Il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale collabora con il Festival Internazionale del Film di Roma per la retrospettiva Omaggio a Luigi Zampa, curata da Mario Sesti. L’omaggio presenta un’ampia selezione di film presso lo Studio3 dell’Auditorium e la rassegna Gli anni ruggenti. Il cinema di Luigi Zampa presso il cinema Trevi, sala della Cineteca Nazionale (dal 16 al 23 ottobre), cui hanno contribuito Ripley’s Film e la Cineteca Griffith di Genova. La rassegna al Trevi replicherà e integrerà i titoli in programma all’Auditorium. La pregevole scelta del Festival di Roma di rendere un tributo all’arte di Zampa è stata inoltre occasione per la Cineteca Nazionale del restauro de La romana, effettuato per concessione di Compass Film e in collaborazione con Sky Cinema.
Il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale collabora alla IV edizione del Festival Internazionale del Film di Roma per la retrospettiva Omaggio a Luigi Zampa
16 Ottobre 2009 - 23 Ottobre 2009
Luigi Zampa
I titoli Vivere in pace (1947), L’onorevole Angelina (1947), Processo alla città (1952), Anni facili (1953), La romana (1954), L’arte di arrangiarsi (1954), Il vigile (1960), Anni ruggenti (1962), Il medico della mutua (1968) testimoniano quanto il cinema di Luigi Zampa sia presente nella nostra memoria e nel nostro immaginario. Quello di Zampa è uno stile discreto, che – come ne scriveva Corrado Terzi nel 1965 – «usa con acutezza e sensibilità le regole dei vari generi cui ricorre, piuttosto che sconvolgerne gli schemi». Benché la realtà del dopoguerra lo colpisca tanto da invadere la sua filmografia, a Zampa non interessa principalmente il neorealismo, né a maggior ragione il realismo in sé. La sua opera oscilla tra il dramma e la commedia puntando sulle sfumature, sull’osservazione del dettaglio psicologico pregnante, e soprattutto, come lui stesso dichiara più volte, sulla cronaca dei tempi, la resa del clima sociale, il costume di un’epoca.
«La romana»
Uscito nel 1954 al Festival di Venezia, il film di Zampa subito dopo subisce delle modificazioni. Scene tagliate, revisione dei dialoghi, episodi aggiunti o ampliati o spostati. Tratto dall’omonimo romanzo di Moravia, è la storia di una donna che dopo una delusione d’amore si dà alla prostituzione, poi si innamora ed infine perde il suo uomo, suicida per il rimorso di aver tradito i compagni antifascisti. Con grande cura la regia di Zampa costruisce la cornice dell’azione. Se Processo alla città, costituisce un incantevole e sensibile ritratto della città di Napoli, la Roma de La romana, come scrisse Gian Luigi Rondi nella sua recensione all’uscita del film, sembra tolta dal Piranesi. L’ambientazione romana – aggiunge Rondi – «se si vuole di gusto un po’ crepuscolare e decadente» è però sempre «di gradevole e felice composizione figurativa». Mentre lo stile di Zampa è «solido e fermo, nutrito di dottrina e di cultura».
Il restauro
Il restauro de La romana di Luigi Zampa, realizzato in collaborazione con Sky Cinema in occasione della retrospettiva curata dal Festival del Film di Roma, è partito da materiali messi a disposizione dalla Compass Film, in qualità di avente diritto, depositati presso il laboratorio Studiocine. Effettuato completamente in analogico, il restauro parte dal negativo e dalle colonne ottiche originali del film, utilizzando inoltre duplicati sia positivi (lavanda) sia negativi (controtipo) dai quali sono state recuperate le scene originali deteriorate. Il sonoro è stato “catturato” digitalmente a partire dalla prima copia positiva del materiale originale in modo da creare un nuovo negativo su pellicola Polyester. Si è inoltre provveduto a un ulteriore restauro in digitale per ottenere un supporto in HD CAM SR che rispettasse gli standard richiesti da SKY.
