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L’avventurosa vita di Enzo Fiermonte pugile attore
09 Gennaio 2018 - 09 Gennaio 2018
«Pugliese di nascita, ma romano d’adozione, Fiermonte fu attore di cinema, e prima ancora campione di pugilato; ma fu, nondimeno, gran seduttore e amante di sfide impossibili. Lo chiamavano “il Valentino del ring” e di lui s’innamorò perdutamente una delle donne più ricche al mondo, l’americana Madeleine Astor Dick, famosa oltreoceano per essere sopravvissuta alla tragedia del Titanic. Per Madeleine e per gli agi dei milionari, Fiermonte appese i guantoni al chiodo quando era ormai ad un passo dal battersi per il titolo di campione del mondo; poi ci ripensò, tornò sul ring e tutto il mondo parlò di lui. Ma quello fu soltanto uno degli episodi avvincenti e rocamboleschi che segnarono la sua esistenza. Ne collezionò tanti e tutti clamorosi, al punto che a Hollywood, in più di un’occasione, si è pensato di realizzare un film sulla sua vita» (dalla quarta di copertina del libro di Giovanni Memola L’avventurosa vita di Enzo Fiermonte pugile attore, Edizioni dal Sud, 2016).
 
ore 17.30 Fra’ Diavolo di Luigi Zampa (1942, 84′)
«Rivisitazione avventurosa e sentimentale delle vicende storiche di Michele Pezza, il popolano che fronteggiò l’avanzata dei francesi nel Regno di Napoli tra Settecento e Ottocento. Nell’ottenere il ruolo di Pezza, per il quale si ricercava un interprete assai atletico e virile, Enzo si impose nientemeno che sul divo per antonomasia del cinema italiano del tempo, Amedeo Nazzari. La scelta di Zampa fu quanto mai azzeccata» (Memola). «Mi pare venuto il momento di affermare senz’altro che l’ex pugile Enzo Fiermonte è uno dei più seri e promettenti acquisti del nostro cinema di questi ultimi anni. E noi l’affermiamo di tutto cuore. Molti divi nostri che vanno per la maggiore e sulle cui pretese, pose e bizze corrono leggende, possono invidiargli non soltanto l’immediata simpatia, fisionomia, l’eccellente struttura e lo scatto atletico, ma l’immediatezza, la furberia, lo scatto del gioco istrionico» (Sandro De Feo).
 
ore 19.00 Non canto più di Riccardo Freda (1945, 77′)
«Una donna, impresaria teatrale, simula il furto di una preziosa collana per scopi pubblicitari. Un giovane cantante che vive in provincia è creduto responsabile del furto e viene arrestato. Interviene in suo favore una fanciulla di lui innamorata ma la sua azione ingarbuglia ancora di più» (cinematografo.it). Con Enzo Fiermonte, Vera Bergman, Paola Borboni e Virgilio Riento.
 
ore 20.30 Incontro moderato da Orio Caldiron con Giovanni Memola
Nel corso dell’incontro verrà presentato il libro di Giovanni Memola L’avventurosa vita di Enzo Fiermonte pugile attore.
 
a seguire Uno tra la folla di Ennio Cerlesi e Piero Tellini (1946, 73′)
«La vicenda, ambientata in una città del Nord durante l’occupazione nazifascista, narra le avventure di Paolo Bianchi modesto impiegatuccio alle prese con le difficoltà della vita quotidiana che, del tutto involontariamente e suo malgrado, viene coinvolto in situazioni talvolta pericolose. Arrestato, perquisito e malmenato come comunista per aver trovato per la strada e raccolto un giornale clandestino, viene rilasciato per l’interposizione di un influente amico. Tale avventura gli crea una simpatica notorietà nell’ambiente della resistenza clandestina. L’amico, per evitargli ulteriori guai lo munisce di un documento che lo fa apparire un fedele camerata dei nazifascisti e con tale immunità egli può rendere sia pure inconsapevolmente, dei preziosi servigi ai partigiani» (www.cinematografo.it ). Con Edoardo e Titina De Filippo. Presentato nella retrospettiva Questi fantasmi 2 alla Mostra di Venezia 2009.
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