“Il 2 febbraio, al cinema Trevi, la Cineteca Nazionale rende omaggio allattore e regista teatrale Giuliano Vasilicò”
La Cineteca Nazionale rende omaggio all'attore e regista teatrale Giuliano Vasilicò, scomparso un anno fa. Franco Cordelli, che lo ha seguito fin dagli esordi, lo ha ricordato così sul «Corriere della Sera»: «Era il 1970, si affacciò in quella che divenne la cantina romana per eccellenza del teatro d'avanguardia, il Beat 72. Il primo suo spettacolo fu Missione psicopolitica, che nel titolo riflette la temperie culturale di quegli anni, ma già ci parla del suo modo d'essere, del suo problema primo, che era tutto esistenziale. Il secondo s'intitolava L'occupazione, ne ho un ricordo indistinto. La missione teatrale a Roma di Giuliano Vasilicò, che veniva da Reggio Emilia, era di rifondare il mondo, ovvero se stesso, attraverso il teatro. Il terzo fu il primo dei suoi grandi spettacoli, un Amleto che durava un'ora: non s'era mai vista una simile sintesi, e tuttavia non s'era mai vista una simile fedeltà! Era tutto compresso nei movimenti, nei gesti, nelle figure, nella pura plasticità dei corpi. Con il quarto spettacolo, Le centoventi giornate di Sodoma del 1972, Giuliano divenne famoso: scrisse di lui Roland Barthes su Le Monde: fino a quel momento quali, oltre Strehler, erano gli italiani del teatro conosciuti fuori d'Italia?».
ore 20.45 Al di là della parola, al di là del gesto di Vittorio De Sisti (11')
Libera interpretazione del lavoro teatrale di Vasilicò Missione Psicopolitica.
Copia proveniente dell'Aamod
a seguire Incontro moderato da Andrea Schiavi con Fabrizio Crisafulli, Giorgio Ginori, Dante Matelli, Lucia Vasilicò
a seguire Spogliati, protesta, uccidi di Vittorio De Sisti (1972, 85')
«Samantha, figlia di un uomo politico americano, contesta il potere unendosi prima a Ken, giovanotto sballato, e quindi al nero Nat Brook che si macchia di un duplice delitto. Entrambi affrontano la clandestinità» (Poppi-Pecorari).
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