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Il Centro Sperimentale di Cinematografia saluta Federico Savina, grande Maestro, direttore artistico del Corso di Suono
Centro Sperimentale di Cinematografia
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11 Maggio 2023

Il Centro Sperimentale di Cinematografia apprende con dolore la notizia della scomparsa di Federico Savina, tra i più stimati e riconosciuti professionisti della tecnica del suono, materia a lungo insegnata nelle aule del CSC - Scuola Nazionale di Cinema, dove ha ricoperto per anni il ruolo di direttore artistico proprio del Corso di Suono.

Nato a Torino nel 1935, tra i maggiori fonici della storia del cinema, ha lavorato a centinaia di film e colonne sonore, collaborando con i migliori registi e musicisti non solo italiani: Fellini, Antonioni, Visconti, Leone, Argento, Zeffirelli, Rota, Morricone, Cicognini, Goldsmith, Sarde, Bernstein, solo per citare alcuni nomi.
Accanto all'insegnamento, negli anni è stata una presenza indispensabile anche per la Cineteca Nazionale, che ha potuto contare sulla sua sapienza (non soltanto tecnica) per alcuni complessi progetti di restauro. La sua avventura umana e professionale e il suo magistero sono stati affidati l'anno scorso alle pagine di Federico Savina. L’esperienza del suono, scritto da Roberto Calabretto a quattro mani con lo stesso Savina (edito da CSC e Rubbettino): un volume oggi ancora più prezioso per ricordare un autentico maestro che ha trasmesso a intere generazioni la sua insostituibile esperienza del suono.

Dichiara Adriano De Santis, Preside del CSC - Scuola Nazionale di Cinema: «Federico Savina, Maestro d’Arte se ce n’è uno, coniugava la saggezza del mago con la puntualità dello scienziato. L’ascolto, con lui, diventava un’esperienza fantastica e rigorosa insieme. Parafrasando un grande poeta, l’invito al viaggio attraverso una foresta di simboli, artistici e matematici, dai suoni tanto familiari, quanto misteriosi. Il suo lungo magistero al Centro Sperimentale era davvero sperimentale: ogni lezione, una scoperta. Lo stupore del bambino modulato con la saviezza del ricercatore. Infondeva curiosità ad allievi e colleghi perché lui per primo era curioso di quel mondo, sonorità e vibrazioni, dove il calcolo si accompagnava all’intuizione, l’estetica all’ingegneria. Infondeva ai ragazzi la disciplina del gioco di squadra, e l’orgoglio della capacità individuale. Se esiste un vuoto nel mondo della formazione professionale e artistica, è questo lasciato da Federico Savina: un vuoto, come desiderava lui, che attende solo di essere abitato».

Il funerale sarà celebrato venerdì 12 maggio alle 12:00 nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe, via Aurelia 675, Roma.

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