“La Biblioteca “Luigi Chiarini” del CSC presenta una nuova galleria di immagini dedicata ai bozzetti del costumista e scenografo Alberto Verso”
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Alberto Verso (Messina 1941 - Roma 2007) - Costumista e scenografo affermato in ambiente teatrale, cinematografico e televisivo, sia in Italia, sia all'estero, frequentò a Reggio Calabria il Liceo Artistico e, trasferitosi a Roma tra il 1959 e il 1960, si iscrisse alla facoltà di Architettura. Debuttò nel 1965 disegnando scenografie e costumi per l'opera La Mandragola, messa in scena dalla Compagnia di Peppino De Filippo; collaborò poi, come assistente, con Maurizio Monteverde in numerose realizzazioni di prosa, lirica e televisione e nel frattempo con altri grandi costumisti come Maria De Matteis in Waterloo (1970), Eugenio Guglielminetti in Orfeo in paradiso (1971), Ezio Frigerio nell'opera Wozzeck (1979) regia di L. Cavani, realizzata per il 42° Maggio Musicale Fiorentino. Grazie al sodalizio con il costumista Piero Tosi, partecipò a importanti produzioni determinanti per la sua affermazione come Il portiere di notte (1974), Al di là del bene e del male 1977), La pelle (1981) e Oltre la porta (1982) di L. Cavani, L'innocente (1976) di L. Visconti, Per le antiche scale (1975) e La storia vera della signora delle camelie (1981) di M. Bolognini e Il malato immaginario (1979) di T. Cervi. A teatro numerose sono le collaborazioni con il regista W. Pagliaro, mentre in televisione si ricordano gli sceneggiati La pietra di luna (1972) e I due prigionieri (1985) di A.G. Majano, Il segreto del Sahara (1988) e I guardiani del cielo (1999) di A. Negrin, La romana (1988) di G. Patroni Griffi, Il grande Fausto (1995) e Il furto del tesoro (2000) di A. Sironi. Altri suoi lavori al cinema da menzionare sono: Interno berlinese (1985) e Il gioco di Ripley (2003) di L. Cavani, (per il quale ha firmato i costumi di Chiara Caselli), Rebus (2003) di M. Guglielmi, Mio caro dottor Gräsler (1990) di R. Faenza (in collaborazione con la costumista Milena Canonero), L'Avaro (1990) di T. Cervi, La tregua (1997) di F. Rosi, Vipera (2001) di S. Citti.
La Biblioteca "Luigi Chiarini" presenta una nuova galleria di immagini sul sito web dedicata al costumista e scenografo Alberto Verso. Si tratta di una selezione di bozzetti di costumi e di scena del fondo presente in Biblioteca, accompagnati da descrizione, biografia, filmografia e teatrografia, che va a implementare il panorama delle Mostre virtuali della Biblioteca "Luigi Chiarini". Dall'osservazione delle rappresentazioni grafiche si scorge la personalità integra e il temperamento energico dell'artista, rivelati sia dalla linea decisa, pulita ed essenziale che conferisce carattere a figure e volti anche solo parzialmente tratteggiati a matita, sia dalla stesura del colore pieno e corposo, anche lì dove l'acquerello dona tenui sfumature. Nei bozzetti di costume gli abiti sono concreti, aderenti al vero, taluni quasi tridimensionali grazie al sapiente uso del gioco chiaroscurale, in cui lo scambio di luci e ombre modella panneggi che idealmente trovano forma in morbidi tessuti. I disegni di scenografia invece evidenziano, oltre lo studio e la cura per il dettaglio, la ricerca della luce ottimale e la perfetta resa prospettica, tali da rendere il progetto così tangibile e verosimile da condurre già emotivamente lo spettatore all'interno dell'opera e del contesto immaginato. Le gallerie consentono di esporre il patrimonio bibliografico della Chiarini.
Visita anche le altre Mostre presenti sul sito: Bozzetti di Marisa D'Andrea, Moda e Costume, Spartiti musicalie Figurine degli artisti del cinema.
Alberto Verso (Messina 1941 - Roma 2007) - Costumista e scenografo affermato in ambiente teatrale, cinematografico e televisivo, sia in Italia, sia all'estero, frequentò a Reggio Calabria il Liceo Artistico e, trasferitosi a Roma tra il 1959 e il 1960, si iscrisse alla facoltà di Architettura. Debuttò nel 1965 disegnando scenografie e costumi per l'opera La Mandragola, messa in scena dalla Compagnia di Peppino De Filippo; collaborò poi, come assistente, con Maurizio Monteverde in numerose realizzazioni di prosa, lirica e televisione e nel frattempo con altri grandi costumisti come Maria De Matteis in Waterloo (1970), Eugenio Guglielminetti in Orfeo in paradiso (1971), Ezio Frigerio nell'opera Wozzeck (1979) regia di L. Cavani, realizzata per il 42° Maggio Musicale Fiorentino. Grazie al sodalizio con il costumista Piero Tosi, partecipò a importanti produzioni determinanti per la sua affermazione come Il portiere di notte (1974), Al di là del bene e del male 1977), La pelle (1981) e Oltre la porta (1982) di L. Cavani, L'innocente (1976) di L. Visconti, Per le antiche scale (1975) e La storia vera della signora delle camelie (1981) di M. Bolognini e Il malato immaginario (1979) di T. Cervi. A teatro numerose sono le collaborazioni con il regista W. Pagliaro, mentre in televisione si ricordano gli sceneggiati La pietra di luna (1972) e I due prigionieri (1985) di A.G. Majano, Il segreto del Sahara (1988) e I guardiani del cielo (1999) di A. Negrin, La romana (1988) di G. Patroni Griffi, Il grande Fausto (1995) e Il furto del tesoro (2000) di A. Sironi. Altri suoi lavori al cinema da menzionare sono: Interno berlinese (1985) e Il gioco di Ripley (2003) di L. Cavani, (per il quale ha firmato i costumi di Chiara Caselli), Rebus (2003) di M. Guglielmi, Mio caro dottor Gräsler (1990) di R. Faenza (in collaborazione con la costumista Milena Canonero), L'Avaro (1990) di T. Cervi, La tregua (1997) di F. Rosi, Vipera (2001) di S. Citti.
Il Fondo è stato donato nel 2013 e si compone di 1182 bozzetti di costume e di scena, raccolti in 76 cartelle suddivise per teatro, cinema e pubblicità, le quali rispettano l'ordinamento dato dal costumista. Ogni bozzetto è collegato al film di riferimento e all'autore dell'opera rappresentata.
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