Nel teatro di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia si è svolto un emozionante incontro tra l’attore Luca Marinelli e gli allievi del corso di recitazione, moderato dalla direttrice artistica del corso Alba Rohrwacher. Incentrato principalmente sulla formazione e sulla carriera del celebre attore, durante l’incontro Luca Marinelli ha raccontato del suo film d’esordio, proprio con Alba Rohrwacher, La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, in cui ha recitato subito dopo aver conseguito il saggio di diploma dell’Accademia Silvia d’Amico. Ha poi sottolineato l’importanza degli anni di formazione in cui ha appreso l’importanza del lavoro di gruppo e di recitare imparando a non perdere mai se stessi, ciò che ci interessa e che rappresenta la nostra "biblioteca interiore".
Alba Rohrwacher, che è stata ex allieva di Recitazione al CSC, ha aggiunto l’importanza di mantenere vivo il desiderio, di restare un attore anche quando non arriva nessuna telefonata, di non farsi trovare "‘impolverati" e mantenere acceso il sentimento senza restare troppo attaccati alle aspettative.
Luca Marinelli ha citato inoltre gli artisti che gli hanno trasmesso i maggiori insegnamenti, dall’attrice Anna Marchesini al truccatore Alessandro Bertolazzi e soprattutto Carlo Cecchi, direttore dell’Accademia, che lo esortava a guardare i film imparando dai più grandi e mettendosi sempre in ascolto.
Alle tantissime domande degli allievi l’attore ha risposto con grande disponibilità sottolineando l’importanza dell’immaginazione che porta a sorprenderci anche di noi stessi e a improvvisare accogliendo i vari input esterni.
Ha infine parlato del suo ultimo lavoro, la serie M - Il figlio del Secolo diretta da Joe Wright su Mussolini, del gruppo di lavoro eccezionale, della sua difficoltà di interpretare il personaggio tentando di non giudicarlo, così come gli aveva insegnato il regista Claudio Caligari. Ha inoltre consigliato a tutti i giovani allievi di creare un patto di fiducia con i registi, di affidarsi a loro e credere sempre nell’arte della recitazione, uno sport estremo in cui si è "atleti del cuore".
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