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In Biblioteca Luigi Chiarini sono catalogati e consultabili gli scritti dell’attore, sceneggiatore, scrittore e poeta Fabio Garriba
Centro Sperimentale di Cinematografia
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31 Agosto 2020

Nel 2020 è stato donato alla biblioteca un nucleo di documenti dell’archivio di Fabio Garriba, attore, sceneggiatore, scrittore, poeta e insegnante. Si tratta di soggetti, sceneggiature, quaderni e taccuini manoscritti a penna con appunti, riflessioni, poesie, storie, lettere, relazioni e interventi della sua esperienza didattica.

Fabio Garriba (Soave, 13 novembre 1944 – Verona, 9 agosto 2016) - Studente di architettura, al primo anno era già nella cerchia più ristretta di Le Corbusier che gli segnala l'esistenza a Roma del Centro Sperimentale di Cinematografia per il particolare interesse che mostra verso il cinema. Il suo saggio di diploma in regia al Centro Sperimentale è I parenti tutti del 1967, di cui è anche interprete, tratta la tematica della morte e dell'immortalità. Prima di dedicarsi totalmente alla carriera di attore, lavora per un periodo come assistente-aiuto regista di: De Sica (per l'episodio Il leone de Le coppie, 1970), Carmelo Bene (Capricci, 1969), Pasolini (Porcile, 1969), Bertolucci (Partner, 1968) e Visconti (provini d'ammissione al Csc). Protagonista di entrambe le pellicole del fratello gemello Mario, nel corso della sua carriera ha recitato in film come: Anni di Ustun Barista (1967), Mai visto un fiume? di Liu Fong Kong (1967), Vento dell’est di Jean-Luc Godard (1968), Agostino d’Ippona di Roberto Rossellini (1972), Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio (1972), La via dei babbuini di Luigi Magni (1974), Novecento di Bernardo Bertolucci (1976) e Maschio femmina fiore frutto di Ruggero Miti (1979), Ammazzare il tempo di Mimmo Rafele (1979), La terrazza di Ettore Scola (1980).

Sul bookshop della fondazione si può acquistare la prima monografia su Fabio e Mario Garriba, i gemelli terribili del cinema italiano  a cura di Domenico Monetti e Luca Pallanch edita nel 2016.

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