Fratelli nel cinema: Taviani e Martino
29 Ottobre 2014 - 30 Ottobre 2014
«L’invenzione del cinematografo è legata al nome di due fratelli: Auguste e Louis Lumière. Da allora, nella storia del cinema, sono stati tanti i fratelli che, in collaborazione o in competizione, si sono dedicati a questo mestiere. Il cinema, si sa, è una malattia contagiosa che si diffonde spesso all’interno delle famiglie. I mestieri del cinema sono tanti e, in certi settori, si sono formate nel tempo vere e proprie dinastie di artigiani e professionisti. Questo aspetto, che caratterizza in maniera particolare il cinema italiano, rimasto, sostanzialmente, un cinema artigianale, è al centro della presente rassegna con cui ci si propone di mettere a confronto opere legate ai nomi di fratelli o sorelle, per comprendere meglio il peso che i rapporti umani, personali e familiari, hanno avuto nello sviluppo e nella qualità del nostro cinema» (Amedeo Fago).
Gli appuntamenti di questo mese sono dedicati ai fratelli Taviani, Paolo, Vittorio e Franco, e ai fratelli Martino, Luciano e Sergio.
Rassegna a cura di Amedeo Fago
mercoledì 29
ore 17.00 La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani (1982, 107′)
Il film rievoca un episodio della seconda guerra mondiale: il 10 agosto 1944, la popolazione di San Miniato cerca di raggiungere le postazioni americane e di sottrarsi alle rappresaglie naziste. «È il miglior film italiano dell’annata e, in assoluto, uno dei più importanti del 1982. È un’opera poetica, tenera e crudele a un tempo, di grande semplicità e verità umana, due caratteri che, appunto, distinguono l’autentica poesia, nelle parole e nelle immagini. Con questo film i fratelli Taviani […] tornano alle vette artistiche di Padre padrone, al quale però La notte di sanLorenzo sembra superiore per il fascino del racconto e per la suggestiva potenza di una irripetibile atmosfera, tessuta qua e là di elementi favolistici. […] Il film racconta come avvenne il passaggio del fronte in un microcosmo d’Italia, rappresentativo di tanti altri luoghi che conobbero le stesse pene, le stesse speranze, gli stessi tragici eventi. Quello che i due registi ci restituiscono con stupefacente abilità è il senso di smarrimento della popolazione, esseri umani in balìa del caso, del destino» (Solmi). La notte di San Lorenzo ha vinto il Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes.
ore 19.00 Masoch di Franco Brogi Taviani (1980, 112′)
Australia anni Settanta-Ottanta. Masoch (Paolo Malco), affermato scrittore, è attratto dal mistero che circonda Wanda (Francesca De Sapio) e crede di aver trovato in lei la donna crudele e dominatrice, personaggio dei suoi romanzi. Malgrado la diversa condizione sociale, decide di sposarla. Si dichiara suo schiavo. Uno schiavo da torturare, martirizzare, frustare secondo le sue fantasie. Wanda sembra plasmata in questa spirale di sevizie sempre più crudeli ed efferate. «Il film è accurato, girato con notevole senso del ritmo. Brogi Taviani sembra aver digerito bene l’indigesta materia; è raro che l’ironia non bilanci le situazioni più squilibrate. A tal punto che alla fine si ricava quasi l’impressione di una specie di commedia d’epoca nella quale molta seriosa patologia è presa leggermente in giro» (Moravia).
