Incontro moderato da Enrico Magrelli con Adriana Chiesa e Fariborz Kamkari
23 Febbraio 2018 - 23 Febbraio 2018
ore 16.30 L’armata Brancaleone di Mario Monicelli (1966, 120′)
Nel Medioevo un gruppo di sbandati entra in possesso di una pergamena che li rende proprietari del feudo di Aurocastro nelle Puglie. Guidati da Brancaleone, si mettono in marcia incorrendo in mille traversie. Film epocale, «pirotecnico nelle trovate (la lingua postlatina-viterbese, i costumi di Piero Gherardi, i colori di Carlo Di Palma, la musica di Carlo Rustichelli, i titoli animati di testa e di coda di Gianini e Luzzati), è una delle punte più alte del cinema popolare italiano, un autentico capolavoro di fantasia e avventure farsesche» (Mereghetti). Il «geniale impasto di vari dialetti al quale gli sceneggiatori Age e Scarpelli sono riusciti a dare una patina antica» (Kezich) è degno di approfonditi studi filologici.
ore 18.45 Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni (1964, 120′)
Un incidente d’auto provoca in Giuliana uno choc che, aggravato dall’ambiente particolare in cui la professione del marito, ingegnere elettronico, la costringe a vivere, si tramuta in uno stato di nevrosi depressiva. «Ho cercato di sfruttare ogni minima risorsa narrativa del colore in modo che entrasse in armonia con lo spirito di ogni scena, di ogni sequenza. La concordanza tra certi nuovi modi di utilizzare il colore nel cinema moderno – penso per esempio a Resnais, a Bergman – non è casuale. È un’esigenza che abbiamo sentito contemporaneamente perché è legata all’espressione della realtà del nostro tempo […]. Non ho mai pensato: “Adesso metto un blu accanto a un marrone”. Ho voluto che l’erba attorno al casotto sul canale fosse colorata per accentuare quel senso di desolazione, di morte. Bisognava rendere una certa verità del paesaggio» (Antonioni).
Restauro a cura di Csc-Cineteca Nazionale e Istituto Luce – Cinecittà, in collaborazione con Rti-Mediaset, presentato Mostra di Venezia 2017, realizzato a partire dai negativi scena e colonna messi a disposizione da Rti-Mediaset. La correzione del colore è stata supervisionata dal direttore della fotografia Luciano Tovoli al fine di restituire al film la giusta colorimetria e il tono fotografico voluti all’epoca da Michelangelo Antonioni e Carlo Di Palma. Restauro del suono a cura di Federico Savina. Tutte le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio Fotocinema di Roma.
ore 21.00 Incontro moderato da Enrico Magrelli con Adriana Chiesa e Fariborz Kamkari
a seguire “Acqua e zucchero”. Carlo Di Palma, i colori della vita (replica, 90′)