Settant’anni dopo, il film di Pietro Germi torna restaurato sulla Croisette
A settant’anni dalla presentazione in concorso, nel 1951, IL CAMMINO DELLA SPERANZA di Pietro Germi torna al Festival di Cannes, tra i capolavori della sezione Cannes Classics, nella versione restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, grazie alla collaborazione di CristaldiFilm.
Tratto dal romanzo “Cuori negli abissi” di Nino De Maria, il film – interpretato tra gli altri da Raf Vallone, Elena Varzi e Saro Urzì, e sceneggiato da Federico Fellini e Tullio Pinelli da un soggetto condiviso con lo stesso Germi – racconta l’odissea di alcuni minatori siciliani che, dopo la chiusura della loro zolfatara, intraprendono un drammatico viaggio attraverso l’Italia per cercare di emigrare clandestinamente in Francia, affidandosi a un truffatore senza scrupoli che – per citare la sinossi d’epoca – “descrive con parole seducenti tutto quello che si può trovare in terra straniera: lavoro, guadagno facile, vita piacevole”.
Contaminando ambientazioni neorealiste, accenti mélo e tentazioni “di genere”, Germi firma un film urticante per l’Italia dell’epoca (Renzo Renzi, sulle pagine de “Il progresso d’Italia” del 26 ottobre 1950, segnala come la commissione ministeriale incaricata di distribuire i premi ai film italiani avesse escluso Il cammino della speranza, e così ricostruisce la reazione dell’allora Direttore generale per lo spettacolo, Nicola De Pirro: «sembra che uscendo dalla proiezione abbia esclamato con indignazione “Basta con la miseria”». Ma realizza anche il suo primo successo internazionale, destinato a vincere, dopo la partecipazione sulla Croisette, l’Orso d’argento alla Berlinale del 1951: il primo dei grandi riconoscimenti che Germi conquisterà nel corso della sua carriera, dall’Oscar per la sceneggiatura di Divorzio all’italiana alla Palma d’oro per Signore e signori.
Il cammino della speranza è stato restaurato da CSC – Cineteca Nazionale a partire dal negativo originale messo a disposizione da CristaldiFilm, integrato da un lavander conservato negli archivi della Cineteca Nazionale. Per la colonna sonora è stato utilizzato un positivo sonoro ottico della Cineteca Nazionale.