire un metodo o una grammatica filmica idonei alla ripresa di questi oggetti densi di significati formali (è il caso di Longhi-Barbaro e Ragghianti). Raffaele Andreassi passa quasi inosservato. I suoi documentari sull’arte rispondono a esigenze per lo più di intrattenimento, e seguono, nella maggior parte dei casi, lo schema dei prodotti allora sul mercato: una serie di quadri commentati da una voce fuori campo. In questi anni Andreassi studia, osserva e riflette sul significato dell’immagine. […] Pratica il cinema e la fotografia, sperimenta le leggi del colore e della luce […]. Inoltre, esercita lo sguardo sull’arte contemporanea anche attraverso le riproduzioni di fotocolors che allora iniziavano ad invadere il mercato. La cultura storico artistica, fin qui privilegio di pochi, cominciava a espandersi. Il cinema neorealista lo aveva affascinato nelle sue note di realtà e poesia quotidiana […]. Forme e colori del paesaggio, volti e ambienti lo attraggono nella misura in cui riescono a diventare significativi stati d’animo ed emozioni […]. Alla fine degli anni ’50 il suo documentario è già privo di commento parlato […]. Il documentario di Andreassi “non parla”, suggerisce con discrezione attraverso piccole annotazioni insistite, dettagli dal sapore introspettivo, ritmi a volte lenti e veloci, a seconda della necessità e del caso». Negli anni ’60 Andreassi ha lavorato per la Rai come ideatore e regista di inchieste giornalistiche di varia natura: politica, economica, sportiva, culturale e di costume. Ha inoltre diretto diversi caroselli. Di particolare interesse è il suo lungometraggio di finzione, Flashback (1968), affascinante esempio di cinema psicologico, che purtroppo al tempo ebbe una distribuzione limitatissima. Autore più unico che raro, Raffaele Andreassi è un regista molto amato dalla Cineteca Nazionale che gli ha reso omaggio in svariate occasioni: al Cinema Trevi nel maggio 2005; alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2006 con la proiezione dell’inarrivabile Antonio Ligabue pittore (1965) e nel 2008 con Flashback all’interno della retrospettiva Questi fantasmi. Cinema italiano ritrovato (1946-1975), curata da Sergio Toffetti e Tatti Sanguineti. Andreassi ci ha lasciati da poco. Un commosso e rinnovato saluto.
ore 17.00
I lupi dentro (2000)
Regia: Raffaele Andreassi; soggetto e sceneggiatura: R. Andreassi; fotografia: R. Andreassi; musica: Renato Giorgi; montaggio: R. Andreassi; origine: Italia; produzione: Union Contact; durata: 180′
«Una pellicola onnivora, che assembla nelle sue tre ore di durata la biografia dell’artista, la descrizione del suo retroterra culturale, i racconti ricavabili dai suoi quadri e non solo: il film è anche un viaggio dell’autore nello spazio e nel tempo, poiché alterna il presente al passato, cioè alle sue antiche esperienze di documentarista, fatte sulle rive del Po, in compagnia dei pittori contadini e della loro arte naive. Un frutto fuori stagione nel cinema italiano, quasi una meteora proveniente da un altro sistema solare» (Cosulich). «Un film su un mondo che non c’è più: è I lupidentro di Raffaele Andreassi, e il mondo scomparso è la Bassa Padana, terra di sogni e di artisti, la patria di Antonio Ligabue e di tanti altri pittori come Bruno Rovesti, Udo Toniato, Elena Guastalla […]. Poeta, giornalista e regista appassionato d’arte, Andreassi era già andato a caccia di personaggi e di colori nei primi anni ’60. I lupi dentro ritorna lungo il Po, fra Guastalla, Luzzara, Reggiolo, in forma di diario. Tre ore» (Ferzetti).
ore 20.30
Incontro con Luca Andreassi, Adriano Aprà, Callisto Cosulich, Paola Scremin, Sergio Toffetti
a seguire
Murales (1975)
Regia: Raffaele Andreassi; soggetto e sceneggiatura: R. Andreassi; fotografia: R. Andreassi; musica: Egisto Macchi; montaggio: R. Andreassi; origine: Italia; produzione: Arnoldo Mondadori editore; durata: 21′
a seguire
Massimo Campigli (1967)
Regia: Raffaele Andreassi; origine: Italia; durata: 18′
a seguire
Epilogo (1957)
Regia: Raffaele Andreassi; origine: Italia; produzione: Corona Cinematografica; durata: 10′
a seguire
Tornare all’alba (1967)
Regia: Raffaele Andreassi; origine: Italia; durata: 12′
a seguire
Amore (1963)
Regia: Raffaele Andreassi; origine: Italia; durata: 13′
a seguire
Il cielo e la terra (1964)
Regia: Raffaele Andreassi; fotografia: Enrico Pagliaro; musica: Sergio Pagoni; origine: Italia; produzione: Italian International Film; durata: 13′
a seguire
Cassinari. Magia del colore (1984)
Regia: Raffaele Andreassi; commento: Enrico Crispolti; fotografia: R. Andreassi; musica: Amedeo Tommasi; montaggio: R. Andreassi; origine: Italia; durata: 40′
Ingresso gratuito