Retrospettiva a cura di Mario Sesti Auditorium
Auditorium, viale Pietro de Coubertin, 30
Teatro Studio
venerdì 16
ore 15.00 La romana
Studio Tre
sabato 17
ore 11.00 Fra Diavolo
ore 15.00 Vivere in pace
domenica 18
ore 11.00 L’onorevole Angelina
ore 15.00 Un americano in vacanza
lunedì 19
ore 11.00 Cuori senza frontiere
ore 15.00 Processo alla città
mercoledì 21
ore 11.00 Anni ruggenti
ore 15.00 Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata
giovedì 22
ore 11.00 Il medico della mutua
ore 15.00 L’arte d’arrangiarsi
venerdì 23
ore 11.00 Il vigile
ore 15.00 Frenesia dell’estate
ore 17.30 Contestazione generale
Retrospettiva al cinema Trevi
venerdì 16
ore 17.00
Signorinette (1942)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: dal romanzo omonimo di Wanda Bontà; sceneggiatura: Luciana Peverelli, Gherardo Gherardi, L. Zampa; fotografia: Domenico Scala; scenografia: Giorgio Pinzauti; musica: Salvatore Allegra; montaggio: Maria Rosada; interpreti: Carla Del Poggio, Paola Veneroni, Anna Mari, Nella Paoli, Claudio Gora, Roberto Villa; origine: Italia; produzione: A.T.A., Imperial Film; durata: 86′
Tre compagne di scuole guardano all’avvenire con grandi speranze. Una ama sogna ad occhi aperti il principe azzurro, la seconda, anche lei romantica, scrive poesie, mentre la terza, piuttosto grassottella, possiede una voce armoniosa e si dedica al canto. Ma la vita riserverà amare sorprese. «Le signorinette sono colte sul vivo, con quell’aria e quel linguaggio – specialmente la più importante di esse – di ingorde lettrici di giornali umoristici, con quella spensieratezza un po’ spudorata, con quella sensualità per così dire sportiva e senza reale inquietudine. […] Zampa ha diretto il film con amabilità e malizia psicologica» (De Feo).
Per gentile concessione di Ripley’s Film – Copia proveniente da Cineteca Griffith di Genova – Ingresso gratuito
ore 19.00
Un americano in vacanza (1945)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Gino Castrignano; sceneggiatura: Aldo De Benedetti, L. Zampa; fotografia: Vaclav Vich; scenografia: Boris Aquarone; musica: Nino Rota; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Valentina Cortese, Andrea Checchi, Leo Dale, Adolfo Celi, Paolo Stoppa, Giovanni Dolfini; origine: Italia; produzione: Lux Film, Castrignano; durata: 99′
«In viaggio per la capitale, dove sperano di trascorrere allegramente una licenza, due soldati americani incontrano una maestrina che a Roma sta andando per chiedere aiuti per il suo paese distrutto dai bombardamenti. Uno dei due si innamora di lei, che gli dedica però scarse attenzioni» (Chiti-Poppi). «Semplice nella narrazione […] il film rivela tuttavia nel regista una sincera partecipazione ai fatti narrati e una critica visione della realtà» (Rondolino).
ore 21.00
Signori, in carrozza! (1951)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Age [Agenore Incrocci] & [Furio] Scarpelli; sceneggiatura: Age & Scarpelli, Ruggero Maccari, Vitaliano Brancati, L. Zampa, Aldo Fabrizi; fotografia: Carlo Montuori; scenografia: Enrico Ciampi; musica: Renzo Rossellini; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Julien Carette, Sophie Desmarets, Noël Roquevert, Vera Nandi; origine: Italia/Francia; produzione: Produzioni Domenico Forges Davanzati, Lux Film de France; durata: 100′
La doppia vita di un controllore dei wagon-lits, che si divide fra due famiglie, una a Roma, una a Parigi, finché un cognato invadente scopre la verità, costringendolo a operare delle scelte. Irresistibili duetti fra Fabrizi e De Filippo, il quale si esibisce nella gag del wagon-lit, resa poi celeberrima da Totò in Totò a colori.
Per gentile concessione di Ripley’s Film – Ingresso gratuito
sabato 17
ore 17.00
È più facile che un cammello… (1950)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Cesare Zavattini; sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico, Vitaliano Brancati, Diego Fabbri, Henri Jeanson, Giorgio Moser [non accreditato]; fotografia: Carlo Montuori; scenografia: Gastone Medin; costumi: Maria Baroni, Dina Di Bari; musica: Nino Rota; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Jean Gabin, Mariella Lotti, Elli Parvo, Antonella Lualdi, Paola Borboni, Maso Lotto; origine: Italia/Francia; produzione: Cines, S.N. Pathé Cinéma; durata: 81′
«Ispirandosi a quel versetto del Vangelo che mette in guardia i ricchi dai pericoli cui la loro anima è esposta a causa delle loro ricchezze, questo film ci enuncia il caso di un industriale multimilionario il quale, dopo morto, è chiamato a rispondere delle sue colpe di fronte a un tribunale celeste. L’esame della sua vita, avendo rivelato che egli non ha mai saputo compiere una buona azione, sta per concludersi con la condanna, quando il ricco, all’ultimo momento, ottiene di tornare in terra per altre dodici ore, certo di potersi riscattare. Il privilegio è accordato, il morto risuscita e comincia ansiosamente a mettersi sulle tracce dell’opera buona con cui salvare la propria anima» (Rondi).
