La famiglia dal Novecento ai giorni nostri tra cinema e psicoanalisi
17 Marzo 2012 - 17 Marzo 2012
ore 17.00
Rocco e i suoi fratelli (1960)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: L. Visconti, Vasco Pratolini, Suso Cecchi D’Amico ispirato a Il ponte della Ghisolfa di Giovanni Testori; sceneggiatura: L. Visconti, S. Cecchi D’Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli; fotografia: Giuseppe Rotunno; scenografia: Mario Garbuglia; costumi: Piero Tosi; musica: Nino Rota; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Alain Delon, Annie Girardot, Renato Salvatori, Katina Paxinou, Roger Hanin, Paolo Stoppa; origine: Italia/Francia; produzione: Titanus, Les Films Marceau Cocinor; durata: 175′
Rocco è un meridionale che insieme ai fratelli e alla madre emigra a Milano per cambiare vita. In città la famiglia ritrova Vincenzo, in procinto di sposarsi, che introduce Simone nel mondo della pugilato. Rocco lavora in una lavanderia, mentre Ciro entra in fabbrica e Luca, che è ancora un bambino, rimane a casa con la madre… Memorabile affresco di una famiglia e, in controluce, dell’Italia in cerca del boom. «L’argomento vero del film sono […] i rapporti affettivi d’una famiglia meridionale e comunque italiana. Visconti, questi rapporti, li sente profondamente, con quasi dolorosa intensità. […] Forte, diretto e brutale benché a momenti un poco freddo, il film rispecchia fedelmente nelle sue compiacenze di crudeltà e di minuzia descrittiva le due componenti del singolare talento del regista: quella decadentistica e quella sociale» (Moravia).
a seguire
Relazione della psicanalista Francesca Piperno e incontro moderato da Fabio Castriota con Enrico Magrelli
Sarà presentein sala Linda Germi
a seguire
Divorzio all’italiana (1961)
Regia: Pietro Germi; soggetto e sceneggiatura: Alfredo Giannetti, Ennio De Concini, Pietro Germi; fotografia: Leonida Barboni, Carlo Di Palma; scenografia: Carlo Egidi; costumi: Dina Di Bari; musica: Carlo Rustichelli; montaggio: Roberto Cinquini; interpreti: Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Daniela Rocca, Leopoldo Trieste, Umberto Spadaro, Lando Buzzanca; origine: Italia; produzione: Vides Cinematografica, Lux Film, Galatea; durata: 105′
Barone siculo, invaghito di una cugina sedicenne, spinge la moglie al tradimento e poi la uccide, invocando in tribunale il delitto d’onore, con conseguente applicazione di una pena simbolica. «Dietro la farsa divertente e grottesca, un affresco acuto della realtà siciliana ma anche un amaro pamphlet contro l’inciviltà dell’articolo 587 del codice penale» (Mereghetti). «Anche se le cose sono tenute alcuni toni più su della realtà, si sente che partono dalla verità e per ciò colpiscono nel segno e addirittura commuovono» (Patti). Oscar per la sceneggiatura e premio per la migliore commedia al Festival di Cannes 1962.
Ingresso gratuito