Cinema Trevi: La figura del padre tra Cinema e Psicoanalisi. Alle 20.45 “Le amiche del cuore” e a seguire relazione dello psicoanalista Manuele Fraire e incontro moderato da Fabio Castriota con Gian Luigi Calderone.
28 Febbraio 2009 - 28 Febbraio 2009
Psicoanalisi e Cinema hanno molto in comune: sono nate nello stesso periodo, hanno avuto nel secolo appena finito un enorme sviluppo e diffusione continuando adinfluenzare, con la loro ricerca sull’uomo e le sue dinamiche profonde, il mondo della cultura, della scienza e dell’arte. Anche se il cinema non ha alcun presupposto terapeutico, alcuni aspetti della sua indagine e la sua capacità di stimolare e portare alla coscienza, all’interno di un contenitore artistico, dei nuclei attivi nel profondo della psiche fanno sì che sviluppare un confronto su alcuni temi può essere utile e stimolante. I film hanno d’altronde modalità espressive affini a quelle dei sogni e dell’immaginario, utilizzando quel registro iconico su cui la Psicoanalisi indaga come livello di simbolizzazione sulla strada della rappresentazione e della pensabilità. Partendo da questo interesse, il Centro Sperimentale di Cinematografia organizza, col patrocinio della SPI (Società Psicoanalitica Italiana) una serie d’incontri mensili, nella giornata di sabato, centrati sul rapporto tra il Cinema e la Psicoanalisi e sugli aspetti che la visione di un film può approfondire. In queste serate di volta in volta uno psicoanalista proporrà una breve relazione, dopo la proiezione dell’ultimo film selezionato, aperta alla discussione con autori/attori/critici cinematografici e col pubblico. Nel 2009 i film presentati e gli spunti di riflessione proposti vertono intorno ad un percorso che attraversa il tema del padre, sia sul versante cinematografico che su quello psicoanalitico e, più in generale, culturale.
ore 16.30
La bestia nel cuore (2005)
Regia: Cristina Comencini; soggetto: C. Comencini, dal suo romanzo omonimo; sceneggiatura: C. Comencini, Francesca Marciano, Giulia Calenda; fotografia: Fabio Cianchetti; musica: Franco Piersanti; montaggio: Cecilia Zanuso; interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro, Giuseppe Battiston, Luigi Lo Cascio; origine: Italia; produzione: Raicinema, Aquarius Films, Babe, Alquimia Cinema, Beast in the Heart Ltd, Sky; durata: 120′
Sabina è bella, fa un lavoro che le piace e ha un compagno che ama. Tuttavia, da un po’ di tempo, strani incubi la tormentano e si domanda se è veramente felice. Quando scopre di aspettare un bambino, Sabina inizia a recuperare i ricordi legati alla sua infanzia passata in una famiglia borghese, severa e rassicurante, che nasconde però un angosciante segreto legato alla figura paterna. Con l’aiuto del fratello Daniele, trasferitosi negli Stati Uniti, cercherà di recuperare la serenità e il rapporto con il suo compagno Franco. «Rispetto al romanzo originario il film costituisce una rivisitazione più intensa e lucida affidata a interpreti (tutti bravi, a partire dalla bravissima Mezzogiorno) che fanno leggere le emozioni e inducono a condividerle. Per Cristina La bestia nel cuore segna il momento dal quale non verrà più considerata la figlia di Comencini, ma una cineasta in proprio; magari con la segreta aspirazione a trasformarsi idealmente in una figlioletta adottiva di Bergman. Ma è bene per lei di essere cresciuta alla scuola familiare della commedia all’italiana, una pratica le consente di schiarire le tetraggini del dramma rifugiandosi nella salvifica provvisorietà del sorriso» (Kezich).
Vietato ai minori di anni 14
ore 18.45
Appassionata (1974)
Regia: Gian Luigi Calderone; soggetto: G. L. Calderone, Alessandro Parenzo; sceneggiatura: A. Parenzo, Domenico Rafele, G. L. Calderone; fotografia: Armando Nannuzzi; musica: Piero Piccioni; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Gabriele Ferzetti, Ornella Muti, Eleonora Giorgi, Valentina Cortese, Ninetto Davoli, Jeanne Martinovic; orgine: Italia; produzione: P.A.C. – Produzioni Atlas Consorziate; durata: 95′
«Dentista sposato con pianista isterica si fa sedurre dall’amica disinibita della figlia sedicenne che, ancor più spregiudicata, ne prende il posto al buio infilandosi nel letto del babbo. Uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, Calderone debutta con un film che non manca di eleganza nella sua pruriginosa volontà di far scandalo né di velleità nel descrivere le mediocri nevrosi della media borghesia italiana» (Morandini).
Vietato ai minori di anni 18
ore 20.45
Le amiche del cuore (1992)
Regia: Michele Placido; soggetto: Angelo Pasquini da un’idea di M. Placido; sceneggiatura: A. Pasquini, M. Placido, Roberto Nobile; fotografia: Giuseppe Lanci; musica: Nicola Piovani; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Asia Argento, Carlotta Natoli, Claudia Pandolfi, M. Placido, Simonetta Stefanelli, Enrico Lo Verso; origine: Italia; produzione: Pladi Audiovisivi, Clemi Cinematografica, Raidue; durata: 110′
I traumi esistenziali di tre ragazze di periferia che cercano disperatamente di costruirsi un “futuro” diverso. Placido affronta con pudore il tema dell’incesto, riservandosi l’ingrato ruolo del padre di Asia Argento, che a diciassette anni si rivela attrice sensibile, ben coadiuvata da Claudia Pandolfi e da Carlotta Natoli. Ottima descrizione di un territorio di frontiera, nel quale il primo istinto è la fuga. «Bel passo avanti per Michele Placido, alla sua seconda prova di regista, dopo Pummarò, con Le amiche del cuore, accolto con lunghi e calorosi applausi alla Quinzaine. Ambientato nella periferia romana, il film racconta delicatamente un ordinario caso d’incesto per una volta non borghese (tema che ha tratto in inganno la censura), scoprendovi amore, tirannia, complicità. […] Accompagnato dalla musica bella e un po’ invadente di Piovani, ben fotografato da Giuseppe Lanci, che non si perde uno squallore, Le amiche del cuore, coprodotto con Raidue, offre a tre giovanissime attrici una prova importante. Asia Argento è di una sensibilità magnetica, un volto su cui lavorare di fino, mentre Carlotta Natoli e Claudia Pandolfi formano un duetto perfetto di volgarità indotta dai falsi miti e bisogni, ispirandoci pietà. Che è poi il segreto di un film sincero e “sgradevole”, in cui riescono bene le scenate di famiglia: la lite tra Placido e sua moglie (la vera, Simonetta Stefanelli) e bacio imbarazzato davanti alla tv, sacrario di 30 milioni di italiani» (Porro).
Vietato ai minori di anni 14 – Ingresso gratuito
a seguire
Relazione dello psicoanalista Manuele Fraire e incontro moderato da Fabio Castriota con Gian Luigi Calderone