“Il 7 maggio, al cinema Trevi, “Il Cinema Sardo a Roma: Visioni Sarde e incontro con gli autori”
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Il Gremio prosegue, con la collaborazione della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), della Cineteca Sarda - Società Umanitaria, della Cineteca Nazionale e di Visioni Italiane-Cineteca di Bologna, la serie di proiezioni e dibattiti con attori e registi, all'interno della rassegna Incontro con il Cinema Sardo. Nata nell'ambito di Visioni Italiane, 22° Concorso Nazionale per corti, mediometraggi e documentari, organizzato dalla Cineteca di Bologna (24-28 febbraio 2016), Visioni Sarde è una sezione del festival bolognese dedicata a quei lavori di autori sardi o che hanno girato in Sardegna e che quest'anno è giunta alla terza edizione. Oltre ai film vincitori e finalisti del concorso vengono presentate anche le opere di altri talentuosi registi: Antonello Carboni, Claudio Di Biagio, Francesco Madonna, Silvia Perra, Ugo D'Eramo e Alessandro Stabilini. Nella giornata si vuole celebrare anche Sa Die de Sa Sardigna (Il giorno della Sardegna), riconosciuta come la festa del popolo sardo che, in virtù di una legge del Consiglio Regionale del settembre 1993, rievoca un fatto storico, cioè l'insurrezione popolare del 28 aprile 1794 che determinò l'espulsione dei Piemontesi e del Viceré Balbiano da Cagliari e da tutta l'isola. Oggi, Sa Die de Sa Sardigna non è più una semplice festa, ma un momento di riflessione per recuperare la storia e l'identità sarda.
Rassegna a cura di Franca Farina
ore 16.30 Jovid di Silvia Perra (2012, 19')
Jovid Sultany è un ragazzo afghano immigrato in Italia. Vive nel quartiere multietnico della Marina a Cagliari e lavora in una kebabberia. Una sera la famiglia, che vive ancora in Afghanistan, lo informa che, come da tradizione, festeggeranno il matrimonio della cugina Narges per le vie di Kabul. Jovid vivrà in maniera del tutto personale la notizia di un attentato rivendicato dai Talebani nella capitale afghana proprio nel giorno del matrimonio di sua cugina.
a seguire 070 di Ugo D'Eramo e Alessandro Stabilini (2016, 16')
"070" è il nome di una pizzeria/kebab sita a Cagliari nella quale Karim e Souad, rispettivamente di origine tunisina e marocchina, danno lavoro a Federico: un ragazzo italiano. Una piccola realtà, una piccola storia di integrazione e cooperazione che solitamente non ha spazio nei telegiornali e nei quotidiani.
a seguire La casa delle stelle di Antonello Carboni (2014, 39')
La vicenda umana e artistica di Antonio Amore, pittore e artista catanese, classe 1918. Amico di Renato Guttuso e tanti altri intellettuali del tempo, dopo avere riscosso importanti successi, improvvisamente decide nel 1964 di abbandonare Roma ed esiliarsi in Sardegna.
a seguire Contos de fuchile di Francesco Madonna (2015, 30')
«È possibile credere al diavolo? Alle piccole fate chiamate Janas? Ai tesori nascosti nei siti più impenetrabili? Ai giganti sepolti nelle imponenti tombe circondate dai menhir? Al potere miracoloso delle acque dei pozzi sacri? La leggenda, le antiche tradizioni orali popolari, l'archeologia con i suoi reperti, le pietre sacrificali le tombe dei giganti, le domus de Janas, nei secoli hanno dato spunto per creare fantastiche storie, fiabe raccontate fino a qualche decennio fa, nelle lunghe serate familiari davanti al fuoco, ed erano le poche testimonianze tramandate di un passato nascosto sotto le pietre, dentro le grotte e villaggi abitati dai nostri antenati» (Madonna).
a seguire Per Anna di Andrea Zuliani (2015, 20')
Nicola è un bambino muto di 7 anni. Girovagando per il paesino si imbatte in Anna, una sua coetanea, arrivata con il padre da Milano. I due bambini, ribelli e pieni di vitalità, passano insieme una giornata magica, di avventura e scoperte indimenticabili.
