Visioni sociali: Beni comuni
21 Gennaio 2017 - 22 Gennaio 2017
sabato 21
ore 17.00 Biùtiful cauntri di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Peppe Ruggiero (2007, 72′)
«A venticinque chilometri da Napoli, nei comuni di Giuliano, Qualiano, Acerra e Villaricca, il gregge pascola prima di essere abbattuto e gli agnelli, uccisi dalla diossina, si decompongono come fiori sui prati. L’eco-mafia, che produce più morti di una qualsiasi altra attività criminale, non è un espediente narrativo. Il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, è materiale più reale del reale, è un grande storia di impegno civile sostenuta da una poetica originale, che serve a raccontare un territorio umano e geografico lasciato a se stesso. Entra in gioco in questo modo uno sguardo umano, che i documentaristi coltivano, partecipando (a distanza) alla realtà. Uno sguardo laico, lontano da diffusi ideologismi, capace di cogliere la crisi etica e politica del Bel Paese, dove il male è “a norma” come le discariche abusive e i reati ambientali non sono contemplati dal Codice Penale» (Marzia Gandolfi).
ore 19.00 La lunga strada gialla di Christian Carmosino e Antonio Oliviero (2016, 80′)
«I due giovani palermitani Federico e Mirko decidono di partire in sella ai loro muli, Giovanni e Paola, da Portella della Ginestra, con l’idea di arrivare al Quirinale a portare un messaggio di ecologia e giustizia sociale. Nasce così un viaggio di oltre milleduecento chilometri, in cui incontrano pastori, contadini e pescatori che fanno lo stesso cammino alla ricerca della loro identità, di un contatto con un mondo rurale che sembra ormai scomparso, ma soprattutto di un confronto con tante persone che sono una concreta testimonianza di un territorio, il Sud, umiliato dalla criminalità e dalla cecità di un progresso incapace di assimilare le antiche tradizioni e i valori umani più autentici» (Carmosino e Oliviero).
ore 21.00 Sacro GRA di Gianfranco Rosi (2013, 90′)
«Mentre cercavo le location del film portavo con me Le città invisibili di Calvino. Il tema del libro è il viaggio, inteso per me come relazione che unisce un luogo ai suoi abitanti, nei desideri e nella confusione che ci provoca una vita in città e che noi finiamo per fare nostra, subendola. Questa guida mi è stata di stimolo nei tanti mesi di lavorazione del film, quando il vero GRA sembrava sfuggirmi, più invisibile che mai. Il GRA, questo fiume di traffico in eterno movimento e chi lo abita, è una realtà che reclama di essere vista, di essere pensata. Le sue contraddizioni lasciano a bocca aperta. Mondi in movimento che si intersecano, ignari gli uni degli altri» (Rosi).
domenica 22
ore 17.00 fuoriClasse di Stefano Collizzolli e Michele Aiello (2016, 74′)
«Una piccola scuola elementare in una borgata in mattoni rossi: Montecucco, Roma. Inizia la primavera. In quarta A nasce Freccia Azzurra, una radio bambina. Viaggiando fuori dalla classe sulle onde radio, i giovani autori radiofonici si incontrano con loro coetanei di tutta Italia ed ascoltano i loro racconti. Attraverso gli affascinanti racconti di questi laboratori, i bambini della radio scoprono il nostro paese e noi scopriamo quanto può essere creativo andare a scuola, dentro e fuori classe, se la scuola è agita in modo aperto, curioso, orizzontale. Scopriamo che la scuola fantastica è una scuola possibile. E scopriamo, attraverso la dignità e lo stupore del pensiero infantile, com’è vivere nella periferia lombarda, o nella campagna della Basilicata: com’è ora l’Italia, dal punto di vista dei bambini» (Collizzolli e Aiello).
ore 19.00 Luoghi comuni di Angelo Loy (2015, 75′)
«Mona vive in Italia da 18 anni ma sogna di tornare in Egitto; i suoi due figli, entrambi nati in Italia, amano l’Egitto ma non lascerebbero mai l’Italia; suo marito Ahmed detesta l’Egitto e non ama l’Italia… Il film racconta di una donna egiziana e della sua famiglia, dei sogni, delle aspirazioni e della nostalgia. Delle contraddizioni intorno all’idea di “casa”, dove per casa non s’intende solo un luogo fisico, ma anche i sentimenti, le relazioni e le emozioni ad esso connessi. E lo fa attraversando con Mona (e i suoi enigmi) le vicissitudini di uno sfratto, il percorso di occupazione (Villa Lauricella), fino a un simbolico ritorno in Egitto. Il film si apre, grazie alla mediazione di Mona, alla realtà italiana, rivelando storie e nuove dimensioni di solidarietà, fino a superare la contrapposizione straniero/italiano e per assumere una dimensione in cui ci si possa riconoscere e che vada oltre, appunto, i “luoghi comuni”: che sono i pregiudizi, gli stereotipi, le etichette che attribuiamo alle persone; ma sono anche i luoghi condivisi, gli spazi di convivenza e partecipazione» (Loy).
ore 21.00 Magari le cose cambiano di Andrea Segre (2009, 63′)
«Un racconto per non tacere sul disagio e la rabbia, che prova a seguire in silenzio le vite, i pensieri, le scoperte di persone meravigliose in difficili terre di periferia, ritratte nelle geometrie vive di un grande fotografo come Luca Bigazzi. Neda è una signora romana di 50 anni, una “romana de Roma”. È cresciuta negli anni ’60 nel cuore della capitale, a due passi dal Colosseo. Oggi però Neda non vive più nel suo rione. Sta a Ponte di Nona, nel cuore delle “nuove centralità” alla periferia di Roma, 6 Km oltre il Grande Raccordo Anulare, lungo la Prenestina, oltre 20 km dal Colosseo. Sara, 18 anni, a Ponte di Nona invece ci è cresciuta. Figlia di una pugliese e di un egiziano, è una delle pochissime ragazze di Ponte di Nona che ha avuto la possibilità di studiare al liceo. Dal cuore della borgata periferica, Sara e Neda ci conducono in una sorta di inchiesta spontanea sulle dinamiche di interesse e di potere che segnano le vite quotidiane di migliaia di cittadini come loro: quartieri costruiti senza servizi, senza collegamenti viari, senza luoghi di socialità, senza nessuna manutenzione» (Segre).