Giorgio Arlorio (Torino, 27 febbraio 1929) ha attraversato da protagonista tutto il cinema italiano del dopoguerra. Ha lavorato con grandi maestri (Gillo Pontecorvo, Dino Risi, Mario Camerini, Mario Monicelli, Mauro Bolognini) e ha scritto film di genere di grande successo (La patata bollente di Steno, L’arciere delle mille e una notte di Antonio Margheriti, Il mercenario di Sergio Corbucci, Zorro di Duccio Tessari). È stato un importante autore televisivo (con Nanni Loy è il curatore di Specchio segreto, una delle trasmissioni di culto della televisione anni Sessanta) e ha a lungo insegnato sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia (1999-2016). Si è distinto per l’impegno politico e civile (nelle battaglie dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici) ed è stato anche uno stupendo narratore dei fatti e dei misfatti del cinema. La sua biografia è un viaggio nel cinema italiano che ci aiuta a superare la storica divisione tra cinema d’autore e cinema di genere, tra film di impegno politico e opere decisamente commerciali: Arlorio ha avuto lo stesso approccio da grande professionista quando scriveva Queimada per Gillo Pontecorvo e Marlon Brando o Il giorno più corto per Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Attraverso una preziosa carrellata di storie, aneddoti e informazioni, raccontati con la sottile ironia che è parte integrante del suo modo di raccontare il cinema e la vita, Arlorio ci aiuta a capire meglio la natura del cinema italiano, la sua essenza più vera e profonda.
ore 16.20 La patata bollente di Steno (1979, 100′)
L’operaio verniciatore Bernardo Mambelli detto Gandhi (Renato Pozzetto), comunista di ferro ed ex pugile, ospita nel suo appartamento Claudio (Massimo Ranieri), picchiato dai fascisti, ignorando che è gay. Quando la verità viene a galla, i colleghi e la fidanzata (Edwige Fenech) cominciano a pensare male. «Inizialmente doveva essere un film unico, diretto da Nanni Loy, diviso in due episodi. I protagonisti scelti per questi due episodi erano Nino Manfredi e Renato Pozzetto, che avrebbero dovuto apparire, l’uno nel film dell’altro, con un piccolo cameo. All’ultimo momento però Manfredi si è tirato indietro dicendo chiaramente che non voleva lavorare con un attore che a suo avviso non poteva avere un futuro nel cinema. Si sbagliava…» (Arlorio).
ore 18.00Incontro moderato da Felice Laudadio con Francesco Bruni, Ivan Cotroneo, Fabio Ferzetti, Filippo Gravino, Francesca Manieri, Caterina Taricano. Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume di Giorgio Arlorio e Caterina Taricano, Viaggi non organizzati. La vita e il cinema di Giorgio Arlorio, Quaderni della Cineteca Nazionale n.10, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Iacobelli Editore, Roma, 2018.
Il volume è disponibile anche sul bookshop on line del Centro Sperimentale di Cinematografia.