Il 28 gennaio, al Centro Sperimentale di Cinematografia, si è svolto uno speciale incontro con il Costume designer Stefano Ciammitti, ex allievo del corso di Costume del CSC – Scuola Nazionale di Cinema formatosi con il maestro Piero Tosi.
L’incontro, moderato dalla tutor del corso di Costume Giovanna Arena, si è svolto nella celebre Aula Piero Tosi. Incoraggiato dalle domande degli allievi, Ciammitti ha ripercorso i suoi esordi: il suo maestro del CSC Tosi lo ha presentato a Maurizio Millenotti, dopodiché ha lavorato ai costumi di due balletti per la Scala di Milano e di diverse serie SkyArte e Sky (tra cui “Mozart in the jungle” per la quale ha realizzato i vestiti indossati da Monica Bellucci), ha lavorato con Gabriella Pescucci per poi avviare la sua collaborazione con Groenlandia.
Ha raccontato poi del suo fruttuoso sodalizio con Matteo Garrone per il quale ha realizzato, tra i vari progetti, i costumi di “Io Capitano”. «Un lavoro iperrealistico» - come lo ha definito Stefano Ciammitti - «caratterizzato da un’interessante attività di documentazione e svolto nell’arco di poco tempo; lavorare con Garrone è molto stimolante». Ciammitti ha raccontato del primo sopralluogo per il film presso i mercati di Dakar, di tutte le magliette indossate dai personaggi del film - realizzate una per una - e del lavoro, in fase di preparazione, sui diversi passaggi onirici presenti nel racconto per i quali ha creato vestiti fatti con conchiglie e con foglie raccolte sul posto.
Ciammitti è anche costume designer della prima e della seconda stagione de “La legge di Lidia Pöet”: serie Netflix connotata da costumi che coniugano lo stile vittoriano a fantasie “punk” e che ha riscosso molto successo anche per la “moda” creata dal lavoro di Ciammitti. «Ho utilizzato moltissime giacche originali ma per la creazione degli abiti estrosi della protagonista Matilda De Angelis ho anche effettuato degli “esperimenti” (…) E nelle prossime stagioni utilizzerò anche motivi scozzesi o ispirati a Viviene Westwood» – ha raccontato Ciammitti sottolineando l’importanza del conoscere la storia e “le regole” per poi eventualmente rielaborarle.
Passando a “Diamanti”, l’ultimo film di Ferzan Ozpetek (ancora nelle sale alla luce dello straordinario successo di pubblico e critica), Ciammitti ha spiegato che costumi rappresentano un omaggio al costumista Danilo Donati: lo stile dei vestiti "organici" che ha voluto realizzare per il personaggio di Vanessa Scalera è ispirato infatti a quello dei costumi de “Il Casanova” di Fellini. La carta delle caramelle era stata utilizzata invece da Donati per realizzare la faccia a mosaico di Trimalcione nel film "Satyricon". Stefano Ciammitti: «Ho portato tutte le attrici del film a visitare la storica sartoria Tirelli mostrando loro quante figure professionali operano al suo interno. Per il vestito finale (per cui abbiamo utilizzato 150 mt di tessuto in totale) mi sono ispirato ad Alexander Mc Queen da cui sono “ossessionato”, e in particolare allo stile delle serate londinesi anni ’90: somiglia infatti ad un suo modello fatto con delle conchiglie (che le modelle poi distruggevano davanti ai committenti) o ad altri realizzati con plastiche e piume rosse. L'idea dei coni è ispirata alla creazione di un artista amico di Balenciaga. Per gli abiti delle attrici di teatro mi sono ispirato a “Giorni Felici” di Beckett, utilizzando crinolina anni ‘60 e degli stracci; per la gonna c'era l'idea di ricreare una montagna ed il copricapo l'ho realizzato invece con dei veri copertoni di bicicletta».
In chiusura, Stefanio Ciammitti ha anticipato agli allievi di essere in preparazione di un progetto ambientato nel Medioevo diretto da Ludovico Di Martino, giovane ex allievo di Regia CSC e di aver accettato la realizzazione dei costumi per lo spettacolo di apertura delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, che si svolgerà all’Arena di Verona.
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