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Masters of Horror: John Carpenter, Sam Raimi, Sean S. Cunningham, William Lustig, Sean S. Cunningham
13 Gennaio 2018 - 14 Gennaio 2018
Prosegue la rassegna su alcuni maestri dell’horror d’oltreoceano e per questo nuovo appuntamento si è cercato di proporre anche, nella loro vasta filmografia, opere che non appartengono direttamente al genere. È il caso, ad esempio, di Starman di John Carpenter, curioso mix di generi e tematiche eterogenei (road-movie, commedia, fantascienza, pacifismo), o I 2 criminali più pazzi del mondo di Sam Raimi, irriverente fumetto nero sulla società americana (non a caso alla sceneggiatura ci sono i fratelli Cohen). E ancora: il teen-movie Un’estate pazzesca del regista e creatore del capolavoro slasher Venerdì 13 1980) Sean S. Cunningham. Senza dimenticare il crudelissimo e metropolitano Vigilante di un regista molto amato da Quentin Tarantino: William Lustig, autore di un capolavoro estremo come Maniac (1980), molto vicino alle atmosfere malsane del primo Abel Ferrara. Non potevano mancare, infine, due grandi classici che hanno ridefinito e rivoluzionato le coordinate dell’horror: La casa e Re-animator. Su tutti questi film l’elemento comune rimane il corpo con tutte le sue viscere e le sue aporie e, attraverso il suo sangue, ci chiede: «È più osceno vivere o morire?». Ai posteri l’ardua sentenza.
 
sabato 13
ore 17.00 Starman di John Carpenter (1984, 115′)   
Giunto sulla Terra, un extraterrestre assume le sembianze di un uomo appena scomparso. Durante i suoi tre giorni di permanenza sul nostro pianeta conosce una donna e se ne innamora. «”Un film fatto per scusarsi de La Cosa“: così John Carpenter definisce Starman, un progetto apparentemente atipico nella sua produzione, nato quindi per “redimere” la propria immagine, “sporcata” dall’insuccesso critico e commerciale del più noto fanta-horror. E quale migliore occasione di questo soggetto “dormiente” di Bruce Evans, Raynold Gideon e Dean Riesner, rimasto nei cassetti della Columbia per anni, prima di essere rispolverato, complice il successo di E.T.? […] Sarà per questo che Carpenter provvede subito a costruire uno spazio che sia totalmente personale: i dieci minuti iniziali sono quindi sufficienti a rimettere in scena il proprio immaginario, fra la soggettiva dell’alieno che rimanda a Halloween, le postazioni iper-tecnologiche del NORAD che richiamano quelle di 1997: Fuga da New York e l’astronave che precipita direttamente sullo schermo, come nell’amatissimo Destinazione… Terra di Jack Arnold, che, visto a soli quattro anni, fece innamorare definitivamente del cinema il giovanissimo Carpenter. D’altronde Starman è in primis un film di riavvicinamenti, come ci mostra la tenera storia d’amore fra la sfortunata Jenny Hayden e l’alieno che ha le fattezze del suo defunto marito Scott» (Davide Di Giorgio).
 
ore 19.00 I 2 criminali più pazzi del mondo di Sam Raimi (1985, 86′)
«I due criminali più pazzi del Mondo si situa nei paraggi del fumetto nero in toni di farsa con parecchi prestiti dal disegno animato. Basta vedere come i personaggi – eccessivi e schematici come quelli dei comics – escono indenni dalle più madornali punizioni fisiche. Sullo sfondo di una Detroit stralunata, la vicenda si svolge come un solo, enorme flash-back, raccontata dal giovane e imbranato eroe (Reed Birney), campione dei goffi, mentre sta per essere trascinato sulla sedia elettrica per una serie di delitti che non ha commesso. È inutile pretendere logica e coerenza narrativa da un plot che procede sul principio dell’accumulazione degli incidenti-violenti, cruenti, regolarmente buttati in burla. Effettacci, risatacce. Oltre all’energia, al gusto, esibito sino alla spudoratezza, del fare (e copiare) cinema e alle prodezze tecniche (l’inseguimento automobilistico finale), è ammirevole in Raimi la capacità d’invenzione figurativa che ha il suo culmine nella sequenza delle porte aperte e sfondate. I due ceffi da manicomio criminale del titolo appartengono a Paul Smith e Brion James, la ragazza premio si chiama Sheree Wilson e nella parte della malcapitata consorte del mandato degli omicidi si fa notare Louise Lasser» (Morandini). Soggetto e sceneggiatura del regista insieme ai fratelli Cohen.
 
