Cinema Trevi: “Un mondo agitato: il Futurismo e il cinema”
21 Dicembre 2009 - 23 Dicembre 2009
«Il libro, mezzo assolutamente passatista di conservare e comunicare il pensiero, era da molto tempo destinato a scomparire come le cattedrali, le torri, le mura merlate, i musei e l’ideale pacifista. Il libro, statico compagno dei sedentari, degli invalidi, dei nostalgici e dei neutralisti, non può divertire né esaltare le nuove generazioni futuriste ebbre di dinamismo rivoluzionario e bellicoso. La conflagrazione agilizza sempre più la sensibilità europea. La nostra grande guerra igienica, che dovrà soddisfare tutte le nostre aspirazioni nazionali, centuplica la forza novatrice della razza italiana. Il cinematografo futurista che noi prepariamo, deformazione gioconda dell’universo, sintesi alogica e fuggente della vita mondiale, diventerà la migliore scuola per i ragazzi: scuola di gioia, di velocità, di forza, di temerarietà e di eroismo. Il cinematografo futurista acutizzerà, svilupperà la sensibilità, velocizzerà l’immaginazione creatrice, darà all’intelligenza un prodigioso senso di simultaneità e di onnipresenza. Il cinematografo futurista collaborerà così al rinnovamento generale sostituendo la rivista (sempre pedantesca), il dramma (sempre previsto) e uccidendo il libro (sempre tedioso e opprimente). Le necessità della propaganda ci costringeranno a pubblicare un libro di tanto in tanto. Ma preferiamo esprimerci mediante il cinematografo, le grandi tavole di parole in libertà e i mobili avvisi luminosi».
Così si apre il Manifesto del Cinema Futurista, promulgato l’11 settembre 1916 a Milano da Filippo Tommaso Marinetti, Bruno Corra, Emilio Settimelli, Arnaldo Ginna, Giacomo Balla, Remo Chiti. E tuttavia, esattamente come per l’altro grande movimento d’avanguardia Dada, e poi il Surrealismo, il cinema di diretta derivazione futurista sortisce effetti estremamente limitati. Per restare al cinema italiano, cui si riferisce la nostra retrospettiva, oltre ai film perduti entrati nella leggenda come Vita futurista di Bruno Corra e Arnaldo Ginna e Il re, le torri e gli alfieri di Ivo Illuminati, rientrano nel “canone” del cinema futurista Thais di Anton Giulio Bragaglia con le scenografie di Enrico Prampolini; Velocità di Pippo Oriani e pochi altri titoli.
Molto più “futurista” – e molto più “surrealista” – sarà piuttosto l’insieme del cinema che fin dalle origini si rivela naturaliter “antigrazioso, deformatore, impressionista, sintetico, dinamico, parolibero”. Con questa rassegna, che ruba il titolo a un film realizzato da Alain Fleischer rimontando spezzoni non identificati di film muti, si è dunque inteso non soltanto riproporre le opere sopravvissute del “futurismo cinematografico italiano” di stretta osservanza, quanto soprattutto mostrare le linee di interferenza tra il futurismo e il cinema, mettendo in evidenza le contaminazioni e i furti reciproci di immagini, costruzioni linguistiche, suggestioni dinamiche e iconografiche, tematiche ricorrenti.
Un mondo agitato tenta così di ricostruire un rapporto possibile tra il Futurismo e il cinema ritrovandone le tracce attraverso i titoli dei libri di Marinetti; le esaltazioni della bellezza dell’automobile e dell’aeroplano dei primi documentari sulla grande industria allo stato nascente; gli “uomini meccanici” delle comiche di André Deed o della trasposizione cinematografica di Pinocchio fatta da Polidor; la dinamizzazione del visivo; la civiltà delle macchine; le “uccisioni del chiaro di luna” che qui ritroviamo negli “Amori di Lulù” o negli “amori pedestri” di Marcel Fabre; ma anche la documentazione della “guerra sola igiene del mondo” e le geometriche evoluzioni degli aereoplani da caccia sui cieli della guerra di Spagna o le “legioni della civiltà” in marcia per costruire l’Eur che abbiamo affiancato, in controcanto, agli esordi di Totò, del Signor Bonaventura e di Petrolini o a un film come O la borsa o la vita dell'”altro Bragaglia”, quel Carlo Ludovico, che con la complicità di un “personaggio” come Sergio Tofano ci mette in guardia, già nel 1933, sui rischi di affidare la propria vita alle speculazioni di borsa.
