
«Le nouvelles vagues esplodevano nel mondo e perfino a Hollywood c'era del nuovo, ma meno sul fronte dei nuovi linguaggi che su quello del rinnovamento dei generi, e in entrambi i casi: off Hollywood. Corman vi fu il personaggio principale di una formidabile vitalità marginale, nel mentre che al centro si annaspava assediati dalla televisione e, appunto, dalle nouvelles vagues, e si tentavano mediazioni difficili quando non impossibili. Al centro dei margini, si può dire, c'era Corman, che fu, nei suoi trent'anni, il cervello di una mutazione generazionale, l'anima di un'"onda" di giovani - non solo registi, anche sceneggiatori, attori, scenografi, fotografi eccetera - disposti a lavorare a basso costo e a re-inventare il cinema, ma nello stesso tempo, grazie alla loro giovinezza, a guadagnarsi il pane divertendosi. […] Questo felice periodo è durato a lungo e ha prodotto, se non capolavori (ma qualcuno sì), nuovi registi ardimentosi, scaltri, pieni di idee e ambizioni. Troppo scaltri quasi tutti, che si sono serviti del lavoro con Corman per farsi conoscere e diventare, col tempo, i nuovi bonzi, i nuovi padroni, i nuovi monumentali e pallosi, prevedibili e presuntuosi padroni di Hollywood» (dalla prefazione di Goffredo Fofi al libro di Giulio Laroni Il cinema secondo Corman, Biblion International Monographs, 2016).
Condividi