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“Le variabili dipendenti”, saggio di diploma CSC di Lorenzo Tardella, vince il David di Donatello per il miglior cortometraggio
Centro Sperimentale di Cinematografia
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30 Marzo 2023

“Le variabili dipendenti”, saggio di diploma di Lorenzo Tardella prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia, è il “Miglior Cortometraggio” della 68° edizione dei David di Donatello.

A premiarlo, una giuria di esperti composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Marzia Gandolfi, Francesco Giai Via, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

Presenti nella cinquina dei cortometraggi anche “Il barbiere complottista” di Valerio Ferrara e “Ambasciatori” di Francesco Romano, entrambi prodotti dal Centro Sperimentale di Cinematografia.

“Le variabili dipendenti” è stato presentato in anteprima mondiale, nel 2022, al 72. Festival di Berlino nella sezione Generation Kplus per poi essere selezionato da oltre venti festival nazionali e internazionali –vincendo diversi riconoscimenti tra cui il premio Best Film al Queer Lisboa 2022 nella sezione “In My Shorts”.

Il corto è una riflessione sul tema dell’ingresso nell’adolescenza che si interroga sul significato dell’intimità attraverso le storie dei giovanissimi Pietro e Tommaso. E’ interpretato da Simone Evangelista e Mattia Rega, ed è scritto da Mara Fondacaro ed Elisa Pulcini con Lorenzo Tardella. 

“Le variabili dipendenti” di Lorenzo Tardella, distribuito da Première Film, dal 18 febbraio è disponibile su MUBI.

Sinossi

Quando finisce l’infanzia?

E cosa significa veramente l’intimità?

Pietro e Tommaso sono alle porte dell’adolescenza. Si conoscono nel palchetto di un teatro, mentre le note di Vivaldi risuonano intorno a loro.

È un primo bacio. È forse qualcos’altro?

Quello stesso pomeriggio, circondati dal silenzio delle pareti di casa, cercheranno di scoprirlo.

Note di regia

Arriva sempre il momento in cui smettiamo di guardarci allo specchio e iniziamo a guardare fuori. Quello che non possiamo immaginare, la prima volta che lo facciamo, è quanto sia difficile trovare i nostri occhi dentro quelli della persona che abbiamo di fronte.
Essere la stessa cosa.
Per riconoscerci allo specchio.
Di questo parla il mio cortometraggio: un primo scontro con l'intimità, in un momento della vita in cui non ci sono regole, e ogni certezza può crollare in un secondo.

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