“Il 3 e il 4 febbraio al cinema Trevi, “Un uomo chiamato Amico (Gianni)”
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«Di natura complessa e di complessi interessi, Amico tentò sempre di mettere armonia fra le sue passioni, che furono, oltre al cinema, il jazz e la musica brasiliana, la politica, l'arte, e l'ossessione dell'analisi intellettuale; la sua fantasia creativa, molto sensibile alle suggestioni dello stile e della grammatica cinematografica, si mosse sempre in parallelo al desiderio di approfondire il risvolto storico-politico dei temi che trattava. […] Amico, figlio di un capitano di mare, frequentò il liceo classico a Genova dove nel 1960 cominciò a organizzare incontri e rassegne di cinema latinoamericano, attività proseguita fino al 1965. Questa importante esperienza lo portò in Brasile la prima volta nel 1962, e, per i contatti avuti e la grande influenza esercitata sia sugli autori brasiliani sia nella diffusione della loro opera, ancora oggi Amico viene ricordato in Brasile tra i protagonisti del Cinema Nôvo. Il suo Tropici fu infatti girato nel Nord-Est brasiliano e a San Paolo […]. Se fino a quel momento la passione cinematografica di Amico si era sviluppata nell'universo di ricerche e sperimentazioni della Nouvelle vague europea, Tropici scelse un linguaggio completamente originale per purezza e intensità poetica, rappresentando in qualche modo il ritorno a un antico amore per Roberto Rossellini accanto al quale Amico si era trovato a lavorare per la produzione di Era notte a Roma (1960). Già nel 1963 infatti a Roma aveva collaborato alla sceneggiatura di Prima della rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci del quale fu anche produttore esecutivo. […] Non si può dimenticare infatti che l'amore per il cinema non coinvolse Amico soltanto per gli aspetti creativi ma anche per il fascino suscitato dalla macchina produttiva di un film nell'urgenza di orchestrarne con vitalità ogni aspetto. Con Bertolucci Amico sceneggiò anche Partner (1968), e lo stesso Bertolucci partecipò alla sceneggiatura del suo L'inchiesta (1969), film invitato al Festival di New York. Bertolucci produsse poi per lui il lungometraggio Io con te non ci sto più (1983). Fra le collaborazioni di Amico come sceneggiatore vanno ricordate: Vent d'Est (1969) di Jean-Luc Godard e Der leone have sept cabecas (1970) di Glauber Rocha» (www.treccani.it).
martedì 3
ore 17.00 Tropici di Gianni Amico (1967, 84')
«Una famiglia di salariati agricoli brasiliani in cerca di lavoro viaggia, a piedi e in autocarro, dalle campagne aride del Nord-Este sino a Recife, sull'Atlantico, e poi a San Paolo. Pur impregnata di altri umori, quelli del cinema nôvo brasiliano, la lezione rosselliniana è applicata dal ligure Amico, al suo esordio nel lungometraggio, con limpido pudore in questa cronaca di viaggio che è anche un rapporto sul Brasile e un poemetto sulla dignità dell'uomo. Contribuirono alla sceneggiatura Marco Tullio Altan e Giorgio Pelloni, direttore della fotografia» (Morandini). «Il proposito di Gianni Amico acquista quindi un significato preciso: non descrivere, ma lasciando a una certa realtà brasiliana il significato e il posto che essa stessa si dà, stupirsi che semplicemente non sia vista» (Comolli). «Il giudizio critico di chi filma (la sua coscienza politica e personale) è nel come filma. La "politicità" di Gianni Amico è proprio nel rifiuto della "politicizzazione". Il suo giudizio sulla realtà filmata è nella scelta stilistica compiuta, un giudizio autre è superfluo: il suo giudizio è il piano sequenza» (Spila).
