Francesco Maselli, per tutti Citto, ha deciso. Il suo archivio, le carte e i ricordi di una vita a cavallo fra cinema e politica, andranno al Centro Sperimentale di Cinematografia, la scuola di cinema dove il regista si è diplomato giovanissimo, e dove a più riprese ha insegnato. Lo annunciano la presidente del CSC, Marta Donzelli, e il conservatore della Cineteca Nazionale, Alberto Anile: l’acquisizione è una delle ultime iniziative di Felice Laudadio, prima della fine del suo mandato da presidente del CSC, e nasce da un’antica amicizia fra lo stesso Laudadio, Maselli e la sua compagna di vita e di lavoro, Stefania Brai.
Il fondo verrà conservato dalla Cineteca Nazionale per quanto concerne i materiali filmici e le fotografie, e dalla Biblioteca Luigi Chiarini, sempre all’interno del CSC, per i materiali cartacei. Si tratta di soggetti, sceneggiature di film non realizzati, articoli, foto, tesi di laurea su Maselli, recensioni di suoi film, pellicole (tra cui diverse scene non montate del film Lettera aperta a un giornale della sera), provini e centinaia di lettere, compreso un ricchissimo carteggio con decine di esponenti politici, a testimonianza della lunga militanza di Maselli prima nel PCI, poi in Rifondazione Comunista.
“È un cerchio che si chiude”, dichiara Maselli, ricordando i tempi in cui è stato studente del CSC e l’esame di ammissione durante il quale, a interrogarlo, c’era Michelangelo Antonioni, di cui poi sarebbe diventato amico e collaboratore: “A ogni mia risposta faceva segno di no con la testa, e io pensavo di avere sbagliato. Poi capii che era un tic nervoso”. L’archivio di Maselli andrà ora ordinato e catalogato, e sarà poi a disposizione degli storici e degli studiosi, come già i numerosi, importantissimi fondi custoditi presso la Cineteca Nazionale.
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