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“La Cineteca Nazionale cura la retrospettiva e altri eventi della 65ª Mostra del Cinema di Venezia”
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Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946-1975) la retrospettiva della 65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Curata da Tatti Sanguineti e Sergio Toffetti, nasce dalla collaborazione tra La Biennale di Venezia e la Cineteca Nazionale, e rappresenta un modello esemplare di capacit progettuale e di razionalizzazione delle risorse tra un festival deputato a far conoscere i film al pubblico di tutto il mondo, e l'archivio che conserva la memoria del cinema italiano. Un progetto riuscito anche grazie alla collaborazione degli altri archivi italiani (Cineteca di Bologna, Cineteca del Friuli, Istituto Luce, Museo Nazionale del Cinema di Torino), di emittenti pubbliche e private che hanno messo a disposizione copie di film da loro restaurati (Mediaset Cinema Forever; RAI Cinema e RAI Teche) o hanno contribuito a renderne possibile il restauro come Sky Cinema; di operatori privati come Ripley's Film, e dei laboratori dove abbiamo lavorato a ristampare o restaurare i film presentati: Augustus Color, Cinecitt Studios, Eurolab, Fotocinema, L'immagine ritrovata di Bologna, Studio Cine, Technicolor.

Il programma presenta una serie di "anticlassici" del periodo d'oro del cinema italiano (1946-1975), accompagnati da "versioni restaurate", film reintegrati dai tagli di censura, versioni lunghe e veri e propri "scoop filologici".
Questi fantasmi propone ad esempio l'antineorealismo post bellico di cineasti come Max Neufeld, Mario Bonnard, Duilio Coletti, Giorgio Bianchi, Claudio Gora, Luigi Zampa, che non esitano a utilizzare il melodramma o la commedia per portare sullo schermo sentimenti, passioni, drammi di un popolo travolto dalla guerra e dal dopoguerra in film come: Un uomo ritorna, dove Anna Magnani grida la sua voglia di vendetta contro il fascista che le ha ucciso il figlio e che la legge non vuole condannare a morte; La citt dolente che racconta l'esodo doloroso dei profughi istriani da Pola passata alla Jugoslavia; Il grido della terra, sceneggiato da Carlo Levi, sulla fondazione dello stato d'Israele; Una lettera all'alba con Fosco Giachetti barone della cocaina in una Milano fredda e ostile, Il cielo rosso sulla vita tra le macerie nelle citt bombardate; e i due film di Zampa: Gli anni difficili e Processo alla citt, storia di camorra nella Napoli belle poque che anticipa Gomorra.
Gli altri film della retrospettiva consentiranno di rivalutare cineasti come Vittorio Caprioli (noto come grande attore, e da riscoprire come grande regista), Franco Rossi, Mario Missiroli, celebre regista teatrale, ma autore al cinema di un solo, bellissimo, film: La bella di Lodi dal romanzo di Alberto Arbasino con una giovanissima Stefania Sandrelli (tra le altre "dive" della rassegna da sottolieare la presenza di Virna Lisi, protagonista di La bella del giorno di Maselli e di Elsa Martinelli, nei panni di una commessa nel film sui pendolari milanesi Pelle viva di Giuseppe Fina).
Tra i titoli da riscoprire: Agostino di Mauro Bolognini, tutto girato tra l'Hotel des Bains e le barene della laguna; Un mondo nuovo, dove De Sica flirta con la nouvelle vague e al tempo stesso si confronta a viso aperto col tema dell'aborto (non a caso incorrendo negli strali della censura italiana che ne taglia 7 minuti, ora reintegrati per la proiezione veneziana); Flashback del grande documentarista d'arte Raffaele Andreassi, e Toh, morta la nonna!, incursione "Mao Pop" di Mario Monicelli nello spirito della contestazione.
La retrospettiva presenta alcune versioni integrali restaurate dalla Cineteca Nazionale, come: Nostra signora dei Turchi di Carmelo Bene, Leone d'Oro alla Mostra di Venezia nel 1968; I mostri di Dino Risi, restaurato da Cineteca Nazionale e Sky Cinema, di cui sono stati ritrovati - grazie a un'indicazione di Giuseppe Tornatore - due episodi tagliati con Ugo Tognazzi, Il cerbero domestico e L'attore. Lo sceicco bianco, restaurato da Mediaset Cinema Forever, di cui la Cineteca Nazionale ha ritrovato 20' di scene tagliate che, in alcuni casi, contribuiscono ad anticipare aspetti del mondo poetico che Fellini utilizzer nel suo cinema successivo. Il padre selvaggio di Pasolini, film "africano" mai realizzato, di cui la Cineteca Nazionale ha trovato un provino di 15' girato per tra gli zingari delle borgate romane; La forza e la ragione di Roberto Rossellini (intervista a Salvador Allende) (1971) - versione restaurata da Cineteca Nazionale, con la voce originale del Presidente cileno, di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita.