ore 18.45 Io con te non ci sto più di Gianni Amico (1983, 95')
Proprio quando hanno deciso di separarsi, Marco e Clara trovano finalmente casa. I due decidono di coabitare senza toccarsi. Ma tutto sembra inutile perché continuano a litigare. Una ragazza che abita nell'appartamento vicino complica ulteriormente il tutto. «L'idea viene da una storia vera, la storia di tre amici comuni, miei e di Enzo Ungari, che ha scritto con me il soggetto. Dopo qualche anno abbiamo trovato un produttore che, non essendo riuscito a intervenire in Le affinità elettive, mi ha chiesto di fare con lui un film a basso costo. Così con Enzo abbiamo scritto il trattamento, poi il produttore è morto in un incidente e il progetto si è fermato. […] Quando Bertolucci ha firmato un accordo con la Ladd Company per fare un film suo più tre film a basso costo, si è ricordato del mio soggetto. Nella sceneggiatura è intervenuto anche Altan, molte cose sono state riscritte perché erano un po' datate, per esempio il femminismo era molto più accentuato […]. [È] un film sullo spazio come maschera dei problemi sentimentali. […] A volte il film tende a scivolare nella pochade. Comunque più che un remake in chiave rosa de Il tetto, lo considero una versione involgarita deLe affinità elettive. Ha anche un motivo comune con Le cinque stagioni, la costruzione dell'utopia: là era il presepe, qui lo strumento musicale. […] È anche un film sul presente, il presente come crisi degli alloggi, ma anche come crisi dei sentimenti e della cultura. Il vero soggetto è la costrizione. I tre personaggi sono continuamente frustrati, non fanno mai quello che vogliono fare: è un film sul malessere di questi anni» (Amico).
ore 20.45 Incontro moderato da Bruno Torri con Olmo Amico, Adriano Aprà, Francesca Archibugi, Nino Castelnuovo, Enrico Ghezzi, Marco Giusti, Germano Maccioni, Elio Rumma
Nel corso dell'incontro verrà presentato il cofanetto Jazz e altre visioni. Tre film di Gianni Amico (Cineteca di Bologna, 2014).
a seguire L'uomo Amico di Germano Maccioni (2014, 39')
Da un'idea di Olmo Amico, un documentario presente nel cofanetto Jazz e altre visioni. Tre film di Gianni Amico. Con interviste inedite a Bernardo Bertolucci, Tatti Sanguineti e Stefano Zenni.
Ingresso gratuito
mercoledì 4
ore 17.00 Fumaria - Uomini e ulivi di Gianni Amico (1968, 12')
Un antico paese in provincia di Imperia. Attualmente è spopolato a causa dell'emigrazione, ci sono solo vecchi. Un tempo è stato legato alla cultura dell'ulivo, una pianta che rende molto sulle rive del mare. Una malattia chiamata fumaria sta eliminando completamente questa cultura. Oggi pare affermarsi lo sviluppo turistico e marinaro.
a seguire Paola di Gianni Amico (1970, 20')
Una giornata particolare di Paola (Maria Virginia Onorato) che decide di separarsi dal marito e vaga per le strade e le piazze di Roma, in compagnia di un giovane straniero. In questo cortometraggio si nota la grande passione di Gianni Amico per la Nouvelle Vague, in primis Godard.
a seguire La mistificazione di Gianni Amico (1971, 11')
Un monologo interiore di una donna, straniera a se stessa e agli altri: descrive luci, colori, feste, danze e riti delle terre africane del nord-ovest.
a seguire Dario di Manarola. Appunti per un film sull'esperienza di Telemaco Signorini alle Cinque Terre di Gianni Amico (1985, 30')
Il diario quotidiano dei momenti vissuti a Manarola trova rispondenze e contrasti col diario riflessivo e teorico di Signorini, artista innamorato delle Cinque Terre che riflette sulla propria ossessione figurativa.
ore 18.30 Le affinità elettive di Gianni Amico (1979, 198')
«Le affinità elettive di Goethe era il romanzo con cui scherzavano Jules, Jim e Jeanne Moreau in un tragico gioco di società e di affetti. Il ricordo del film di Truffaut può dare utili orientamenti di atmosfera drammatica a chi non ha letto il romanzo. Vi si racconta di Edoardo, un illuminista che vuole conciliare civiltà e natura, "trasformare il quotidiano in opera d'arte" e scatenerà un fatale quadrilatero incrociato di Amore e Morte. Invitando nel suo castello, contro il volere della moglie Carlotta, il Capitano, Edoardo crede di poter combinare i sentimenti come se fossero elementi chimici. […] Gianni Amico ha girato per tre mesi in sud Tirolo fra laghi, boschi, fiumi, valli e castelli. Il tono del film è alto: la seconda parte cita addirittura Dreyer e fa venire in mente il Rohmer della Marchesa Von… L'architettura narrativa è forte come quella prevista da Goethe. Le riprese sono ricche di una invenzione stilistica, figurativa e di una fascinazione di stampo ormai raro» (Sanguineti).
Per gentile concessione di Rai Teche - Ingresso gratuito
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