Spartito della celeberrima canzone Parlami d’amore Mariù, tratta dal film “Gli uomini, che mascalzoni!” (1932), diretto dal regista Mario Camerini. Il film è il primo di una “trilogia”, comprendente anche Il signor Max e Grandi magazzini, che vede insieme al lavoro un giovane Vittorio De Sica e il regista Mario Camerini. Proprio con questa pellicola, che fu presentata a Venezia nel 1932, Vittorio De Sica viene consacrato attore di talento nel mondo cinematografico italiano e internazionale. La canzone ebbe un successo strepitoso all’epoca e si ricorda ancor oggi. Il film è ambientato in una Milano rinnovata nell’aspetto: la moda, i mezzi di trasporto e molti altri oggetti divennero i simboli di un’epoca in divenire.

Spartito della commedia musicale cinematografica Princesse Tam-Tam, 1935, del regista Edmond T. Gréville, ispirata a Pigmalione. La storia è quella di una pastorella, Alwina che, dopo essere stata educata alle buone maniere, entra nell’alta società parigina camuffando la sua vera origine e divenendo un’importante attrazione esotica. La sua identità verrà tuttavia svelata quando la fanciulla si esibirà in una danza sfrenata. L’interprete di Alwina, dalle grandi doti di ballerina e di cantante, è Josephine Baker.

Spartito tratto dal film “Hanno rapito un uomo” (1938), di Gennaro Righelli, con Maria Denis, Vittorio De Sica, Romolo Costa, Caterina Boratto, Evelina Paoli, Clara Calamai. La storia è quella di giovane e bellissima granduchessa russa, obbligata dalla famiglia ad un matrimonio combinato. Perciò la ragazza finge di essere già sposata e convince un attore a sostenere la parte del marito per ingannare i parenti. L’attore è così bravo nella parte che in poco tempo i due si innamorano davvero: alla fine riusciranno a coronare il loro sogno.

Spartito di una canzone valzer musicata da Paolo Di Fabio (ufficialmente non accreditato), composta per il film “Sancta Maria” del 1942, per la regia di Edgar Neville, la cui versione italiana è firmata dal regista Pier Luigi Faraldo. Il film, girato interamente a Cinecittà in doppia versione, spagnola e italiana, narra la vicenda di Paolo Wronsky, interpretato da Amedeo Nazzari, scienziato russo, fuggito dalla patria a seguito della Rivoluzione bolscevica e di Nadia, interpretata da Conchita Montes, giovane giornalista russa, convinta sostenitrice degli ideali comunisti. I due, dopo essersi incontrati in crociera sull’Atlantic City, scampano ad un incendio e sbarcano a Napoli. Purtroppo in Paolo si manifestano i sintomi della lebbra e Nadia, pur essendo atea, sente un improvviso bisogno di pregare: durante la processione chiede la grazia: Paolo miracolosamente guarisce e lei si convertirà.

Spartito della canzone mambo tratta dal film “La donna del fiume”, cantata da Sofia Loren. Film drammatico del 1955, diretto da Mario Soldati, narra la vicenda di una giovane donna delle valli di Comacchio che, sedotta e abbandonata da un bel contrabbandiere locale, per vendicarsi lo denuncia. Due anni dopo il malvivente, uscito dal carcere e deciso a regolare i conti, apprende che nel fiume è annegato il figlioletto, frutto della relazione con la donna. Alla sceneggiatura posero mano 8 soggettisti e sceneggiatori tra cui Bassani, Moravia e Pasolini. Il film consacrò definitivamente la Loren come star.