Autore: Fernaldo Di Giammatteo (a cura di)
Anno: 1976
Pagine: 259
Editore: Centro Sperimentale di Cinematografia
Collana: Studi monografici di Bianco e Nero ; 23
Descrizione
Questo volume costituisce un tentativo di raccogliere le idee sul significato che la “presenza” di Pasolini ha avuto nella cultura italiana degli anni ’50-’70. Un capitolo è dedicato a “Salò”, opera postuma e “fuori legge”, condannata a morte violenta: qui ripercorsa per giustificare l’importanza di un cinema spudoratamente “eretico”. Un altro traccia, sulla scorta delle opere, le coordinate di una singolare ideologia religiosa. Un terzo esamina e rivaluta il controverso contributo di Pasolini agli studi di semiologia cinematografica, indispensabile non solo per afferrare il senso di un’ideologia ma anche per valutare la posizione e i limiti di una pratica scientifica generale. L’ultimo propone, attraverso la minuziosa analisi dei testi, una coerente chiave di lettura di alcuni racconti pasoliniani (e dell’intera opera letteraria). I quattro capitoli sono preceduti da un’antologia ragionata degli “interventi” pubblici di Pasolini, scelti fra le occasioni in cui la “presenza” dell’autore si manifestò più scandalosa, immediata e indifesa.
Note Autore:
Fernaldo Di Giammatteo (1922-2005), è stato un giornalista, critico e storico del cinema. Aveva cominciato la carriera giornalistica, nell'immediato dopoguerra, alla «Gazzetta del Popolo», per poi passare a «La Stampa». Alla metà degli anni '50 si era trasferito a Roma, dove fondò e diresse il Filmlexicon degli autori e delle opere. Fu tra i primi a portare il cinema in televisione, medium allora ai primordi in Italia, curando tra l'altro i programmi "Ritratto d'attore" e "Cinelandia". Fu vicepresidente del Centro Sperimentale di Cinematografia dal 1968 al 1974 (presidenza di Roberto Rossellini) - periodo durante il quale diresse la serie monografica della rivista «Bianco e Nero» - e per due volte membro della commissione di selezione della Mostra del Cinema di Venezia, durante la gestione di Luigi Chiarini. Nel 1974 fondò la collana di monografie "Il Castoro cinema", dirigendola fino al 2000. Negli anni '80 fu direttore della Mediateca Regionale Toscana. Tra le sue opere si ricordano La terza età del cinema (1985), il Nuovo Dizionario universale del cinema (4 volumi, 1994-96), Lo sguardo inquieto (1994, una storia del cinema italiano dal 1940 al '50), Milestones. I trenta film che hanno segnato la storia del cinema (1998), Che cos'è il cinema (2003).