ore 20.45 La casa di Sam Raimi (1981, 85′)
Un gruppo di amici decide di trascorrere il week-end in un cottage sperduto in mezzo ai boschi del Michigan. Lungo la strada e sulla soglia della casa si avvertono dei segnali premonitori e inquietanti, ma i ragazzi non ci fanno caso. Una volta entrati nell’abitazione, poi, incuriositi da una botola che si apre misteriosamente da sola, i cinque non esitano a scendere e a frugare nella cantina polverosa. Tra tele di ragno e rottami ammuffiti, trovano un antico libro rilegato in pergamena e un vecchio magnetofono. Quegli oggetti, un tempo appartenuti ad un archeologo esperto in cabala sumerica, contengono le formule per riportare sulla terra anime dannate ed evocare orribili presagi. Quando i cinque amici ascoltano sul nastro la voce dell’archeologo scandire le magiche parole, i demoni dormienti da secoli scatenano le loro forze e il male prende il sopravvento… «Nel suo piccolo, un film rivelazione: girato da Raimi a basso costo, con effetti speciali molto artigianali e con attori praticamente sconosciuti, è diventato un “cult movie” per gli appassionati del genere. Si potrà discutere sulla necessità di stimoli così eccessivi: ma Raimi dimostrava una certa fantasia e tanta voglia di cinema» (Mininni).
 
domenica 14
ore 17.00 Un’estate pazzesca di Sean S. Cunningham (1983, 101′)
«Vacanziero U.S.A diretto nientemeno che dal regista di Venerdì 13, Sean S. Cunningham in persona. Probabilmente uno degli apici del Vacanziero made in U.S.A, questo Spring Break. […] La struttura del Vacanziero americano ha sempre evitato la scappatoia nella nostalgica, a volte amara, rimembranza del passato, come nei primi film del vacanziero italiano, per intenderci quelli di Carlo Vanzina e Bruno Cortini, i titoli li sapete sicuramente, rimettendosi sostanzialmente ad una salutare cura a base di goliardia e birra con contorno di discinte ragazze. Il meccanismo funziona egregiamente anche nel film in questione, con i giovani biondocriniti protagonisti, Nelson e Adam, che si concedono una settima di ferie approfittando del famoso “Spring Break”, cioè una vacanza primaverile che gli studenti, per tradizione, si godono in località balneari modaiole. In questo caso siamo dalle parti di Fort Lauderdale, Florida, come dice il nome stesso, un “fortino” di giovincelli infoiati e ubriachi» (robydickfilms.blogspot.com).
 
ore 19.00 Vigilante di William Lustig (1983, 87′)
«Un uomo tranquillo (Forster) decide di farsi giustizia da sé contro una banda di punk che gli ha distrutto la famiglia. La solita storia del giustiziere sanguinario, in un film estremamente violento e ideologicamente ambiguo. Meno rozzo, tuttavia, di altri confratelli, e forse per questo più pericoloso. Una parte per il cantante salsa Willie Colon» (Mereghetti). Altri interpreti: Fred Williamson, Joe Spinell, Woody Strode.
 
ore 20.45 Re-animator di Stuart Gordon (1985, 86′)
«Ancora una volta siamo alla resurrezione dei morti ad opera d’uno studente elvetico che inietta nel cranio di cadaveri ancor caldi un siero color limone apportatore di nuova vita. Trasferitosi dalla Svizzera in America, il giovane prosegue negli esperimenti, scontrandosi con un neurochirurgo trapanatore di cervelli, ambizioso di far sua l’invenzione del nuovo venuto. Costui tronca di netto il capo all’avversario con l’incredibile conseguenza che testa e corpo vivono separatamente con risultati da ritenersi esilaranti o pazzeschi a seconda del gusto di chi sta in sala. Va detto che gli artefici dei trucchi (A. Dubin e H. Miller) sono specialisti in gamba; che il film, nel suo genere perfido, non è fatto male e che gli interpreti a esso si adeguano» («La Stampa»).
Date di programmazione