Aveva 92 anni e l’ardore di un ragazzo. Francesco “Citto” Maselli è scomparso il 21 marzo 2023, appena arrivata la primavera, dopo una vita infaticabile d’impegno intellettuale, artistico e politico. Proveniente da una famiglia di letterati (ebbe come padrino di battesimo Luigi Pirandello), Maselli avebbe potuto facilmente diventare uno scrittore o un pittore ma fu invece un cineasta originale e spesso sorprendente, dall’episodio Storia di Caterina (dal film collettivo L’amore in città, 1953) al Moravia interpretato da attori americani (Gli indifferenti, 1964, con Rod Steiger e Shelley Winters). Amico di Luchino Visconti (che lo aiutò a esordire nel lungometraggio con Gli sbandati, 1955) è stato anche un coraggioso direttore d’attrici, dalla giovanissima Valeria Golino lanciata in Storia d’amore (’86) all’Ornella Muti unica protagonista di Codice privato (’88).
Intellettuale battagliero e instancabile, orgogliosamente schierato a sinistra, Maselli ha portato avanti con passione il cinema e la politica, consapevolmente mescolati, nella convinzione ottimista che le idee possano portare al progresso dell’uomo. E perciò il suo percorso d’artista è stato indissolubilmente legato alla militanza attiva, alle mille manifestazioni e associazioni di cui ha fatto parte, in un itinerario intellettuale sempre febbrile.
Al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si era diplomato nel 1949, aveva deciso pochi anni fa di donare il proprio archivio, composto di pellicole ma anche di sceneggiature, documenti e fotografie, testimonianza palpabile di una carriera singolarissima. A Stefania Brai, la donna che gli è stata accanto dal 1971, vanno le condoglianze di tutto il CSC. (Alberto Anile, Conservatore del CSC – Cineteca Nazionale)
Con Citto Maselli scompare uno degli ultimi esponenti di quel cinema italiano che ha fatto la Storia. Quello che ha raccolto le macerie dell'Italia post-fascista e post-bellica trasformandole in gioielli così preziosi da costituire uno spartiacque nella storia del cinema e della cultura. Più che le commemorazioni servono gli esempi da seguire; e Citto lo è stato fino all'ultimo. (Adriano De Santis, Preside del CSC – Scuola Nazionale di Cinema )
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