Il programma è limitato al cinema italiano, con l’unica eccezione del film russo La signorina e il teppista di Evgenij Slavinskij (1918), con Vladimir Majakovskij che recita nel ruolo del “teppista”, in quanto tratto dal racconto La maestrina degli operai di Edmondo De Amicis. La rassegna si completa con una selezione di documentari sul futurismo e soprattutto con il film televisivo Il sogno del futuro di Italo Moscati e con Futurismo, che passione! di Silvana Palumbieri, una produzione Teche Rai e Quadriennale di Roma con la collaborazione dell’Istituto Luce realizzata per celebrare il centenario del Futurismo.
Per la Cineteca Nazionale, infine, la rassegna è anche un’occasione per proporre film recentemente ritrovati e restaurati, alcuni tra i quali sfuggiti finora alle stesse storie del cinema, come Volo su Vienna, ricostruzione dell’impresa aviatoria per eccellenza di Gabriele D’Annunzio; e soprattutto i Radiogiornali di Giorgio Simonelli (qui presentiamo il n. 5), che si affiancano alle già note Riviste Cines tra le prime produzioni sonore del cinema italiano» (Sergio Toffetti).
La retrospettiva Un mondo agitato: il Futurismo e il cinema è curata da Sergio Toffetti e dalla Cineteca Nazionale con la collaborazione di Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Cineteca di Bologna, Cineteca del Friuli, Cinecittà Luce, Rai Teche, Ripley’s Film.
Per questa rassegna con un unico biglietto è possibile assistere a tutte le proiezioni giornaliere
lunedì 21
ore 16.30
Il cinema: antigrazioso, deformatore, impressionista, sintetico, dinamico, parolibero
Una tragedia al cinematografo (1913, 5′);
Al cinematografo guardate… ma non toccate (1912, 5′)
Al cinematografo guardate… ma non toccate (1912, 5′)
Copie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino
a seguire
L’illustre attrice cicala formica di Lucio D’Ambra (1920, 30′)
ore 17.20
Futurismo & Futuristi. Palazzo Grassi di Gianni Amico(1986, 39′); Futurismo, che passione di Silvana Palumbieri (2009, 38′)
Per gentile concessione di Rai Teche
Serata cinefuturista
ore 19.00
La Conquista delle stelle
Un matrimonio interplanetario di Enrico Novelli (1910, 13′ )
Copia proveniente dal Museo Nazionale del Cinema di Torino
a seguire
Poupées électriques
La storia di Lulù di Arrigo Frusta (1909-1910, 7′)
Copia proveniente dalla Cineteca del Friuli
a seguire
Guerra sola igiene del mondo…
La paura degli aeromobili nemici di André Deed (1915, 16′)
Copia proveniente dal Museo Nazionale del Cinema di Torino
a seguire
Les Dieux s’en vont, D’Annunzio reste
Volo su Vienna (192?, 5′)
a seguire
Milano tradizionale e avanguardista
Stramilano presentato da Za Bum di Corrado D’Errico (1929, 15′)
Per gentile concessione di Cinecittà Luce
a seguire
Zang Tumb Tumb
Velocità di Tina Cordero, Guido Martina, Pippo Oriani (1930, 12′)
a seguire
Un mondo agitato
Radiogiornale n. 5 di Giorgio Simonelli (1933, 10′)
Copia ritrovata e restaurata dalla Cineteca Nazionale
a seguire
Il paesaggio e l’estetica futurista della macchina
Terra, mare, cielo: Velocità (1934, 5′)
Copia proveniente dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea
ore 20.30
Marinetti, De Amicis e Majakovskij
