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Pasqualino Settebellezze, di Lina Wertmuller
Pasqualino Settebellezze, di Lina Wertmuller

Storia

La Cineteca Nazionale, istituita con legge dello Stato nel 1949, ha il compito di preservare e diffondere il patrimonio cinematografico nazionale. È il maggiore archivio cinematografico italiano, membro della Federazione Internazionale degli Archivi del Film (FIAF) e dell’Associazione delle Cineteche Europee (ACE)

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Il primo nucleo della collezione si costituisce fin dalla nascita del Centro Sperimentale di Cinematografia, negli anni ’30, come supporto alle attività didattiche. In particolare Luigi Chiarini, Umberto Barbaro e Francesco Pasinetti si impegnano nella ricerca e acquisizione di pellicole; abbondano i classici, tra cui film di Chaplin, Vidor, Pabst, Clair, Dreyer, Lang. Tuttavia nel 1943 la collezione viene requisita dai tedeschi e va pressoché interamente dispersa.

Nel dopoguerra comincia l’opera di ricostruzione. Nel novembre del 1949 il Centro Sperimetale di Cinematografia aderisce alla FIAF – Federation Internationale des Archives du Film, nata alla vigilia del conflitto, e solo un mese dopo la Cineteca Nazionale viene ufficialmente istituita presso il Centro Sperimentale di Cinematografia dalla legge n. 958 del 29 dicembre 1949, che stabilisce anche il deposito di legge: una copia di ogni film di produzione o co-produzione italiana d’ora in poi dovrà essere consegnata alla Cineteca Nazionale. Nel 1965 la legge n. 1213 del 4 novembre estende il deposito legale ai cortometraggi, ai cinegiornali e alle attualità. Con il decreto 28 del 2004 l’obbligo viene esteso, per le produzioni che abbiano ricevuto sovvenzioni governative, anche a matrici nuove e la legge n. 220 del 14 novembre 2016 regola finalmente anche il deposito legale delle opere audiovisive digitali.

Nel tempo hanno contribuito e continuano a contribuire ad arricchire il patrimonio della Cineteca Nazinale donazioni da parte di privati ed enti pubblici, scambi con archivi di tutto il mondo, acquisti mirati di materiali filmici e fotografici, depositi da parte di terzi e accordi con privati. Dal 2003 la Cineteca Nazionale comprende l’ Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, istituito nello stesso anno con il compito di preservare e diffondere i materiali cinematografici prodotti dalle aziende italiane.

Alla conservazione del suo prezioso patrimonio, la Cineteca Nazionale affianca un’intensa attività di diffusione culturale, mettendo a disposizione di organismi culturali per manifestazioni prive di finalità commerciali un vasto catalogo, al 75% di film italiani. Ogni anno vengono organizzate oltre 1500 proiezioni in Italia ed all’estero. Dal gennaio 2003 al febbraio 2019 la Cineteca Nazionale ha gestito il Cinema Trevi di Roma quale sede espositiva, e da anni collabora in partnership con la Casa del Cinema e il Palazzo delle Esposizioni per presentare nella capitale sia l’ampio patrimonio del proprio archivio sia rassegne provenienti da altre cineteche italiane ed estere.

La Cineteca Nazionale è impegnata nel restauro del cinema italiano: ogni anno vengono restaurati e riproposti al pubblico non soltanto grandi capolavori ma anche opere “minori”, per rispettare la complessa articolazione di una cinematografia, come quella italiana, in cui si sono alternati con pari successo grandi autori e grandi artigiani. In queste attività la Cineteca Nazionale è affiancata da istituzioni pubbliche e private.

Al suo interno la Cineteca Nazionale ha un archivio fotografico e iconografico con una collezione, in parte informatizzata, di oltre un milione e mezzo di fotografie e circa 50.000 pezzi di corredo pubblicitario tra locandine, fotobuste e manifesti. L’archivio fotografico comprende i fondi di alcuni dei maggiori fotografi di scena italiani, ma anche di registi e produttori, tra cui ricordiamo ad esempio Sergio Poletto, Osvaldo Civirani, Roberto Rossellini ed Alfredo Bini.