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Il 15 luglio 2015, presso il Teatro Blasetti del Centro Sperimentale di Cinematografia, è stato presentato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il Rapporto 2014. Il mercato e l'industria del cinema in Italia, un complesso lavoro corale di analisi economica arricchita da contributi, focus e testimonianze dei principali protagonisti del settore: Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC), Associazione Produttori Televisivi (APT), Centro Nazionale del Cortometraggio, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, CFL Legal, Cinema &Video International, Istituto Luce-Cinecittà , Italian Film Commissions, MEDIA Salles, Rai Cinema, Rai Fiction, Regione Veneto, Sapienza Università di Roma, I-Com, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
All'incontro sono intervenuti il curatore del Rapporto Redento Mori, Davide Milani presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Carlo Brancaleoni per Rai Cinema, Mario Mazzetti resp. Ufficio Cinema Agis, Maria Giuseppina Troccoli della Direzione Generale del Mibact, Antonio Urrata Direttore Generale dell'Ente dello Spettacolo, Ivan Giroud Garate presidente del Festival de Cine de la Habana, Stefano Rulli e Marcello Foti rispettivamente Presidente e Direttore Generale del CSC-CN
Ecco alcuni dati essenziali del Rapporto 2014: l'Italia è tornata fra i primi dieci paesi al mondo per numero di film prodotti - nel 2014 sono 201; guida la classifica l'India con 1.966 film - ed è il primo Paese in Europa per numero di film con una produzione al 100% domestica. A fronte dell'aumento del numero di film prodotti, preoccupa la diminuzione delle co-produzioni internazionali e la costante riduzione degli investimenti medi: i contributi stanziati sono diminuiti del 3,43% in un anno, passando da 334,9 a 323,4 milioni. Quali sono le cause? Principalmente la crisi economica ma anche l'organizzazione di tutto il comparto cinema, che resta molto fragile: le aziende attive nell'audiovisivo sono 6139 e solo 95 di queste hanno più di cinquanta dipendenti. "C'è bisogno di nuove risorse, c'è bisogno di nuove scelte politiche se si vuole costruire un nuovo immaginario europeo", ha commentato Stefano Rulli. E le crepe si evidenziano soprattutto nel confronto con i paesi europei come la Francia - dove i capitali stanziati sono 994 milioni di euro - e la Gran Bretagna - dove i capitali sono di 515 milioni. Gli ingressi di pubblico sono calati del 4,95% rispetto al 2013 (-5,9 milioni), come si è ridotta del 4,5% la spesa del pubblico (incassi diminuiti del 43,8 milioni); le piccole sale ma anche le grandi multisala hanno perso 77.660 euro di ricavi.
"E' da questi dati che bisogna partire per decidere di sviluppare il settore - ha affermato Nicola Borrelli - la visibilità nel mondo è ancora bassa, non possiamo accontentarci ma dobbiamo crescere, e lo Stato deve fare la sua parte in termini di risorse e di regole."
Da parte sua il Centro Sperimentale di Cinematografia sta lavorando proprio in questo senso: il direttore generale Marcello Foti ha parlato della collaborazione del CSC-CN con le Scuole della Cina e il Festival de l'Avana, con i quali da alcuni anni ha stretto rapporti avviando una serie di iniziative di scambio e di accordi. La formalizzazione del riconoscimento da parte del Miur del Diploma rilasciato dalla Scuola Nazionale di Cinema facilita i rapporti con le Scuole di cinema straniere. Oltre ciò "per favorire lo sviluppo della nostra cinematografia - dice il direttore generale Marcello Foti - è anche importante che la squadra dei docenti sia di alto profilo. Quindi nella legge sulla "buona scuola" il rilancio della formazione deve avere un rilievo prevalente."
L'edizione di quest'anno del Rapporto si rinnova e si arricchisce di una sezione riservata a Cuba e al Festival Internacional del Nuevo Cine latinoamericano: un'analisi statistica interamente consultabile e scaricabile dal sito internet www.cineconomy.it, dove sono già presenti tutte le precedenti edizioni del Rapporto, in italiano e in inglese, che fotografa il mondo delle aziende del settore.
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