ore 19.00
Anni facili (1953)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Vitaliano Brancati; sceneggiatura: Sergio Amidei, V. Brancati, Vincenzo Talarico, L. Zampa; fotografia: Aldo Tonti; scenografia: Piero Gherardi; costumi: Marilù Carteny; musica: Nino Rota; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Nino Taranto, Alda Mangini, Gino Buzzanca, Clelia Matania, Armenia Balducci, Giovanna Ralli; origine: Italia; produzione: Ponti-De Laurentiis Cinematografica; durata: 107′
«Trasferito a Roma, il prof. De Francesco, siciliano antifascista, accetta, per far fronte alle difficoltà economiche, di diventare rappresentante di un barone suo conterraneo che traffica in medicinali. […] Secondo capitolo della trilogia satirica di Brancati. Zampa smussa, premendo sui risvolti comico-patetici, l’acre e funereo moralismo dello scrittore il che non impedì al film di essere bocciato in prima istanza dalla censura, subendo qualche taglio, vietato all’esportazione e querelato dal Maresciallo R. Graziani. Nastro d’argento a N. Taranto» (Morandini). Domenico Modugno interpreta la parte del giudice.
Copia ristampata a cura della Cineteca Nazionale
ore 21.00
Ladro lui, ladra lei (1958)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: L. Zampa; sceneggiatura: Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, L. Zampa; fotografia: Leonida Barboni; scenografia: Mario Santovetti; costumi: Ugo Pericoli; musica: Angelo Francesco Lavagnino; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Alberto Sordi, Sylva Koscina, Nando Bruno, Ettore Manni, Alberto Bonucci, Mario Carotenuto; origine: Italia; produzione: Maxima Film, Montflour Film; durata: 105′
«Questo film è, secondo me, uno dei più esilaranti mai interpretati da Alberto Sordi. Considerato a torto un’opera minore, sta al comico romano esattamente come Totò, Peppino e la malafemmina sta al Principe Antonio De Curtis. Film senza ambizioni di “contenuto”, ma carico di una comicità esplosiva. In verità in questo lavoro di Luigi Zampa si sente anche la tristezza della povertà delle borgate romane. Ma non è questo che lo rende memorabile. È Sordi nella parte di Cencio, ladro da più generazioni, geniale e sfortunato come il Gatto Silvestro quando cerca di accoppare l’insopportabile Titti. E ci sono delle sequenze assolutamente straordinarie, tra le più divertenti, per me, della storia della commedia all’italiana» (Veltroni).
domenica 18
ore 17.00
Il magistrato (1959)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, L. Zampa; fotografia: Manuel Merino, Gábor Pogány; scenografia e costumi: Flavio Mogherini; musica: Renzo Rossellini; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: José Suarez, François Perier, Jacqueline Sassard, Massimo Serato, Maurizio Arena, Claudia Cardinale; origine: Italia/Spagna; produzione: Titanus, Hispamex Films; durata: 105′
Il giovane magistrato di una grande città marittima è chiamato ad istruire il processo contro uno scaricatore il quale, disperato per non aver ottenuto il lavoro nel porto, ha affrontato e ucciso un capo portuale disonesto. Nel corso delle indagini, il giudice si scontra con l’omertà che vige tra i lavoratori del porto e che impedisce loro di testimoniare a favore dell’omicida. La severità, cui le circostanze lo costringono, e il disgusto nei confronti di una serie di ingiustizie cui non vede rimedio lo porteranno ad abbandonare per sempre il suo lavoro. La sensibilità civile venata di sdegno e l’amarezza, tonalità connaturata al mondo di Zampa, trovano in questo film, forse, la loro espressione più radicale e compiuta, grazie anche alla drammaturgia schematica e rigorosa del flashback.
