LA SCRITTURA PER IMMAGINI DI DACIA MARAINI CSC – Cineteca Nazionale presenta cinque cortometraggi in Super8 di Dacia Maraini Roma, Cinema Farnese Arthouse giovedì 4 maggio 2023, ore 19.00 proiezioni e incontro con Dacia Maraini e Annamaria Licciardello ingresso libero fino a esaurimento posti
Tra le scrittrici italiane più importanti, popolari e tradotte del Novecento, Dacia Maraini ha attraversato, oltre a quella letteraria, anche la storia cinematografica del secondo dopoguerra: basti pensare ai titoli tratti dai suoi libri (da Teresa la ladra di Carlo Di Palma a Storia di Piera di Marco Ferreri a Marianna Ucrìa di Roberto Faenza), al lavoro di sceneggiatrice (Uccidete il vitello grasso e arrostitelo di Salvatore Samperi, La donna invisibile di Paolo Spinola), adattatrice (suoi, e di Pier Paolo Pasolini, i dialoghi italiani di film all’epoca “scandalosi” come Trash di Paul Morrissey e Sweet Movie di Dušan Makavejev). Meno conosciuta è la sua attività di regista, che accanto a un solo lungometraggio (L’amore coniugale, dall’omonimo racconto di Alberto Moravia) e ad alcuni documentari, conta – tra il 1976 e il 1982 – cinque corti e mediometraggi girati in super8: La bella addormentata nel bosco; Mio padre amore mio; Giochi di latte; Trio e Lo scialle azzurro (entrambi firmati insieme a Giustina Laurenzi e Paola Raguzzi).
Opere di cui Maraini è non solo regista e sceneggiatrice, ma anche operatrice e montatrice, prodotte a bassissimo budget in modo completamente indipendente, e che rispecchiano temi e preoccupazioni della sua produzione letteraria.
Proiettati all’epoca nel circuito festivaliero più off e da allora invisibili, questi lavori tornano oggi a incontrare il pubblico, acquisiti e digitalizzati dal CSC – Cineteca Nazionale, che li presenta “in anteprima” giovedì 4 maggio, al cinema Farnese di Roma (ore 18.30, ingresso libero), alla presenza di Dacia Maraini, anche protagonista di un incontro con Annamaria Licciardello, responsabile della Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale.
IL PROGRAMMA ore 19.00 La bella addormentata nel bosco (1976-78) DCP da Super8, colore, muto, 31’
Mio padre amore mio (1976-79) DCP da Super8, colore, sonoro, 23’
Giochi di latte (1979) DCP da Super8, colore, sonoro, 10’
ore 20.00 incontro con Dacia Maraini condotto da Anna Maria Licciardello. a seguire: Trio (1981) Regia: Giustina Laurenzi, Dacia Maraini, Paola Raguzzi DCP da Super8, colore, sonoro, 23’30’’
Lo scialle azzurro (1981) Regia: Giustina Laurenzi, Dacia Maraini, Paola Raguzzi DCP da Super8, colore, sonoro, 42’
I FILM La bella addormentata nel bosco (1976-78) DCP da Super8, colore, muto, 31’ con Michela Caruso, Cosimo Milone, Anne Sibers con la collaborazione di Bea Bordone, Giuseppina Domina, Bruno Faidutti, Antonietta Marasco Quello che ho cercato di “raccontare” è il rapporto ravvicinato e deformato, comune a molte donne che sono abituate a vivere sole con se stesse, di Rosa con gli oggetti diventati animati e irreali e il rapporto tutto silenzioso, ma non meno chiaro ed esplosivo di Rosa con il suo inconscio femminile. (Maraini)
Mio padre amore mio (1976-79) DCP da Super8, colore, sonoro, 23’ con Federica Giulietti, Ian Sutton, Ginestra Bianconi Questo Mio padre amore mio è la riedizione di un altro film dallo stesso titolo che fu girato nel ’77 e fu poi perso nel ’78 da un laboratorio cinematografico a cui era stato affidato per farne un duplicato. Il tema è lo stesso. Gli attori sono gli stessi, salvo la bambina. L’ambiente è pure lo stesso. Ma molte cose, molti particolari sono cambiati, un film rifatto a memoria non può essere l’esatta copia di un altro. Fede, la protagonista del film, è una attrice di teatro che mentre si trucca da clown per uno spettacolo, ripensa al suo rapporto col padre: un rapporto di tenerezza, di desiderio e di odio. Nello specchio riaffiorano le seduzioni del bell’uomo da lei amato nell’infanzia, il tentativo ripetuto di ucciderlo senza mai riuscirci, gli amori con un ragazzo che risulta essere la copia esatta del padre quando era giovane, le gelosie, le paure, lo sdoppiamento che questo amore ha provocato in lei. L’assassinio tante volte tentato e mai riuscito, la fuga, la partenza, l’abbandono diventano gioco impastandosi continuamente con la pratica teatrale: il trucco, la finzione, la maschera. Le ferite sono finte ma anche vere, lo sparo è finto ma anche vero, la partenza finta ma anche vera, la morte finta ma anche vera in un impercettibile ambiguo slittamento della realtà su se stessa. Tempo di lavorazione: quattro giorni per le riprese, due mesi di montaggio. (Maraini)
Giochi di latte (1979) DCP da Super8, colore, sonoro, 10’ con Bernadette Sibers, Selvaggia Mora, Cosimo Milone. Il latte nella sua dimensione simbolica e ancestrale è il fulcro di questo breve film. Fonte primaria di nutrimento femminile, di abbondanza e vita, il latte scorre, viene bevuto, intride e alimenta. La donna-madre ne è la dispensatrice, colei che ne custodisce il potere vitale. Il colore del latte richiama, però, anche il liquido seminale maschile e la dimensione dello scambio sensuale tra uomo e donna.
Trio (1981) Regia: Giustina Laurenzi, Dacia Maraini, Paola Raguzzi DCP da Super8, colore, sonoro, 23’30’’ Tre donne partono per una vacanza al mare. L’allegria, la spensieratezza delle giornate in spiaggia, dei pranzi in terrazza, dei pomeriggi pigri punteggiano questo “filmino delle vancanze” che pian piano rivela e costruisce la sensuale e giocosa intimità della relazione che lega le protagoniste/registe.
Lo scialle azzurro (1981) Regia: Giustina Laurenzi, Dacia Maraini, Paola Raguzzi DCP da Super8, colore, sonoro, 42’ con Giovannella De Luca, Renata Laurenzi, Alberto Maganzini, Antonella Tomassi, Mauro Giachino, Beppe Lancianesi Una donna, regista di filmati pubblicitari, incrocia lo sguardo di una misteriosa giovane vestita di bianco durante una serata danzante nella terrazza di un bar e ne rimane affascinata. Seppur impegnata nel suo lavoro, la donna torna più volte nel bar nella speranza di rivedere la ragazza che è sempre in compagnia di un uomo. La segue mentre è in bicicletta o quando la vede scendere da un treno, ma non riesce mai a raggiungerla. Una sera, però, la segue dietro degli alberi e le due si baciano, la donna le mette sulle spalle il suo scialle azzurro, ma la giovane improvvisamente scappa. La sera dopo, la giovane e l’uomo che la accompagna arrivano nella terrazza vestiti da sposi, lei danza febbrilmente, ma lui improvvisamente le spara. Sogno e realtà si sovrappongono in questo che è il film più “tradizionalmente” narrativo di Dacia Maraini, ma nel quale continua – insieme a Giustina Laurenzi e Paola Raguzzi – a mettere al centro le relazioni tra donne.