Alberto Anile presenta il volume Per i soldi e per la gloria con gli autori Luca Pallanch e Domenico Monetti (CSC e Minimum Fax).
Letture di Emanuele Salce e interventi di alcuni tra i produttori intervistati.
Come tutte le filiere industriali degne di questo nome, ogni casa produttrice è diversa: ha i propri obiettivi, le proprie strategie e le proprie preferenze, e diverso, per tipologia e carattere, ne è il titolare. Si passa facilmente dal produttore che ha come target di riferimento il cinema d’autore ma non disdegna prodotti più di cassetta, per far quadrare i conti, a chi fedelmente sposa la sua attività a quella di uno o due registi; dal «capitano coraggioso» che aspira a superare i confini della penisola per conquistare il mercato internazionale, al produttore che saccheggia i generi cinematografi ci più in voga, sfornando pellicole in serie. Per i soldi o per la gloria dà voce a tutti questi personaggi, che hanno iniziato la loro attività, generalmente, negli anni Sessanta e Settanta, spaziando da Vittorio Cecchi Gori a Fulvio Lucisano, da Nicola Carraro a Gianfranco Piccioli, da Adriano De Micheli a Claudio Bonivento, da Marina Piperno a Elda Ferri. Sfata in via definitiva la riduttiva visione di una figura monodimensionale, pragmaticamente interessata solo al profitto, e racconta al tempo stesso una stagione memorabile del cinema italiano, dai capolavori di Fellini e Antonioni alle grandi commedie di Risi e Monicelli, fino ai nuovi maestri della risata: Verdone e Nuti, Troisi e Moretti.
Domenico Monetti lavora dal 2000 al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si è occupato prevalentemente della catalogazione, selezione e soggettazione di periodici cinematografici e materiali vari conservati presso la Biblioteca “Luigi Chiarini”. Dal maggio 2005 è impegnato nella Cineteca Nazionale per la programmazione culturale del Cinema Trevi. Ha svolto attività di ufficio stampa per quattro anni alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ha inoltre prestato il suo contributo di studioso di cinema per l’Archivio del Cinema Italiano dell’Anica. Collabora per le riviste «Segnocinema» e «Cinecritica» e ha scritto per il mensile «Duel». Nel 2005, insieme a Giuseppe Ricci, ha curato il volume Giulietta degli spiriti raccontato dagli Archivi Rizzoli. Nel 2007, insieme a Luca Pallanch, ha curato il volume Luigi Comencini: architetto dei sentimenti.
Luca Pallanch lavora presso la Cineteca Nazionale, dove si occupa della programmazione del Cinema Trevi. Critico della «Rivista del Cinematografo», ha scritto il romanzo I fiori di Early (Armando Siciliano, 2000). È coautore con Domenico Monetti e Stefania Tuveri del documentario Il cinema Kriminal di Umberto Lenzi, presentato al Noir Film Festival di Courmayeur 2002. Ha collaborato al catalogo Capitani coraggiosi a cura di Stefano Della Casa in occasione della retrospettiva sui produttori italiani al Festival di Venezia 2003. Tra i vari volumi che ha curato, Family Life con Roberto Fiori (Effatà, 2000), Luigi Comencini: architetto dei sentimenti (CSC, 2007) e Tagli: il cinema di Dario Argento con Monetti (CSC, 2008), Non solo “Gomorra”: tutto il cinema di Matteo Garrone con Pierpaolo De Sanctis e Monetti (Sabinae, 2008).