ore 21.00 Incontro moderato da Amedeo Fago con Franco Brogi Taviani, Paolo e Vittorio Taviani e Patrizia Pistagnesi
a seguire Gli sconosciuti di Franco Brogi Taviani (2013, 75′)
Un cinquantenne, Rocco, è in attesa che il suo amore Carla, di cui ha quasi il doppio degli anni, lo passi a prendere nella scuola vuota, dove lui sta correggendo delle tesi con il suo assistente Tancredi: quel giorno Carla ha deciso di andare a vivere con lui per sempre. Ma Carla non arriva, rimanda… «In questa epoca di crisi e di soffocamento della cultura (specialmente in Italia), ho voluto fare un film a dispetto di tutto ciò. Questo è un film che prima di tutto è stato una sfida produttiva, vinta a tutti gli effetti. Sostenuto da una scuola coraggiosa e all’avanguardia, lo IED (Istituto Europeo di Design di Roma), con un gruppo di allievi, ho deciso di nuotare contro la corrente epocale che vuole trascinare la cultura nel gorgo dell’economicismo senza volto, e fare un film creativamente libero, ma con l’ambizione di entrare nel circuito distributivo. […] Insegnando il mestiere, l’ho applicato alla costruzione di un’opera con tutti i crismi della professionalità. Tanto sacrificio, tanto entusiasmo. Finanziamenti privati minimi, costo industriale pressoché vicino allo zero e senza l’intervento dello Stato. Un film assolutamente libero, anche commercialmente» (Brogi Taviani). Con Rosario Parente, Tancredi Rinaldi, Francesca Splendiani, Tatjana Cardone.
Anteprima nazionale – Ingresso gratuito
giovedì 30
ore 17.00 Cornetti alla crema di Sergio Martino (1981, 98′)
«Sarto per preti, marito e padre rassegnato, Domenico Petruzzelli si trova invischiato in un’avventura extraconiugale con squinzia che ha ambizioni di cantante lirica e un fidanzato, colosso del rugby. Vi piace Banfi? È la farsa che fa per voi. Volgare? Sì, ma in modo sano. Contorno di bravi caratteristi» (Morandini). «Uno dei maggiori successi della commediaccia nella sua ultima versione, cioè pochadistica-leggermente più fine. […] Frase di lancio: “A Parigi ostriche e champagne, a Mosca caviale e vodka, da noi Lino Banfi cappuccino e cornetti… ma alla crema e serviti da Edwige Fenech”» (Giusti).
ore 19.00 Nel giardino delle rose di Luciano Martino (1990, 99′)
«Napoletano trapiantato nella Milano da bere, Claudio Martini (Ghini) trascina i suoi giorni tra una moglie poco amata (De Rossi), un lavoro in pubblicità e occasionali scappatelle: durante il viaggio in macchina che lo porta a Napoli al capezzale della madre (Piccolo) avrà occasione di riflettere sulla propria vita. Ambiziosa sorta di autoanalisi esistenziale (anche il regista – autore della sceneggiatura con Sauro Scavolini – è un napoletano che ha abbandonato la città natale, ma per Roma) […]. Ammirevole, da parte del produttore principe della commedia sexy qui regista, lo sforzo di scegliere un soggetto insolito e senza lieto fine […]. Interessante l’uso di volti più o meno noti per piccole parti (Giannini è l’ex professor Tramontano, Rossy de Palma la direttrice della casa di mode, Gullotta l’ex allievo diventato amministratore). Il titolo cita una poesia di T.S. Eliot» (Mereghetti).
ore 20.45 Incontro moderato da Amedeo Fago con Sergio Martino, Diana Martino, Lea Martino
a seguire Morte sospetta di una minorenne di Sergio Martino (1975, 101′)
Milano è sconvolta dal ripetersi di numerosi crimini, tra i quali primeggia la scomparsa delle minorenni. Il commissario Paolo Germi (Claudio Cassinelli), tutt’altro che fiducioso rispetto ai metodi tradizionali della polizia, per indagare sull’assassinio di una certa Marisa e poi di Floriana e infine di Gloria si finge a sua volta piccolo scippatore e assume quale aiutante il ladruncolo, Giannino (Adolfo Caruso). Curioso pastiche di generi (poliziesco, thriller, commedia), Morte sospetta di una minorenne è tra i thriller preferiti del regista.
Ingresso gratuito