ore 19.00
Una questione d’onore (1966)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Enzo Gicca; sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, L. Zampa, E. Gicca; fotografia: Carlo Di Palma, Luciano Trasatti; scenografia e costumi: Giancarlo Bartolini Salimbeni; montaggio: Eraldo Da Roma; musica: Luis Enriquez Bacalov; interpreti: Ugo Tognazzi, Nicoletta Rangoni Machiavelli, Bernard Blier, Franco Fabrizi, Tecla Scarano, Leopoldo Trieste; origine: Italia/Francia; produzione: Mega Film, Orphée Productions; durata: 113′
«Ugo Tognazzi si trova in mezzo alla faida di due famiglie della Barbagia che da decenni si stanno sterminando: lui non chiederebbe che di vivere in pace, ma non si tira avanti un’esistenza stentata in un paesello sardo senza venir compromessi nelle tragedie della collettività. Costretto a fuggire nel continente per una falsa accusa, Tognazzi è richiamato clandestinamente dal capo di una delle due fazioni che vuoi servirsene come di un sicario. Anziché uccidere la vittima designata, il protagonista passa la notte con la moglie che aveva dovuto abbandonare subito dopo le nozze; e l’omicidio avviene per mano di un altro. Quando Tognazzi torna a casa prosciolto dalla prima accusa, sua moglie è incinta e tutto il paese lo considera disonorato. […] È un soggetto di sapore pirandelliano, con il tipico contrasto fra la vita e la forma, nel quale Ugo Tognazzi si muove come un grottesco e accusatorio eroe di Brecht (ma è evidente anche il modello di Germi). In piena inflazione di film con Tognazzi, Zampa ha il merito di aver strappato all’attore una forte interpretazione: il ritratto di un italiano diseredato fatto di ingenuità e di rassegnazione, di umorismo e di passionalità» (Kezich).
ore 21.00
Le dolci signore (1967)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Ruggero Maccari, Ettore Scola, Stefano Strucchi; fotografia: Ennio Guarnieri; scenografia e costumi: Maurizio Chiari; musica: Armando Trovajoli; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Ursula Andress, Virna Lisi, Claudine Auger, Marisa Mell, Jean-Pierre Cassel, Frank Wolff; origine: Italia; produzione: Documento Film; durata: 112′
«Quattro mogli borghesi hanno problemi legati al sesso: la repressa Anna (Andress) ha un incubo ricorrente in cui è inseguita da un vigile nudo (Adorf); l’adultera Luisa (Lisi) è ricattata da una banda di incapaci; Paola (Mell) scopre la vocazione di spogliarellista durante uno spettacolo di beneficenza; Esmeralda (Auger) è spinta nelle braccia di un giovanotto dall’ignaro marito» (Mereghetti). «La “critica alla società” affonda in pieno nella famosa prospettiva del letto. Si tratta quindi, questa volta, per Zampa, di “anni morbidi” sapientemente conditi con una spruzzatina di antifemminismo per andare incontro alla tradizionale mentalità del maschio italiano che, nello stesso momento in cui desidera, in cuor suo disprezza l’oggetto di quel desiderio» (G. Corbucci).
lunedì 19
ore 17.00
Gente di rispetto (1975)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: dal libro omonimo di Giuseppe Fava; sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, L. Zampa; fotografia: Ennio Guarnieri; scenografia: Luigi Scaccianoce; costumi: Danda Ortona; musica: Ennio Morricone; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Jennifer O’Neill, Franco Nero, James Mason, Orazio Orlando, Aldo Giuffré, Claudio Gora; origine: Italia; produzione: Compagnia Cinematografica Champion; durata: 113′
Un’insegnante anticonformista viene spedita in un paese siciliano, dove si scontra con la mentalità e gli usi antiquati della gente del posto. Un uomo che le ha fatto delle avances viene ucciso e simbolicamente esposto in piazza con un fiore in bocca. Ciò le procura un rispetto esagerato e incomprensibile. Tutto le è concesso, ma in realtà, senza accorgersene, la donna sta facendo il gioco del suo misterioso protettore, che agisce nell’ombra per realizzare una speculazione edilizia. «Film rispettabile, ma non nel senso ironico del titolo col quale si allude come in Fatti di gente perbene alla solida reputazione che conferiscono, in un certo mondo, il delitto e l’intrigo. Bensì per il robusto senso dello spettacolo che, nell’ordine del decoro professionale cui Zampa mai si sottrae, presiede a una sorta di “giallo” che mentre da un lato stinge nel kafkiano, dall’altro fruga con amara coscienza civile una delle sacche più terrificanti della società italiana: l’oscura realtà di quella Sicilia dove la miseria s’intreccia al sopruso e alla paura, e genera un’immagine rabbrividente della vita» (Grazzini).
ore 19.00
Il mostro (1977)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Sergio Donati; fotografia: Mario Vulpiani; scenografia: Dante Ferretti, Enrico Fiorentini; costumi: Gianfranco Carretti; musica: Ennio Morricone; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Johnny Dorelli, Orazio Orlando, Yves Beneyton, Sydne Rome, Angelica Ippolito, Enzo Santaniello; origine: Italia; produzione: Alex Cinematografica, UTI Produzioni Associate, S.G.M. Film; durata: 99′
«Giornalista mezzo fallito cura una rubrica per un settimanale femminile con lo pseudonimo “Contessa Esmeralda”. Un giorno riceve una lettera in cui gli si annuncia un assassinio. Altri ne seguono. Indagini. Non è un film realistico, è un apologo sulla violenza. Il mostro, dice L. Zampa, non è questo o quel personaggio: è la violenza nella società, nei mezzi di comunicazione di massa, nella famiglia» (Morandini).
