Mostra Fan Magazines statunitensi

L’estesa collezione di riviste statunitensi note come Fan Magazines, posseduta dalla Biblioteca Luigi Chiarini, rappresenta un caso unico in Italia e raro all’estero. È costituita da oltre settecento fascicoli che coprono l’intero arco temporale di pubblicazione di questo genere, dagli anni ’10 agli anni ’60. Per lungo tempo sottostimate per il loro carattere divulgativo e considerate secondarie nella produzione editoriale sul cinema, oggi sono rivalutate come preziose testimonianze delle interconnessioni tra Star System e cultura dell’epoca.

Le Fan Magazines possono essere definite come periodici legati al cinema e allo spettacolo, rivolti al pubblico di frequentatori delle sale cinematografiche, perlopiù di sesso femminile. Il genere nacque nel 1911 con The Motion Picture Story Magazine, seguita nello stesso anno da Photoplay. La loro principale novità, rispetto ai periodici già noti dalla fine dell’Ottocento, risiedeva nell’ampia sezione dedicata ai film in uscita: sinossi proposte come brevi racconti e articoli promozionali, corredati da fotogrammi dei film. Si trattava di una scelta editoriale completamente nuova, rivolta ai lettori non specialisti, appassionati di cinema.

Nate parallelamente al sistema hollywoodiano, le Fan Magazines non furono solo una conseguenza, ma una parte attiva della sua nascita e crescita. Contribuirono a registrare e influenzare costumi e cultura del loro tempo, focalizzandosi sulle star e sulle loro personalità pubbliche. Le case di produzione sfruttarono queste riviste come strumenti strategici per promuovere attrici, attori e film, rispondendo al desiderio dei lettori di conoscere dettagli sulle vite delle celebrità e sugli aspetti più comuni della cultura statunitense. Queste riviste hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione di un sistema di promozione integrato: i lettori richiedevano dettagli sulle vite e i gusti delle star, e le star erano create e studiate dalle case di produzione per ottenere sicuri successi al botteghino.

Le Fan Magazines hanno avuto la capacità di creare un immaginario tanto potente da sostenere l’intera industria del desiderio. Grazie a queste riviste, lo Star System hollywoodiano si rafforzò e raggiunse il suo momento d’oro: il cinema americano divenne fenomeno di massa, elemento sociale fondante e protagonista del panorama culturale del paese. Nonostante la stretta relazione con l’industria cinematografica, le Fan Magazines svilupparono anche sezioni critiche, ampliando la loro portata e diversificando il loro pubblico.

Uno degli aspetti più interessanti delle Fan Magazines è l’evoluzione delle loro copertine: dalle illustrazioni artistiche degli anni Venti, realizzate da artisti come Alberto Vargas e Marland Stone, si passò alle fotografie a colori degli anni Trenta, che catturavano le star con una nitidezza rivoluzionaria. Questo passaggio riflette sia le innovazioni tecnologiche che le nuove strategie promozionali di Hollywood.

Con l’avvento della televisione negli anni Cinquanta, l’importanza delle Fan Magazines iniziò a diminuire, ma la loro eredità culturale rimane evidente. Attraverso articoli, copertine e sezioni dedicate, queste riviste hanno creato un ponte tra le star e il pubblico, trasformando attori e attrici in icone immortali e contribuendo a plasmare un immaginario collettivo basato su ideali di bellezza, successo e desiderio.

Si suggerisce la lettura del saggio Dove nascono le stelle di Alessandra Ofelia Catanea e la Schedatura di Laura Pompei e Stefania Tuveri contenuti nella pubblicazione Fan Magazines della Biblioteca Luigi Chiarini edita dal CSC acquistabile sul nostro bookshop.

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