Incontri con la cinematografia: Franco e Tonino Delli Colli
26 Novembre 2013 - 26 Novembre 2013
«La Critica e i Cinematographers italiani (solo l’inglese esprime tutta la magia dell’arte di fotografare il cinema o, appunto, di “cinematografare”) incontrano Franco e Tonino Delli Colli. Riuniti una sola volta nella loro storia professionale, come operatore alla macchina Franco, e “direttore” della fotografia (allora si diceva così nei credits) Tonino, in Mamma Roma di Pasolini, i due cugini hanno attraversato a modo loro (chi con i migliori Pupi Avati e Beppe Cino; chi con Leone, per dirne solo uno) le sorti alte, basse e progressive del cinema nazionale d’antan, il più bello ed avvincente. Ragazzi di bottega, operatori, direttori, autori, Maestri, per aspera ad astra, Franco e Tonino, caratteri diversi (l’uno riservato, l’altro “core de Roma”), ma pari artisti del Rinascimento cinematografico, hanno lasciato il segno della loro luce sul nostro massimo comun denominatore immaginario e immaginifico. E oggi, che “luce sia”» (Salizzato).
Programma a cura di Roberto Girometti e Claver Salizzato
ore 17.00 Diceria dell’untore di Beppe Cino (1990, 97′)
A guerra appena finita, un reduce, il professor Angelo, è accolto in un sanatorio siciliano. Uno dei suoi polmoni sembra ormai colpito, ma il primario, detto “il Gran Magro”, nel suo caso non esclude una guarigione. Là il malato conosce Marta, ex-danzatrice scaligera, ex-kapò in un lager ed ex-amante di un ufficiale delle SS. Fotografia: Franco Delli Colli.
ore 19.00 Incontro moderato da Claver Salizzato con Laura Delli Colli, Sergio Salvati
ore 20.30 Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (1966, 175′)
Mentre divampa la Guerra di Secessione, tre uomini privi di scrupoli e di ideali vivono ai margini della legalità: Tuco “il brutto”, Joe “il buono” e Sentenza “il cattivo”. «Profanatore del western, il più tipico genere del cinema USA, ma anche risolutamente critico perché quasi sempre ha tradito la vera storia della nazione, trasformandola in mito, Leone chiude la “trilogia del dollaro” con il suo film più ambizioso e costoso, più ironico e beffardo» (Morandini). Fotografia: Tonino Delli Colli.