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(In)visibile italiano: fuori dal ’77
14 Febbraio 2014 - 14 Febbraio 2014
Prima della rassegna sul ’77 si propongono tre film (in)visibili che si sottraggono al clima politico e sociale di quel fatidico anno per calarsi nel fiume della Storia.
 
ore 17.00 Un cuore semplice di Giorgio Ferrara (1977, 105′)
«La storia di Un cuore semplice è semplicemente il racconto di una vita oscura, quella di una povera ragazza di campagna, devota senza esaltazione e tenera come un pane fresco. Essa ama successivamente un uomo, i figli della padrona, un nipote, poi il suo pappagallo» (Ferrara). «Nel passaggio sullo schermo, la materia narrativa si atteggia in forme eleganti e composte, che denotano la lezione di Visconti (Giorgio Ferrara ha lavorato più volte al suo fianco) e inoltre una discrezione, un pudore insoliti in un giovane al suo debutto. […] Il film si affida […], in larga misura, all’interpretazione di Adriana Asti, impegnatissima nel ricreare un personaggio così difficile nella sua semplicità» (Savioli).
 
ore 19.00 Le due orfanelle di Leopoldo Savona (1977, 90′)
Ennesima versione del celeberrimo dramma teatrale di Eugène Cormon e Adolphe d’Ennery pubblicato nel 1874, il film ebbe distribuzione limitatissima. Due ragazze arrivano a Parigi per migliorare la propria vita. Una è cieca e cerca la guarigione dalla sua infermità, l’altra viene invece rapita da un marchese senza scrupoli.  Ultimo film di Leopoldo Savona è un austero feuilleton in costume fuori tempo massimo interpretato da Isabella Savona, Patrizia Gori, Evelyn Stewart e musiche di Stelvio Cipriani.
 
ore 21.00 La lunga strada senza polvere di Sergio Tau (1977, 106′)
«Il bel Danubio blu poeticamente ribattezzato la lunga strada senza polvere è il protagonista dell’omonimo film di Sergio Tau […]. Tau – pensiamo – ha inteso comporre un film di suggestioni storiche […]. È partito da una finzione narrativa, immaginando due personaggi-simbolo (un capitano alle soglie della pensione e della morte e un giovanotto agghindato con foggia ottocentesca, una “memoria” emergente dal passato) che risalgono il fiume su un vecchio rimorchiatore dal mar Nero fino a Ratisbona in Baviera. […] Il film è molto suggestivo. Ma pretende, e se li merita anche, spettatori attenti: perché ha un tempo di narrazione volutamente lento e un simbolismo di non semplice lettura» (Foglietti).
Date di programmazione