Lo sceicco ritrovato. Tagli, doppie versioni e sequenze inedite de Lo sceicco bianco. A cura della Cineteca Nazionale

Due rulli di materiali inediti del film Lo sceicco bianco di Federico Fellini sono stati ritrovati dalla Cineteca Nazionale. Il contenuto, identificato da Sergio Toffetti e Fulvio Baglivi, comprende circa 20' di tagli di montaggio, doppie versioni e sequenze inedite complete di dissolvenze e missaggio audio, tanto da far pensare che Fellini abbia preparato un primo montaggio pi lungo e sia stato incerto fino all'ultimo sulle soluzioni da scegliere per la versione definitiva.
Queste "varianti" del primo film interamente diretto da Federico Fellini nel 1952, consentono dunque oggi di gettare uno sguardo dentro l"officina creativa" del regista, rendono pi chiare le motivazioni delle scelte definitive, e mettono in evidenza come fin dall'inizio Fellini elabori situazioni e abbozzi di personaggi che verranno poi sviluppati sullo schermo in seguito. Tra le sequenze tagliate, particolarmente interessante risulta, all'arrivo in albergo della coppia di sposi in luna di miele a Roma (Brunella Bovo e Leopoldo Trieste), la scena in cui la moglie ha la visione di due donne in costume orientale e velate che, come ha subito notato Tullio Kezich dopo aver visionato i materiali, Fellini riprender in Giulietta degli spiriti.

Molto interessanti per lo sviluppo dei personaggi sono le "versioni lunghe" di alcune scene, e in particolar modo:
- i gesti d'affetto di Leopoldo Trieste verso la moglie nella stanza d'albergo, che verranno poi esclusi nell'edizione definitiva;
- l'incontro dello sposo con i parenti e soprattutto la scena in cui Trieste a teatro con tutti familiari, soltanto accennata nella versione finale del film; e il pranzo con la declamazione dei versi della Divina Commedia;
- il colloquio della Bovo nella redazione del fotoromanzo e il successivo viaggio verso il set sulla spiaggia;
Straordinarie le doppie versioni, cio le sequenze complete che nel film sono state sostituite integralmente, e in particolar modo:
- la celeberrima scena tra Alberto Sordi e Brunella Bovo sulla barca, di cui stata ritrovata una versione dove Sordi, lasciato molto pi libero da Fellini, accentua gli elementi comici del personaggio con battute improvvisate, mentre un colpo di vento gli sbatte la vela sulla testa facendolo cadere.
- il personaggio di Giulietta Masina che gi anticipa Cabiria nella scena di notte in cui terrorizza lo spaesato Trieste mentre mostra a due prostitute le foto di sua moglie;