ore 21.00
Letti selvaggi (1979)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Tonino Guerra, Giorgio Salvioni, Luis Castro; fotografia: Giuseppe Ruzzolini, Armando Nannuzzi; scenografia: Elena Ricci Poccetto; costumi: Luca Sabatelli; musica: Riz Ortolani; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Sylvia Kristel, Laura Antonelli, Monica Vitti, Ursula Andress, Orazio Orlando, Michele Placido; origine: Italia/Spagna; produzione: Zodiac Produzioni, Corona Films; durata: 106′
Film a episodi. «La Andress interpreta gli episodi La vedova e La passante. Nel primo, accompagnato al cimitero l’onorevole marito, trascorre dalle gramaglie allo spogliarello, sedotta dalla prospettiva di fare carriera come attrice e di godersi l’intraprendente fotografo venuto a stuzzicarla. Nel secondo procura clienti a un carrozziere mostrando le sue grazie e provocando tamponamenti. I due episodi dell’Antonelli s’intitolano Un pomeriggio noiosetto e La donna d’affari. Nell’uno è una ricca siciliana che uccide uno sconosciuto a sangue freddo per far ricadere la colpa sul marito geloso e liberarsene. Nell’altro tiene sulla corda un galletto preferendo combinare contratti e trafficare nell’edilizia piuttosto che concludere le effusioni. Sylvia Kristel è, nell’Arabo, un’assassina accaldata che spedisce in galera un micco geloso, e in Le mogli selvagge una sposina umiliata che per vendicarsi lega il marito alla sedia fingendo di scherzare. Dopo essere stata, in Attenzione a quei due, una ladra di gioielli alle prese con un collega più furbo di lei, Monica Vitti è, in Una mamma, una peripatetica di buon cuore che si trasforma in madre offesa e manesca quando scopre d’essere stata presa in giro da un ragazzo balordo» (Grazzini). In quest’ultimo episodio compare Benigni come direttore della scuola frequentata dal ragazzo.
martedì 20
Diversamente da quanto precedentemente indicato le proiezioni si svolgeranno alle ore 11.00, 13.00, 15.00
ore 11.00
Vivere in pace (1947)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Suso Cecchi d’Amico, Piero Tellini, L. Zampa; sceneggiatura: Aldo Fabrizi, S. Cecchi d’Amico, P. Tellini, L. Zampa; fotografia: Carlo Montuori; scenografia: Ivo Battelli; musica: Nino Rota; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: A. Fabrizi, Gar Moore, Mirella Monti, John Kitzmiller, Heinrich Bode, Ave Ninchi; origine: Italia; produzione: Lux Film; durata: 89′
Zio Tigna, contadino benestante, vive in una fattoria dell’Umbria dove trovano rifugio due soldati americani, fuggiti da un campo di prigionia, ai quali si unisce anche un soldato tedesco. Tutti si ritroveranno per alcuni giorni a vivere insieme in una fratellanza che li unirà a dispetto di tutto. Ma la fine del conflitto è ancora lontana e le speranze di tutti si infrangono di fronte alla tragedia di quei giorni. Sospeso a metà tra commedia e melodramma, il film fu acclamato dalla critica newyorchese come un capolavoro neorealista e antibellico. Quella italiana, invece, ne esaltò gli spunti ironici, a tratti comici, che inserirono la pellicola nel filone della nascente commedia rosa. Nastro d’argento per il miglior soggetto e a Ave Ninchi per la migliore interpretazione femminile.
Copia ristampata a cura della Cineteca Nazionale
ore 13.00
Cuori senza frontiere (1950)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Piero Tellini; collaborazione alla sceneggiatura: Stefano Terra; fotografia: Carlo Montuori; scenografia e costumi: Aldo Buzzi; musica: Carlo Rustichelli; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Gina Lollobrigida, Raf Vallone, Cesco Baseggio, Erno Crisa, Enzo Staiola, Ernesto Almirante; origine: Italia; produzione: Lux Film; durata: 90′
Al termine della seconda guerra mondiale, la Commissione internazionale incaricata di tracciare il nuovo confine fra Italia e Jugoslavia stabilisce una linea che taglia a metà un paesino. I pali e il filo spinato non separano soltanto le abitazioni, ma anche gli affetti. Gli abitanti devono scegliere: o con l’Italia o con la Jugoslavia. All’epoca delle riprese, il tema era di intensa e rovente attualità: il film inscena un dramma politico e sociale i cui toni sono stemperati dalla commedia di costume. I critici cinematografici Callisto Cosulich, nei panni di un ufficiale sovietico, e Tullio Kezich, in quelli di un tenente jugoslavo, fanno capolino in questo episodio di neorealismo minore, in cui Zampa mostra quell’attitudine ai sentimenti e al tratteggio popolare che connoteranno il suo stile.
