Domenica 26 marzo Tinto Brass compie novant’anni. Nel rendere omaggio al regista, il Centro Sperimentale di Cinematografia annuncia il deposito del suo archivio personale presso la Cineteca Nazionale e la Biblioteca Luigi Chiarini, che, dopo averlo catalogato, lo metteranno a disposizione di studiosi e spettatori.
Il Fondo Tinto Brass comprende le copie in pellicola dei suoi film, dagli esordi con opere di montaggio fino alle sue esperienze più recenti, e 250 faldoni e scatole comprendenti soggetti, trattamenti, proposte di film, contratti, diari di lavorazione, corrispondenza, rassegne stampa, bozzetti di scenografia, materiali per film non finiti o non realizzati: un’autentica miniera di documenti che attraversa sessant’anni di storia del cinema italiano.
Conservato con cura per decenni dallo stesso regista, l’archivio di pellicole e documenti fotografa l’intero processo creativo alla base di singoli film, schedato minuziosamente grazie a un accurato e articolato lavoro di raccolta, riordino e classificazione da parte della moglie Caterina Varzi. «Brass è conosciuto soprattutto per il genere erotico», dice Alberto Anile, conservatore della Cineteca Nazionale, «ma il suo cinema ha in realtà toccato tutti i generi, dalla commedia al western, influenzato dalla Nouvelle Vague e da Roberto Rossellini, del quale fu montatore, e dotato di un approccio anarchico e umoristico singolarissimo. Il Fondo Tinto Brass consentirà di mettere finalmente a fuoco la figura di questo vulcanico e controverso autore, capace di incidere non solo sul cinema ma anche sulla società e sul costume».
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