Il 27 ottobre di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale per il Patrimonio Audiovisivo, proclamata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO con lo scopo di sensibilizzare i Governi, le imprese private e la società civile sul valore del Patrimonio documentario audiovisivo: un patrimonio che, superando attraverso l’immediatezza del suono e dell’immagine le barriere linguistiche e culturali, ha contribuito forse più di ogni altro alla costruzione delle identità e degli immaginari individuali e collettivi degli uomini e delle donne del Ventesimo e Ventunesimo secolo.
La Cineteca Nazionale ‒ istituita con legge dello Stato nel 1949, più importante archivio cinematografico in Italia e tra i più importanti archivi cinematografici in Europa e nel mondo ‒ è quotidianamente impegnata nella conservazione e nel restauro del cinema italiano: ogni anno vengono restaurati e riproposti sia grandi capolavori sia opere “minori”, nel rispetto della complessa articolazione della nostra cinematografia.
Sono stati presentati proprio in questi giorni, alla Festa del cinema di Roma, i restauri di due importanti film, Padre padrone dei fratelli Taviani e In nome della legge di Pietro Germi, che restituiscono al pubblico lo splendore originario e l’impatto delle due pellicole.
Padre padrone, di Paolo e Vittorio Taviani, è stato restaurato insieme a Istituto Luce Cinecittà. Nel 1977 il film vinse la Palma d’oro al festival di Cannes. Prodotto originalmente dalla Rai, per la tv, era girato in 16mm e per la presentazione a Cannes venne “gonfiato” a 35mm, tagliando parte dell’inquadratura e perdendo in parte la qualità originaria della fotografia di Mario Masini. Il restauro in digitale riporta il film alla bellezza originaria del 16mm. Secondo Paolo Taviani, «vedrete il film come l’abbiamo visto io e Vittorio nelle primissime proiezioni test. È come fosse un film nuovo».
In nome della legge, di Pietro Germi, girato nel 1949, interpretato da Massimo Girotti e Charles Vanel, è uno dei primi film italiani in cui si parla della mafia ed è un magnifico “western siciliano”, fotografato da Leonida Barboni in uno smagliante bianco e nero che rende omaggio ai classici di John Ford.
Il restauro di Padre Padrone è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce-Cinecittà, ed eseguito presso i laboratori di Luce-Cinecittà a partire dal negativo originale 16mm e da un positivo sonoro 35mm, messi a disposizione da RAI Cinema. Tutte le lavorazioni sono state approvate da Paolo Taviani. Per Istituto Luce-Cinecittà, il restauro è stato seguito da Paola Ruggiero, Stefano Ballirano e Pasquale Cuzzupoli. La realizzazione del restauro del suono è stata realizzata a cura di Federico Savina.
Il restauro di In nome della legge è stato realizzato nel 2020 dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale ed eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire da un lavanda stampato dal negativo originale, quest’ultimo andato purtroppo perduto, e da un positivo colonna, messi a disposizione da Cristaldi Film.
Guarda le clip del restauro di In nome della legge: clip 1 clip 2
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