In occasione delle celebrazioni del 100º anniversario della morte di Eleonora Duse, inserito nella lista degli anniversari dell’UNESCO 2024, la Biblioteca ha il piacere di rendere nota la recente acquisizione del trattamento manoscritto originale di Nino Bolla per il film biografico di Walter Ratti del 1947, a lei dedicato.
Eleonora Duse, leggendaria icona del teatro italiano, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte drammatica. La sua carriera teatrale è stata caratterizzata da una straordinaria versatilità e dalla capacità di interpretare una varietà di ruoli, affascinando il pubblico con la sua profondità emotiva e la sua autenticità sul palcoscenico.
La Duse ha collaborato con importanti registi e drammaturghi del suo tempo, tra cui Gabriele D'Annunzio e Luigi Pirandello, portando alla vita personaggi memorabili che hanno suscitato l'ammirazione del pubblico e della critica. La sua influenza nel mondo del teatro è stata rivoluzionaria, trasformando il modo in cui venivano concepite e presentate le performance teatrali, spingendo per una rappresentazione più naturale dei personaggi, ispirando artisti di diverse discipline.
Ha diretto la sua compagnia teatrale assumendo molteplici ruoli: manager, finanziatrice, regista e direttrice artistica. È stata non solo un'attrice osannata dai pubblici di tutto il mondo, ma anche un punto di riferimento per le personalità più rivoluzionarie del teatro del suo tempo. Da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Gordon Craig a Isadora Duncan, la sua influenza si è estesa ben oltre il mondo teatrale, influenzando le menti più creative e rivoluzionarie del suo tempo e oltre.
Sebbene il film Cenere, tratto dall'omonimo romanzo di Grazia Deledda e diretto da Febo Mari nel 1916, sia stata la sua unica interpretazione cinematografica, rappresenta un momento significativo nella storia del cinema italiano e ha contribuito a consolidare la sua reputazione come una delle più grandi interpreti della sua epoca.
Nell’epistolario di Gian Luigi Rondi, custodito dalla Biblioteca, si ritrovano le riproduzione di alcune lettere della Duse alla scrittrice e giornalista Olga Bianca Ossani (in arte Febea), riutilizzate come fonti per l’articolo Cara, cerchiamo il «vero» vero..., documenti e ricerche a cura di Dario Cecchi, in «Il Dramma», a. 47, n.10, pp. 71-78 , 1971.
Per ripercorrere le vicende della sua interpretazione cinematografica nel film Cenere (Febo Mari, 1916) e di altri progetti mai realizzati, come quello con il regista Giovanni Pastrone, suggeriamo la lettura dei vari saggi su “Eleonora Duse (1858-1924)”, pubblicati sulla storica rivista del CSC «Bianco e Nero», a. 9, n. 10, dicembre 1958, p. 1-57, in occasione del Congresso del CSC.
I saggi Commemorazione di Eleonora Duse nel primo centenario della nascita di Roberto Bacchelli, L’epistolario di Cenere di Olga Signorelli, Pastrone e la Duse: un film mai realizzato a cura di Fausto Montesanti e la documentazione di approfondimento degli altri autori Robert Mamoulian, Riccardo Artuffo, Edwin Denby, Eugenio Ferdinando Palmieri e Giulio Cesare Castello, offrono un ampio sguardo della Duse come attrice, ma che toccano l’industria cinematografica del tempo, i rapporti con i colleghi, i collaboratori, gli amici e come veniva percepita dagli spettatori.
Con un click il percorso di lettura di una selezione di libri sulla Duse disponibili in biblioteca
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