ore 15.00
L’onorevole Angelina (1947)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Piero Tellini, Suso Cecchi d’Amico, L. Zampa; fotografia: Mario Craveri; scenografia: Piero Filippone; musica: Enzo Masetti; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Anna Magnani, Nando Bruno, Ave Ninchi, Ernesto Almirante, Franco Zeffirelli, origine: Italia; produzione: Lux Film, Ora Film; durata: 95′
Angelina, moglie di un vicebrigadiere e madre di cinque figli, guida le donne della borgata romana di Pietralata all’assalto dei magazzini di pasta di un borsanerista e, dopo l’alluvione, all’occupazione degli alloggi sfitti di un noto speculatore edilizio. Divenuta paladina della povera gente, quando tenta di entrare in politica, viene ingannata e fatta arrestare. Il film, un successo internazionale, è sospinto dalla carica travolgente della Magnani, una figura che ha la robustezza epica dell’interprete di film russo e l’ingenua umanità di un carattere da avanspettacolo. L’attrice collaborò anche alla sceneggiatura e per questo ruolo vinse il Nastro d’argento come migliore attrice protagonista e Premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia.
mercoledì 21
ore 17.00
L’arte di arrangiarsi (1954)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Vitaliano Brancati; fotografia: Marco Scarpelli; scenografia: Mario Chiari; costumi: Maria De Matteis; musica: Alessandro Cicognini; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Alberto Sordi, Marco Guglielmi, Franco Coop, Luisa Della Noce, Franco Jamonte; Elena Gini; origine: Italia; produzione: Documento Film; durata: 100′
La vita del catanese Sasà, dal 1912 al 1953: un italiano medio che impara a trarre profitto dalle mutevoli circostanze della vita. Allo scoppio della prima guerra mondiale è un interventista che simula la pazzia per evitare il fronte; sposa una ragazza benestante di cui non è innamorato; durante il fascismo, diventa gerarca per poi aderire, dopo la liberazione, al comunismo. Infine, grazie a una congregazione religiosa, raccoglie i fondi per finanziare un film che servirà a lanciare una sua protetta. È l’ultimo capitolo del sodalizio tra Luigi Zampa e Vitaliano Brancati e l’inizio della collaborazione del regista con Alberto Sordi che qui incarna perfettamente l’italiano medio per il quale opportunismo, simulazione e velocità di adattamento sono i soli mezzi per riuscire a sopravvivere.
ore 19.00
Il vigile (1960)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Rodolfo Sonego; sceneggiatura: R. Sonego, L. Zampa, Ugo Guerra; fotografia: Leonida Barboni; scenografia: Flavio Mogherini; costumi: Vera Marzot; musica: Piero Umiliani; montaggio: Otello Colangeli; interpreti: Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Mara Berni, Marisa Merlini, Nando Bruno, Lia Zoppelli, Sylva Koscina; produzione: Royal Film; origine: Italia; durata: 109′
Otello Celletti, marito e padre irreprensibile, subisce quotidianamente le angherie della gente del quartiere perché da troppo tempo disoccupato. Quando riesce a farsi assumere nel corpo di vigili urbani motorizzati, la sua vita pare cambiare improvvisamente. La sua inesperienza e l’incapacità di capire fino in fondo il mondo in cui si trova ad agire gli porteranno tuttavia non pochi guai, fino a quando una multa verbalizzata al sindaco per eccesso di velocità non farà che precipitare la situazione generando disastrose conseguenze. Commedia paradossale, a tratti irresistibile, ispirata a un fatto di cronaca, è diventata un classico della critica di costume e dello scetticismo millenario di questo paese. Il trio Sordi/Merlini/De Sica, solisti insuperabili della commedia, è al suo meglio.
