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Cineteca Classic: Louis Malle e Jean Renoir
02 Giugno 2015 - 02 Giugno 2015
Si conclude l’appuntamento dedicato a Louis Malle, per aprire un omaggio a uno dei padri del cinema francese: Jean Renoir. Autore di straordinaria sensibilità artistica e morale, fu considerato un modello dai neorealisti italiani e un antesignano dagli autori della Nouvelle vague. Nel 1975 gli venne conferito l’Oscar alla carriera. «Figlio del pittore Pierre-Auguste, cresciuto in un ambiente di straordinaria sensibilità artistica, dopo studi di filosofia e matematica e la partecipazione alla prima guerra mondiale, arrivò al cinema, come sceneggiatore, produttore e quindi come regista (La fille de l’eau, 1924). Dopo qualche anno di sperimentazione, con La chienne (1931) maturò uno stile personale inconfondibile» (www.treccani.it).
 
ore 17.00 William Wilson di Louis Malle (ep. di Tre passi nel delirio,1968, 30′)
Tratto dal racconto omonimo di Edgar Allan Poe, l’episodio racconta di un ufficiale che decide di sfidare a duello il sosia che gli appare ogni volta che sta per compiere un’azione disonesta. «Non stupisce così che al fantastico di Poe succeda nel film una narrazione puntigliosamente controllata, attenta ai raccordi e ai risvolti logici. Da parte sua Malle romanizza la materia (vedi il topos delle tre età fondamentali: infanzia, adolescenza e giovinezza), con l’acribia di una ricostruzione che allude apertamente al grande “mélo” di Senso e un ribellismo (la rivolta dell’angelo maledetto e dannato) che assume gli inediti caratteri dell’eccitazione e della violenza sadica» (De Santi). Con Alain Delon e Brigitte Bardot.
 
a seguire Alamo Bay di Louis Malle (1985, 95′)
«Tra i numerosi vietnamiti emigrati negli Stati Uniti nel ’75 dopo la guerra nel Vietnam, c’è Dihn che lavora presso Glory, proprietaria insieme al padre di un emporio di Alamo Bay. L’uomo di Glory è uno dei tanti americani che si oppongono per odio razziale agli emigrati, ed è fautore di distruzioni e delitti. Costui finisce per scontrarsi in un duello finale con Dihn […]. Un intenso film del regista francese emigrato in Usa da tempo» (www.mymovies.it).
 
ore 19.15 Milou a maggio di Louis Malle (1990, 107′)
«A un film come Milou a maggio non si può non voler bene, anche se la sinistra francese l’ha giudicato reazionario. E anche se questo apologo campestre a dodici personaggi, girato da Louis Malle nel Gers, presso Samatan, comincia come La règle du jeu e finisce come L’angelo sterminatore: infatti lo sceneggiatore è Jean-Claude Carrière, il più accreditato fra gli orfani di Buñuel. […]Milou (diminutivo di Emile) è un arzillo vedovo sessantenne che vive in campagna sotto le ali materne facendo l’apicoltore e il perdigiorno, girando in bicicletta e pescando i gamberi con le mani. Interprete ispirato in teatro di Il giardino dei ciliegi, Michel Piccoli sa bene che il destino delle proprietà è la vendita, l’abbandono e la scure» (Kezich).
 
ore 21.15 La bête humaine di Jean Renoir (L’angelo del male, 1938, 100′)
Giacomo Lantier, macchinista ferroviario, ha delle tare ereditarie che gli provocano autentiche crisi di pazzia. Il capostazione Roubaud, accortosi che sua moglie Severina lo tradisce con un bellimbusto, uccide il giovanotto davanti agli occhi di lei. La donna dopo tale delitto odia il marito e diviene l’amante di Giacomo. I due si accordano per uccidere il capostazione e per vivere uniti e liberi, ma il destino ha in serbo ben altro per loro. «Dramma di altissima tensione, tratto dal romanzo La bestia umana di Émile Zola, che perde con Renoir […] il suo determinismo biologico per trasformarsi in una implacabile analisi sociale, il cui pessimismo è evidentemente influenzato dal fallimento delle idee del Fronte popolare: in una società così è impossibile amare. Da non perdere la scena iniziale, un capolavoro di montaggio che mostra il tratto Parigi-Le Havre visto dalla locomotiva in corsa» (Mereghetti).
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