I materiali ritrovati, infine, mostrano che Fellini aveva girato in modo molto pi completo la "notte brava" di Leopoldo Trieste, mettendone in scena il risveglio nel letto della prostituta, e la fuga imbarazzata dai familiari di lei che insistono per offrirgli il caff, in un accenno di sarabanda che di nuovo anticipa alcune soluzioni narrative che diverranno tipicamente "felliniane". I materiali del film verranno presentati dalla Cineteca Nazionale alla Biennale di Venezia prima della versione del film restaurata da Mediaset Cinema Forever, in un montaggio intitolato Lo sceicco ritrovato, realizzato da Fulvio Baglivi, Stefano Landini e Moraldo Rossi, che comprende i tagli accostati alle scene dell'edizione definitiva e una testimonianza di Moraldo Rossi, segretario di edizione per Lo sceicco bianco e stretto collaboratore dei primi film di Federico Fellini.


Ermanno Olmi a Venezia

La Cineteca Nazionale collabora all'Omaggio a Ermanno Olmi in occasione del conferimento del Leone d'oro alla carriera, presentando un'ampia antologia della sua opera, che comprende tutti i film presentati nelle passate edizioni della Mostra del Cinema e una retrospettiva dei primi documentari industriali realizzati per la Edison, la grande azienda milanese dove Olmi, entrato giovanissimo come "impiegato tecnico", diventa rapidamente regista e fondatore della Sezione Cinema. I documentari di Ermanno Olmi, finora di difficile reperibilit, testimoniano una forza espressiva di sorprendente maturit e rappresentano un radicalmente rinnovamento del cinema industriale. Olmi, racconta il lavoro cercandone il riflesso nelle mani e nei volti della gente, facendo sentire il rumore di un filo che si tende, il ritmo degli scarponi cadenzati nella neve, il filare armonioso degli sci, mostrando il primo piano di una smorfia di fatica, il sollievo alla sete che pu dare una sottile e sgocciolante stalattite di ghiaccio, i muscoli tesi nello sforzo, ma anche il gomito alzato a tracannare una bottiglia di vino in compagnia, o le tracce lasciate di fresco sulla neve dal "lepre", come nei racconti di Mario Rigoni Stern, che con Olmi collaborer ai Recuperanti stabilendo una solida amicizia. Ma frutto del lavoro dell'uomo sono anche le eleganti ragnatele dei tralicci stagliate nel cielo di montagna, le modificazioni del paesaggio introdotte dalle strutture industriali che sviluppano una nuova dimensione estetica indotta dalla modernit.
Nascono cos capolavori come La pattuglia di Passo San Giacomo, Tre fili fino a Milano, Manon Finestra 2, con il testo di Pasolini; e la sorprendente messa in scena del leopardiano Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggiere dove il serrato ragionare dei due protagonisti viene inserito da Olmi in una cornice contemporanea al confine tra le brume dell'inverno e l'ottimismo natalizio della Galleria del Duomo.
In concomitanza con l'Omaggio della Mostra a Ermanno Olmi, Edison, Feltrinelli e Cineteca Nazionale hanno curato l'edizione di "Ermanno Olmi: gli anni Edison", un DVD che raccoglie otto documentari finora introvabili, conservati presso l'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa di Ivrea, la struttura archivistica promossa dalla Cineteca Nazionale in convenzione con la Regione Piemonte, la Telecom e il Comune di Ivrea per conservare il cinema industriale.
In occasione della consegna del Leone d'oro verr proiettato Il tempo si fermato (1959), nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale e dalla Cineteca di Bologna.


I 50 anni di Volare

Per festeggiare i 50 anni di Volare la canzone italiana pi famosa al mondo, ma soprattutto per ricordare Domenico Modugno, allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia nei primi anni '50, la Cineteca Nazionale propone Tutto musica, il film diretto da Modugno nel 1963. Il film si presenta come un'"autobiografia sceneggiata" che ripercorre i primi passi della carriera di Modugno, le canzoni che lo hanno fatto entrare nei cuori degli italiani fino al grande successo di Volare. Nel cast, accanto a Modugno, ci sono Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

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