
Nonna Felicita di Mario Mattoli, 1938
Il film recentemente ritrovato sarà proiettato al festival
Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale
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I film è parte della collezione filmica del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia conservata
dall’Archivio Nazionale Cinema Impresa
Il 4 aprile, alle ore 17:00, sarà presentato il film Nonna Felicita realizzato nel 1938 da Mario Mattoli, nell'ambito del festival Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale, che si terrà a Roma dal 31 marzo al 6 aprile presso la Sala Pietro Germi del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Il film, che si pensava perduto, è stato recuperato dal fondo cinematografico depositato nel 2024 dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano presso l'Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea (Torino), sede distaccata del CSC.
Sequel del film Felicita Colombo del 1937, Nonna Felicita mostra le vicende dei protagonisti vent’anni dopo, con Felicita ormai pensionata e dedita a godersi il tempo libero in compagnia del Conte Scotti. Le preoccupazioni arrivano dal nipote Ambrogio, un giovane sfaccendato, facile preda di truffatori e amici poco affidabili. Angosciata dal comportamento del nipote, nonna Felicita si reca in tutta fretta sulla costa ligure per sistemare le cose.
Il conservatore Steve Della Casa sottolinea l’importanza del ritrovamento: “Nonna Felicita è uno dei migliori esempi di che cosa è stato il cinema di Mario Mattoli, uno dei geni più importanti e meno celebrati del nostro cinema. Mattoli ha diretto quasi cento film in una trentina d’anni, ha lanciato nomi importanti, da De Sica a Totò, da Tognazzi a Franco e Ciccio, ha saccheggiato benevolmente il repertorio teatrale trasportandolo al cinema in modo personale ed inedito. In una delle rare interviste, Mattoli ha affermato: "Mi dispiace che nessuno mi abbia mai detto che sono bravo". Glielo diciamo noi, con ammirazione e con affetto”-
Una copia positiva da proiezione è stata lavorata nel laboratorio dell’Archivio di Ivrea e digitalizzato in 5K.
La collaborazione tra Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e l'Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, inaugurata nel 2015 per il restauro della versione italiana de La grande strada di Michal Waszyński, ha permesso di recuperare l’importante nucleo di pellicole presente nelle collezioni museali.
Il lavoro di archiviazione e digitalizzazione iniziato lo scorso anno dall’Archivio Nazionale Cinema Impresa ha già portato alla luce titoli di grande interesse, come Blühende Blumen del 1926 e un filmato del 1928 sul recupero di due navi romane dal lago di Nemi, di cui il fondatore del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, Guido Ucelli, fu artefice.
La collezione è composta da 240film in pellicola 16mm e 35mm di varia lunghezza, girati tra gli anni Venti e gli anni Ottanta del Novecento. I contenuti sono eterogenei: film scientifici e religiosi, documentari etnografici e d'arte, film di formazione e d'impresa, ma anche lungometraggi di finzione, come il film di Mattoli.
“Sebbene questi temi non sembrino in linea con l'indirizzo scientifico del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, le ragioni di questa discrepanza apparente sono rintracciabili nelle carte d'archivio conservate al museo, che testimoniano l'esistenza di un cinema da 600 posti, adiacente e accessibile gratuitamente con il biglietto d'ingresso del museo. Guido Ucelli aveva le idee molto chiare sul ruolo che un museo doveva avere e sul potere educativo del cinema, che lo portarono a intensificare le proiezioni non solo di film scientifici, ma anche di opere in grado di contestualizzare avvenimenti storici e fenomeni sociali”, commenta Laura Ronzon, Direttrice Collezioni del Museo.
L'attività cinematografica del Museo cessò negli anni Settanta. Tuttavia, i numerosi rulli di pellicola sono rimasti in deposito, testimoniando quella felice stagione.
Per informazioni: cinemaimpresa@fondazionecsc.it
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