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Il Centro Sperimentale di Cinematografia ricorda Orio Caldiron, storico del cinema e presidente CSC dal 1996 al 1997
Centro Sperimentale di Cinematografia
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29 Marzo 2025

Da Totò a Pietro Germi, da De Sica a Michael Curtiz, da Isa Miranda a Luigi Chiarini, l’opera di saggista, critico, storico di Orio Caldiron, scomparso da poche ore, è stata ampia, colta e versatile. Chi ha avuto modo di conoscerlo potrà continuare a ricordarne la notazione erudita, il gusto della rievocazione del cinema del passato - capace anche di cavalcate enciclopediche tra Hollywood e Cinecittà, come in Cinema, storie e miti tra Cinecittà e Hollywood, un suo libro dell’anno scorso - l’ironia sorniona che aumentava l’accento veneto (era nato a Padova nel 1938) e rendeva ancor più cinegenico il volto da caratterista americano (poteva essere un dottore, un magistrato, un politico prestigioso in un film di Capra o Hitchcock) che catturava la luce con la ricca massa di capelli color ghiaccio.

Titolare di cattedra alla Sapienza, Caldiron ha guidato il Centro Sperimentale dal 1996 al 1997 come Presidente ed è stato direttore di “Bianco e Nero”. Chi ha frequentato Via Tuscolana in quegli anni lo ricorda nei corridoi con il suo passo cadenzato, o alla scrivania con un libro aperto da sottolineare o alla presentazione di libri con una lingua parlata accogliente e appassionata con la quale ha raccontato a generazioni di studenti soprattutto il cinema italiano, senza steccati tra autori o attori, generi o artisti, professionisti dell’intrattenimento o  maestri della messa in scena.

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