Il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Cineteca Nazionale
alla Festa del Cinema di Roma
I nuovi restauri di Il mestiere delle armi, Il manoscritto del principe, Gruppo di famiglia in un interno e i costumi di Piero Tosi esposti all'Auditorium
Proposto Fellini Satyricon come doppio omaggio,
a Piero Tosi e a Lucia Bosè
La Festa del Cinema di Roma, giunta alla 14esima edizione, (17 al 27 ottobre 2019).ha visto una forte presenza del Centro Sperimentale di Cinematografia presieduto da Felice Laudadio: tre nuovi restauri realizzati dalla Cineteca Nazionale e riproposta di un "estratto" dalla mostra "Esercizi di bellezza. Piero Tosi e gli anni del CSC" che si è tenuta dall'ottobre 2018 al gennaio 2019 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma: una mostra dedicata, appunto, a Piero Tosi, uno dei più illustri docenti della Scuola Nazionale di Cinema che la Festa ha ricordato dopo la sua scomparsa, avvenuta lo scorso 10 agosto.
I tre restauri sono: "Il mestiere delle armi" di Ermanno Olmi (2001), "Il manoscritto del principe" di Roberto Andò (2000), "Gruppo di famiglia in un interno" di Luchino Visconti (1974): un classico di un grande autore e due film relativamente recenti, realizzati nel XXI secolo ma già bisognosi di interventi di restauro e conservazione. Ai quali si è aggiunto un restauro non recente operato dalla Cineteca Nazionale, "Fellini Satyricon", col quale si aprono le celebrazioni in tutto il mondo del Grande Riminese in occasione del centenario della sua nascita nel 2020.
Il manoscritto del Principe (Roberto Andò, 2000)
Prodotto tra gli altri da Giuseppe Tornatore, il film è ambientato a Palermo negli anni '50 e racconta l'ultima fase della vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, lo scrittore del "Gattopardo".
Il restauro è stato realizzato nel 2019 dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale a partire dal negativo originale 35mm e dal negativo sonoro ottico messi a disposizione da Francesco e Giuseppe Tornatore. Tutte le lavorazioni, realizzate presso il laboratorio Studio Emme di Roma, sono state approvate dal regista Roberto Andò. La supervisione al restauro del colore è stata realizzata a cura del direttore della fotografia Enrico Lucidi.
Il mestiere delle armi (Ermanno Olmi, 2001)
Presentato in concorso a Cannes nel 2001, racconta gli ultimi giorni di vita del famoso capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, morto a soli 28 anni nel 1526. Scritto da Ermanno Olmi e magnificamente fotografato da suo figlio Fabio, il film si è aggiudicato 9 David di Donatello e 3 Nastri d'argento.
Il restauro è stato realizzato nel 2019 dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e dall'Istituto Luce-Cinecittà, ed eseguito presso i laboratori di Istituto Luce-Cinecittà a partire dal negativo originale 35mm e dal disco magnetico-ottico originale Dolby Digital 5.1. Le lavorazioni sono state supervisionate dal direttore della fotografia Fabio Olmi. La supervisione al restauro del suono è stata realizzata a cura di Federico Savina.
Gruppo di famiglia in un interno (Luchino Visconti, 1974)
Un anziano professore vive isolato, fra libri e quadri, in un palazzo di Roma. Una nobildonna lo convince ad affittare una parte del palazzo al suo giovane amante. Penultimo film nella carriera di Luchino Visconti, si avvale della magnifica interpretazione di Burt Lancaster che torna a lavorare con il regista dieci anni dopo "Il Gattopardo". Tra gli interpreti, Silvana Mangano e Helmut Berger. I costumi sono di Piero Tosi.
Il restauro è stato realizzato nel 2019 dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale a partire dal negativo originale 35mm e dal negativo sonoro ottico messi a disposizione da Minerva Pictures Group Srl. Tutte le lavorazioni sono state realizzate presso il laboratorio Studio Emme di Roma. La supervisione al restauro del suono è stata realizzata a cura di Federico Savina.
Fellini Satyricon (Federico Fellini, 1969)
Il film, restaurato anni fa dalla Cineteca Nazionale, viene presentato alla Festa come un doppio omaggio: a Piero Tosi, che ha collaborato con Fellini nella realizzazione delle acconciature e dei volti, e a Lucia Bosè, che nel film interpreta la matrona suicida. Durante la Festa verrà anche presentato il volume Lucia Bosè. Una biografia di Roberto Liberatori, edito da Edizioni Sabinae. Lucia Bosè incontrerà il pubblico il giorno 23 ottobre, mercoledì, alle ore 17,30 al Teatro Studio dell'Auditorium.
Gli abiti di Piero Tosi
Per tutta la durata della Festa, nello spazio fra la Sala Petrassi e la Sala Sinopoli adiacente al guardaroba dell'Auditorium, sono stati esposti quattro abiti realizzati da Piero Tosi nel corso dei seminari di Costume, Trucco e Acconciatura da lui tenuti al Centro Sperimentale, in qualità di docente di riferimento del corso di Costume. Tosi ha insegnato al CSC dal 1988 al 2016. Gli abiti provengono dalla mostra "Esercizi di bellezza" che si è tenuta al Palazzo delle Esposizioni di Roma da ottobre 2018 a gennaio 2019. Una mostra curata da Stefano Iachetti, che è stata un grande omaggio al più grande costumista italiano. Tosi ha potuto vederla, con grande soddisfazione: è poi mancato lo scorso 10 agosto, all'età di 92 anni.
I quattro vestiti esposti, due maschili e due femminili, attengono ai laboratori di Tosi dedicati al Seicento: due sono databili al 1640, due al 1690. È importante sottolineare che non si tratta di costumi visti al cinema: con i suoi assistenti e i suoi allievi, Tosi realizzava in quei seminari degli abiti ispirati a determinate epoche storiche, a fine esclusivamente didattico. Vederli "dal vero" è un'occasione irripetibile. I quattro abiti si riferiscono ai laboratori del 2009 e del 2010; sono stati realizzati da Luca Costigliolo con la collaborazione di Federica Vassallo (2009) e Sabrina Salvitti (2010), e degli allievi di quegli anni. Per entrambe le annualità il tutor del corso di Costume era Giovanna Arena.
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