Il fascino elegante di Ida Galli
29 Aprile 2017 - 29 Aprile 2017
Occhi freddi. Azzurri. Di un azzurro in cui ti puoi specchiare. Un volto perfetto che incute soggezione e che implica – caso rarissimo nel cinema! – un abbassare lo sguardo da parte dello spettatore. Un’eleganza perfetta nel muoversi e nell’indossare vestiti ora casual ora elegantissimi. In qualsiasi film da lei interpretato, anche l’opera meno autoriale, tutto s’illumina(va) di una strana luce. Signori e signore, stiamo parlando Ida Galli, alias Arianna, alias Evelyn Stewart, alias Isli Oberon. Il toccante e commovente documentario di Gianna Menetti e Vittorio Viscardi, Il giardino sotto il castello, non solo è un vero atto d’amore verso l’attrice e soprattutto verso il suo paese natio, Sestola, ma offre il privilegio di (ri)vedere e (ri)parlare di questa diva umanissima e discreta che ha sempre affrontato il mondo dello spettacolo in punta di piedi. Dall’esordio con il curioso e originale Nel blu dipinto di blu (Volare) di Piero Tellini ai capolavori come La dolce vita di Federico Fellini, Il Gattopardo di Luchino Visconti, senza dimenticare la commedia all’italiana (Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli, Il medico della mutua di Luigi Zampa, Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue di Luciano Salce), il cinema d’autore (Il giardino delle delizie di Silvano Agosti), il cinema di genere (western, horror, thriller), che ha spesso nobilitato con la sua sola presenza, Ida Galli è sempre riuscita con quello sguardo intenso a illuminare non solo la scena, ma anche gli occhi degli spettatori.
ore 17.00 Nel blu dipinto di blu (Volare) di Piero Tellini (1959, 106′)
Uno scanzonato giovanotto siciliano viene accusato di complicità per un furto in una gioielleria, ma viene scagionato da una ragazza che nutre simpatia per lui. Tutto ciò provoca la gelosia di un’altra fanciulla innamorata di lui, ma dopo ripicche, malintesi e discussioni, tutto si accomoda. «A dispetto del titolo, un melodramma più che un film con musiche […]. E a fianco degli sceneggiatori Scola e Tellini si sente la presenza di Zavattini con la sua voglia di raccontare un’umanità dolceamara che vive ai margini della legalità e per tirare avanti si adatta a stare con mani e piedi nel gesso per fare da modello alle statue dei santi» (Mereghetti). Film di debutto per Ida Galli, qui accreditata come Arianna.
ore 19.00 Il giardino delle delizie di Silvano Agosti (1967, 88′)
Lei è incinta al terzo mese, lui è furioso per un matrimonio imposto dalle convenienze. Mentre lei ha un’emorragia, lui passa la notte con una misteriosa sconosciuta dopo aver meditato su Il giardino delle delizie di Bosch. «Silvano Agosti, girando questo suo Il giardino delle delizie […], aveva senza dubbio numerose intenzioni culturali e polemiche; per esempio i frequenti flashback, nei quali il protagonista rivive momenti della sua infanzia di ragazzo borghese al tempo stesso devoto e crudele, dovrebbero stabilire un nesso tra un’educazione convenzionalmente religiosa e la sciagurata vita coniugale, piena di sotterfugi, di ribrezzi e di velleità che si annunzia in quella prima notte di nozze. In realtà però quello che emerge soprattutto nel film è un erotismo combattuto e sviato da un moralismo repressivo e a scopo di difesa che non è necessariamente dovuto all’educazione bigotta. […] La fotografia è sempre bella, di un’eleganza preziosa ed evanescente, anche quando Agosti ci mostra la moglie che dà di stomaco o, in un ricordo del medico, ci presenta senescenze e infermità ripugnanti. […]. La parte del marito è interpretata con espressività da Maurice Ronet. Lea Massari è la donna con la quale il marito consuma il suo primo (ma non ultimo) adulterio. Evelyn Stewart interpreta in maniera convincente la parte della moglie incinta» (Moravia).
ore 20.45 Incontro moderato da Andrea Schiavi con Ida Galli, Silvano Agosti, Gianna Menetti, Vittorio Viscardi
a seguire Il giardino sotto il castello di Gianna Menetti e Vittorio Viscardi (2017, 70′)
Un giardino è un piccolo mondo, sembra grande come il mondo intero, poi passano gli anni e lo lasciamo per cercare qualcosa di più grande. I ricordi sono un insieme di fili invisibili che legano ognuno di noi a tante altre persone, si intrecciano con altri fili, si attorcigliano e si dipanano. Sono fili che basta poco per ritrovare, si dimenticano momentaneamente, ma non si rompono. E uno di questi fili è stato ritrovato. Ogni filo… una storia… tanti fili… tante storie. Il progetto è nato dall’incontro con una persona speciale che nacque a Sestola e poi si trasferì a Roma
per lavoro. Una donna che durante la sua carriera di attrice realizzò oltre 60 film collaborando con importanti colleghi e grandi registi: Ida Galli. Con lei ripercorriamo una parte della sua vita attuale e una parte dei ricordi della vita di Sestola perché lei è vissuta in quel giardino.