Incontro con Liliana Cavani
28 Novembre 2012 - 28 Novembre 2012
ore 21.00
Incontro con Liliana Cavani
a seguire
Il portiere di notte (1974)
Regia: Liliana Cavani; soggetto e sceneggiatura: Barbara Alberti, L. Cavani, Italo Moscati, Amedeo Pagani; fotografia: Alfio Contini; scenografia: Nedo Azzini, Jean Marie Simon; costumi: Piero Tosi; musica: Daniele Paris; montaggio: Franco Arcalli; interpreti: Dirk Bogarde, Charlotte Rampling, Philippe Leroy, Gabriele Ferzetti, Giuseppe Addobbati, Isa Miranda; origine: Italia; produzione: Lotar Film; durata: 118′
In un albergo di Vienna, nel 1957, una sopravvissuta alla tragedia dei campi di concentramento, Lucia Atherton, ritrova il suo aguzzino, con cui riallaccia un rapporto schiavo-padrone. Trasferitasi a casa dell’uomo, mentre un gruppo di sicari nazisti le sta dando la caccia, Lucia spinge la relazione fino all’annientamento reciproco. Uno dei lungometraggi più discussi degli anni Settanta, diretto da una regista in stato di grazia e causa di un dibattito che all’epoca fece il giro del mondo. Raramente nella storia del cinema il rapporto vittima-carnefice è stato esplorato con tanta lucidità, e i due protagonisti, la Rampling e Bogarde, sono indimenticabili. «Sequestrato, assolto, risequestrato e bloccato per un anno, rimane un film straziante, atroce testimonianza del nazismo. Con questo film, impensabile senza l’analisi materiale e psicologica del nazismo vagliata durante gli anni dell’apprendistato documentaristico, la Cavani sposa sul piano artistico la complicità delle immagini con una pulsione voyeuristica. Lo spazio dell’esperienza si identifica ora con il dominio dello sguardo, metafora di violazione e di potere» (Gaetana Marrone). «Il film Portiere di notte di Liliana Cavani è una prova definitiva di grande maturità e sapienza del suo autore che io stimo già da opere precedenti come I cannibali e Milarepa. Portiere di notte è un film straziante crudele e terribile che ti lascia senza fiato – recitato alla perfezione da tutti e specialmente dai due magnifici protagonisti Dirk Bogarde e Charlotte Rampling e infine da Isa Miranda e Philippe Leroy. È un film costruito con rara sapienza ed equilibrio ed è un film che rimarrà come un’altra atroce testimonianza del nazismo. Spero che presto l’opera di Liliana Cavani esca senza tagli e senza assurdi interventi per tutti i pubblici del mondo. E sono sicuro del suo successo ovunque» (Luchino Visconti). «Credo che in ogni ambiente, in ogni rapporto, ci sia una dinamica vittima-carnefice più o meno chiaramente espressa e generalmente vissuta a livello non cosciente. Il grado di maturità di ciascuno fornisce un freno più o meno consistente a questa carica che resta così più o mena repressa. La guerra non fa altro che da detonatore: allarga il campo delle possibilità e dell’espressione, rompe i freni, apre le dighe. I miei protagonisti attraverso la guerra hanno rotto i freni e vivono lucidamente i loro ruoli. Si tratta di ruoli scambievoli» (Cavani).
Ingresso gratuito