I poeti e gli scrittori futuristi ed avanguardisti donano a Marinetti un’automobile a Torino (Cinegiornale Luce, maggio 1934, 18″)
Per gentile concessione di Cinecittà Luce
a seguire
Il sogno del futuro di Italo Moscati (1986, 56′)
Per gentile concessione di Rai Teche
a seguire
La signora e il teppista di Evgenij Slavinskij, da La maestrina degli operai di Edmondo De Amicis, con Vladimir Majakovskij (1918, 35′)
ore 22.10
Totò, Bonaventura e Petrolini
Il medico per forza di Campogalliani. Petrolini prova il finale del film (Rivista Cines n. 1, 1’40”); Provino di Totò (Rivista Cines n. 4, 1’33”); Il Sig. Bonaventura e Pierino, il fantoccio automatico oltremanica (Rivista Cines n. 18, 3′); Petrolini di Alessandro Blasetti e Carlo Campogalliani (1949, 71′)
martedì 22
ore 17.00
Documentari sul Futurismo
Il futurismo di Emilio Lavagnino (1959, 10′); La pittura di Boccioni di Maria Cristina Gagliardo (1994, 11′); Fantapittura di Prampolini di Carlo Di Carlo (1972, 10′); I pittori con le ali. Dall’aeropittura allo spazialismo di Paolo Scaglietto (1972, 10′)
ore 18.00
Più belle della Vittoria di Samotracia
Sfilata di vetture Fiat a Ferrara (1909, 1’11”); Gran Premio vetturette di Monza (1922, 4′); La Fiat vince il Gran Premio di Francia (1922, 4′); Circuito di Brescia:la vittoria di Alessandro Cagno su Fiat 803 (1923, 2’46”)
Copie provenienti dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea
ore 18.20
Futurismo e Fascismo
Mussolini agli stabilimenti Fiat (1923, 30′); Mussolinia di Sardegna di Raffaello Matarazzo (1933, 10′); Milizie della civiltà di Corrado D’Errico (1940-41, 14′)
ore 19.30
Guerra sola igiene del mondo…
La presa di Zuara di Luca Comerio (1912, 10′); La guerra degli animali di Luca Comerio (1912, 17′); Sogno patriottico di Cinessino di Gennaro Righelli (1915, 9′)
a seguire
Duello allo shrapnel di Enrico Vaser (1913, 11′)
Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna
a seguire
La guerra e il sogno di Momi di Segundo de Chomon e Giovanni Pastrone (1917, 45′)
Copia proveniente dal Museo Nazionale del Cinema di Torino
ore 21.30
I due Bragaglia
Vele ammainate di Anton Giulio Bragaglia (1931, 62′)
ore 22.40
O la borsa o la vita di Carlo Ludovico Bragaglia (1933, 68′)
mercoledì 23
La civiltà delle macchine
ore 16.30
Col ferro e col fuoco
Stabilimenti Fiat di Corso Dante (1911, 8′); Sotto i tuoi occhi (1931, 6′)
Copie provenienti dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea
ore 17.00
Un mondo agitato
Capriccio di miliardario (1914, 58′)
Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna
a seguire
Excelsior di Luca Comerio (1913, 12′)
ore 18.20
Creature meccaniche e bambole elettriche
Amor pedestre di Marcel Fabre (1914, 10′); Le avventure di Pinocchio di Giulio Antamoro (1911, 54′); L’uomo proiettile (1927, 13′); L’uomo torpedine (1907, 6′); Il risveglio delle marionette (1914, 14′); Gek e Pompon (1921, 5′); La notte insonne di Topolino di Goffredo Alessandrini (1931, 41′); La bambola vivente di Luigi Maggi (1924, 40′)
a seguire
L’uomo meccanico di André Deed (1925, 26′)
Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna
ore 22.40
Totò, Bonaventura e Petrolini
Fermo con le mani di Gero Zambuto (1937, 73′)
Per gentile concessione di Ripley’s Film