Copia ristampata a cura della Cineteca Nazionale
ore 21.00
Processo alla città (1952)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Ettore Giannini, Francesco Rosi; sceneggiatura: Suso Cecchi d’Amico, E. Giannini; collaborazione alla sceneggiatura: Diego Fabbri, L. Zampa, Turi Vasile; fotografia: Enzo Serafin; scenografia: Aldo Tomassini; costumi: Maria De Matteis; musica: Enzo Masetti; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Paolo Stoppa, Mariella Lotti, Franco Interlenghi, Irene Galter; origine: Italia; produzione: Film Costellazione; durata: 98′
Ai primi del secolo, a Napoli, il giudice Antonio Spicacci emette alcuni mandati di cattura nei confronti di alcune persone coinvolti in due omicidi di stampo camorristico. La matassa è intricatissima, gli indiziati sono numerosi, alcuni insospettabili, e i malviventi godono di protezioni e conoscenze altolocate. Il giudice Spicacci si trova di fronte a un bivio: lasciar perdere l’indagine o andare fino in fondo, a costo di mettere a soqquadro la città? «Non è solo il miglior film di Zampa, anche per merito dell’efficiente sceneggiatura (Suso Cecchi D’Amico, Ettore Giannini, Diego Fabbri, Turi Vasile) e uno dei rari drammi giudiziari riusciti del cinema italiano, ma anche una di quelle opere in cui le istanze civili e morali del neorealismo s’innestano sul robusto tronco di un melodramma popolare attento alla lezione del cinema americano d’azione» (Morandini).
giovedì 22
ore 17.00
Frenesia dell’estate (1963)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Age [Agenore Incrocci] & [Furio] Scarpelli, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, Mario Monicelli, [Giulio] Scarnicci e [Renzo] Tarabusi; fotografia: Marcello Gatti; scenografia e costumi: Dario Cecchi, Gianfranco Fini (Angelo Litrico per Amedeo Nazzari); musica: Gianni Ferrio; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Vittorio Gassman, Sandra Milo, Michèle Mercier, Philipe Noiret, Lea Padovani, Amedeo Nazzari; origine: Italia/Francia; produzione: Ge. Si. Cinematografica, Federiz, C.I.S.A., Les Films Agiman; durata: 100′
Cinque episodi intrecciati tra loro: un capitano dell’esercito perde la testa per un travestito che lavora in un cabaret; Marcello, un indossatore che si finge marchese, cerca di fare ingelosire la propria amante; la giovane Foschina alle prese con la sua complicata vita amorosa; le avventure di un simpatico quanto sfortunato seduttore; la venditrice ambulante Yvonne s’innamora di un ciclista spagnolo del Giro d’Italia. Nel solco della commedia all’italiana degli anni Sessanta, fra infedeltà, contrattempi ed equivoci, il complicato sovrapporsi di storie amorose dei protagonisti. Nazzari interpreta uno dei suoi più riusciti personaggi del dopoguerra; Gassman con largo anticipo sui tempi, affronta il tema della differenza sessuale con humour e turbamenti non convenzionali.
ore 19.00
Contestazione generale (1970)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Silvano Ambrogi, L. Zampa, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, Rodolfo Sonego; fotografia: Giuseppe Ruzzolini; scenografia: Luigi Scaccianoce; costumi: Gabriele Mayer; musica: Piero Piccioni; montaggio: Mario Morra; interpreti: Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Michel Simon, Marina Vlady, Enrico Maria Salerno; origine: Italia; produzione: Ultra Film; durata: 131′
Film a episodi. Ne La bomba alla televisione Riccardo è un giovane regista che ha ricevuto l’incarico di girare un servizio televisivo sulla contestazione. In Concerto a tre pifferi un uomo capirà il ribellismo del figlio solo quando contesterà a sua volta il proprio datore di lavoro. L’università racconta l’occupazione di una facoltà da parte di un gruppo di studenti. Il prete narra le vicende del parroco di uno sperduto paese che riceve lettere anonime in cui viene accusato di intrattenere una relazione con la cassiera di un bar. Quattro diverse storie di opposizione al potere, trasposte in chiave comica per un film che si avvale di uno straordinario Alberto Sordi. Nelle mani di Zampa, la critica di costume, il bozzettismo, il film a episodi trovano una quadratura spigliata e non comune.
ore 21.30
La romana (1954)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: dal romanzo omonimo di Alberto Moravia; sceneggiatura: A. Moravia, Giorgio Bassani, L. Zampa, Ennio Flaiano; fotografia: Enzo Serafin; scenografia: Flavio Mogherini; costumi: Gaia Romanini; musica: Enzo Masetti; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Gina Lollobrigida, Daniel Gélin, Franco Fabrizi, Raymond Pellegrin, Renato Tontini, Pina Piovani; origine: Italia; produzione: Excelsa Film, Les Films du Centaure; durata: 91′
Nella Roma fascista si svolge la storia di Adriana, giovane e bella, che per assecondare le ambizioni della madre si ritrova tra le braccia di un pittore che avrebbe dovuto garantirle la gloria. Delusa e turbata si invaghisce di un autista che, nonostante le promesse di matrimonio, scopre essere in realtà sposato e padre di tre figli. Avviata alla prostituzione, viene salvata da Mino, un giovane partigiano che pare darle la felicità. Arrestato durante un rastrellamento, questi però rivela i nomi dei propri compagni cadendo successivamente in una fortissima depressione per i rimorsi che lo assalgono. Tratto da un romanzo di Alberto Moravia, il film si avvale di una delle migliori prestazioni di Lollobrigida e soprattutto della accurata ricostruzione di interni ed esterni d’epoca a cura di Flavio Mogherini, scenografo che diverrà poi regista.