a seguire Paolina era la madre di Giulia di Clara Murtas (2015, 19')
«Protagoniste di questo documentario sono mia madre, scrittrice illetterata, la sua vita e la sua scrittura. L'intervista avviene nella sua casa, ed all'esterno, nel parco di Monte Claro, dove tutti i giorni va per incontrare gente alla quale recita e regala le sue poesie. Cominciò a scrivere quando le morì una figlia neonata, con la quale iniziò un dialogo in un quaderno segreto, che io e mia sorella andavamo di nascosto a leggere. Quando diventai adulta, la incitai a scrivere la sua autobiografia. Così nacque il libro Paolina era la madre di Giulia. Il documentario parla della nostra complicità letteraria, ma racconta anche del particolare rapporto tra mia madre Bruna (nel romanzo Giulia) e sua madre Vincenza (nel romanzo Paolina)» (Murtas).
a seguire La danza dei sacri sermoni di Franco Fais (2015, 8')
Mamoiada, centro Sardegna. In occasione dei fuochi di Sant'Antonio (16 gennaio) e di carnevale, fanno la loro apparizione i Mamuthones. Maschere tradizionali con trenta chili di campanacci sulla schiena, eseguono una danza rituale ritmata.
a seguire Dove l'acqua con altra acqua si confonde di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (2015, 14')
Luca è una ragazzo solitario. Gli piace andare di notte a nuotare in una piscina, quando non c'è nessuno e resta solo il silenzio a fargli compagnia. Tutto scorre tranquillo, fino a quando un lunedì una sconosciuta nuotatrice di nome Mia irrompe nel suo piccolo mondo notturno. Senza che nessuno dei due se ne renda conto, i lunedì diventano un appuntamento fisso per queste giovani anime solitarie, che sguardo dopo sguardo, lentamente iniziano a conoscersi.
a seguire Otto di Salvatore Murgia, Dario Imbrogno (2015, 1')
Un corto nato con l'intento di trattare in maniera metaforica e astratta la ciclicità degli eventi, che spesso vedono invertire le parti dei protagonisti in causa. Il video affronta in modo metaforico e astratto il ciclo naturale degli eventi, scambiando spesso le regole dei personaggi coinvolti.
a seguire Centenari di Paolo Zucca (2014, 1')
Due scienziati sono alla ricerca del segreto della longevità in Sardegna.
a seguire Meandro rosso di Paolo Bandinu (2015, 3')
Il video vuole rendere omaggio, attraverso un'interpretazione in chiave pittorica, alle visionarie intuizioni di tre grandi registi: Lynch, Fellini e Risi. Sulla base di un linguaggio filmico non narrativo il lavoro vuole mettere in risalto il tortuoso e intricato circuito del vagare nei meandri della mente.
a seguire El vagòn di Gaetano Crivaro, Andrés Santamaria (2015, 19')
In una camera oscura vengono sviluppate le foto di una giornata segnata da un incontro fortuito nei pressi dei binari abbandonati della stazione di Cagliari. Qui si sono conosciuti Antonio e Patrizia, che raccontano la loro storia...
a seguire Alba de janas di Daniele Pagella (2015, 13')
Alba è un'archeologa che adora la Sardegna e le fiabe su questa terra. Vive un'avventura fantastica che la proietta nel passato, dove può vedere esaudito un suo desiderio: scoprire la vita che si svolgeva e i riti che caratterizzavano la più antica civiltà del Mediterraneo occidentale, quella Nuragica.
ore 20.15 Incontro con gli autori introdotto da Anna Di Martino, Bruno Culeddu, Pasquale Gregu, Antonio Maria Masia
segue un brindisi
a seguire Andare via di Claudio di Biagio (2013, 85')
Marco è un trentenne in cura da uno psichiatra perché affetto da attacchi d'ira improvvisi. Il giovane si unisce a una gita per persone con disagio mentale. L'escursione si svolgerà nel mare della Sardegna, su una barca a vela chiamata Andarevia. Il gruppo è composto da Eva, affetta da problemi di amnesia, Stefania, affetta da sindrome ossessivo-compulsiva rupofobica, Pablo, un anziano con problemi di comunicazione, e Valerio, un giovane uomo disturbato e chiuso in se stesso. I passeggeri di Andarevia si dovranno confrontare con una serie di difficoltà: ognuno sarà chiamato a relazionarsi con il disagio altrui e ad affrontare il proprio concetto di diversità.
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