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Il 19 giugno al CSC, per Diaspora degli artisti in guerra, un pubblico di ragazzi ha assistito alle proiezioni e agli incontri con i registi Hala Alabdalla e Michel Khleifi
Centro Sperimentale di Cinematografia
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20 Giugno 2024

Il 19 giugno al Centro Sperimentale di Cinematografia, per Diaspora degli artisti in guerra, un pubblico di ragazzi ha assistito alle proiezioni e agli incontri con i registi Hala Alabdalla e Michel Khleifi.

Hala Alabdalla: «Nonostante il fallimento della rivoluzione siriana, tutto quello che abbiamo perso e il prezzo che abbiamo pagato, resta la straordinaria creatività artistica che ha generato, specialmente tra le giovani generazioni. E la forza delle donne siriane che continuano ancora oggi la loro lotta femminista contro tre diversi poteri: quello religioso, politico e il patriarcato». Il suo film As If We Were Catching a Cobra rappresenta un'immersione avvincente nel mondo della satira politica nell'arte araba contemporanea. Attraverso interviste, immagini d'archivio e performance artistiche, Alabdalla offre uno sguardo profondo sulla vitalità e la rilevanza della satira come forma di espressione politica e sociale nel mondo arabo.

Momento fondativo della cinematografia palestinese, La Mémoire fertile, presentato oggi al Centro Sperimentale di Cinematografia nell’ambito del programma de Diaspora degli artisti in guerra, è una commistione di fiction e documentario. Il film racconta la storia di due donne, un’intellettuale e un’operaia, che vivono la stessa lotta per la libertà e la dignità.

Dice il regista Michel Khleifi: «Che cosa fa il cinema? Innanzitutto ci permette di non dimenticare la realtà del mondo. Il cinema deve aiutare ad uscire dalla repressione. Bisogna stare dalla parte dei più deboli, degli emarginati. Sono convinto che quello che sta succedendo a Gaza sia solo l’inizio. Cosa dobbiamo fare allora? Innanzitutto interrogarci. Sono vittima o carnefice? Ogni vittima rischia a sua volta di diventare carnefice». E ha chiuso l’incontrocon una esortazione: “"Vi prego, sostenete il popolo palestinese! Siamo un popolo gioioso, vogliamo vivre in tranquillità, non siamo terroristi, non siamo pericolosi come dicono. Bisogna salvare il popolo palestinese e quello israeliano dal sionismo".

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