Per gentile concessione di Compass Film – Restauro a cura della Cineteca Nazionale in collaborazione con Sky Cinema
venerdì 23
ore 17.00
Bisturi la mafia bianca (1973)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Dino Maiuri, Massimo De Rita; fotografia: Giuseppe Ruzzolini; scenografia: Flavio Mogherini; costumi: Emilio Baldelli; musica: Riz Ortolani; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Enrico Maria Salerno, Gabriele Ferzetti, Senta Berger, Luciano Salce, Claudio Gora, Tina Lattanzi; origine: Italia; produzione: Roberto Loyola Cinematografica; durata: 102′
Il grande chirurgo Vallotti, proprietario di una lussuosa clinica, si fa passare per un benefattore dell’umanità, curando pazienti poveri, in realtà agisce solo per avidità. Un collega onesto cerca di smascherarlo, ma Vallotti lo ostacola senza porsi scrupoli. «Si deve riconoscere al veterano Zampa l’impegno a insistere su una tematica riformista già presente nei suoi film brancatiani, in Processo alla città e in Il medico della mutua. Di quest’ultimo titolo, che fu uno dei più grandi successi di Alberto Sordi, Bisturiè la versione drammatica: girato senza tanto guardare per il sottile, con situazioni che inchinano al fotoromanzo (come la scena di casto amore fra la suora Senta Berger e il medico contestatore), ha comunque un’efficace progressione drammatica e una conclusione a sorpresa» (Kezich).
ore 19.00
Il medico della mutua (1968)
Regia: Luigi Zampa; soggetto: Giuseppe D’Agata dal suo romanzo omonimo; sceneggiatura: Sergio Amidei, Alberto Sordi, L. Zampa; fotografia: Ennio Guarnieri; scenografia: Franco Velchi; costumi: Bruna Parmesan; musica: Piero Piccioni; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Alberto Sordi, Bice Valori, Sara Franchetti, Evelyn Stewart [Ida Galli], Claudio Gora, Leopoldo Trieste; origine: Italia; produzione: Euro International Film, Explorer Film ’58; durata: 98′
Guido Tersilli, giovane medico ambizioso, decide di sfruttare la propria vocazione per raggiungere la ricchezza cui aspira da sempre. Lasciata la libera professione, comincia un’agguerrita lotta con i suoi colleghi per accaparrarsi l’esercito di mutuati che un barone della medicina ormai moribondo sta per lasciare. Vinta con ogni tipo di bassezza la battaglia, si ritroverà presto lui stesso preda della cupidigia dei colleghi che aveva fatto fuori. Tratto dal romanzo omonimo di Giuseppe D’Agata, campione d’incassi della stagione 1968-69, è una spietata satira del mondo della sanità pubblica che assumerà toni drammatici quando, nel 1973, Zampa tornerà ad occuparsi dell’argomento in Bisturi la mafia bianca. David di Donatello come miglior attore per Alberto Sordi.
ore 21.00
Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Rodolfo Sonego; collaborazione alla sceneggiatura: L. Zampa; fotografia: Aldo Tonti; scenografia: Flavio Mogherini; costumi: Bruna Parmesan; montaggio: Mario Morra; musica: Piero Piccioni; origine: Italia; produzione: Documento Film; interpreti: Alberto Sordi, Claudia Cardinale, Corrado Olmi, Angelo Infanti, Riccardo Garrone, Tano Cimarosa; durata: 115′
Amedeo, emigrato da vent’anni in Australia, di salute difettosa e poco attraente, per cercare una moglie, entra in contatto epistolare con Carmela, una giovane romana disposta a trasferirsi, cui spedisce la foto del più affascinante Giuseppe. Quando lei lo raggiunge, Amedeo finge di essere stato incaricato dall’amico di accompagnarla da lui. Nel corso del lungo viaggio, l’uomo tenta di mostrare a Carmela tutte le sue buone qualità mentre questa cerca di nascondergli il suo passato di prostituta. Giunta a destinazione, Carmela conoscerà finalmente Giuseppe, il quale vorrebbe spingerla nuovamente sulla strada. Un road movie dal finale umanista e malinconico, con un dosaggio sorprendente di satira, esotismo e scavo dei caratteri. David di Donatello a Claudia Cardinale come migliore attrice.